“Il progetto mostra il grande potenziale dell’utilizzo del suono per le future applicazioni robotiche”, sottolinea il Professor Eliakim, coordinatore del team di ricercatori dell’Università israeliana di Tel Aviv
Un team di ricercatori dell’Università israeliana di Tel Aviv ha sviluppato un innovativo robot capace di orientarsi nello spazio proprio come un pipistrello.
Il suo nome è Robat ed è un piccolo veicolo dotato di quattro ruote, una bocca e gli occhi. Lo studio, coordinato dal Dottor Itamar Eliakim, ha permesso l’ideazione di un automa completamente autonomo in grado di spostarsi riuscendo a delineare il confine degli ostacoli e delle strade con libera percorrenza.
Questa nuova tecnologia emette degli ultrasuoni e sfrutta l’eco derivante da questi ultimi per individuare gli impedimenti.
Primo robot che sfrutta il suono
Si tratta del primo robot mai realizzato capace di orientarsi solo attraverso il suono. “Robat è il primo automa che sfrutta i dati provenienti dall’eco per spostarsi nell’ambiente proprio come i pipistrelli”, commenta il professor Eliakim.
Da sempre il più grande ostacolo per gli sviluppatori degli automi è quello di garantire un movimento che dipenda in minima misura dagli intralci presenti sul cammino.
I ricercatori israeliani hanno ideato un complesso grazie al quale, tramite l’impiego del suono, i robot sono in grado di mappare l’ambiente che li circonda. Per farlo si sono ispirati al sistema utilizzato dai pipistrelli che permette a questi ultimi di localizzare e identificare la distanza degli oggetti presenti nello spazio in loro prossimità. Per la sua creazione gli esperti si sono serviti di un altoparlante a ultrasuoni capace di simulare i versi creati dalla bocca e di emetterne altri dotati della medesima frequenza di quelli dei mammiferi volanti. Hanno successivamente aggiunto due microfoni a ultrasuoni in grado di imitare il funzionamento delle orecchie dei pipistrelli.
Mappa dell’ambiente che lo circonda
Robat ha a disposizione una mappa in tempo reale grazie alla quale può muoversi liberamente nello spazio che lo circonda. “Il progetto mostra il grande potenziale dell’uso del suono per le future applicazioni robotiche”, aggiunge il professor Eliakim.
L’automa è inoltre capace di distinguere gli ostacoli che potrebbe oltrepassare da quelli che invece ne impedirebbero il cammino. È in grado, per esempio, di identificare chiaramente la presenza di un muro o di una pianta, fermandosi e cambiando la direzione del suo percorso ogniqualvolta vi sia la necessità.