Ecco Heliograf, il reporter-robot del Washington Post

Tecnologia

Floriana Ferrando

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Ha scritto 850 articoli in un anno, di cui 500 sulle elezioni statunitensi che hanno generato più di 500 mila visite online. Ecco come lavora il robot che sfrutta l’intelligenza artificiale, messo a punto dal quotidiano americano per affiancare il lavoro dei giornalisti

È trascorso un anno da quando il noto quotidiano statunitense ha annunciato l’utilizzo di Heliograf, tecnologia sviluppata in-house che sfruttando l’intelligenza artificiale ha permesso di coprire al meglio le Olimpiadi di Rio, pubblicando in automatico circa 300 contenuti. Da allora Heliograf ha lavorato al fianco dei giornalisti in carne ed ossa, producendo storie brevi e tweet (tipo il seguente). 

 

Il robo-reporter

Le Olimpiadi di Rio sono state il primo evento coperto dal Washington Post sfruttando l’AI: Heliograf ha fornito automaticamente ai lettori un programma giornaliero delle competizioni, l’aggiornamento del medagliere, messaggi di avviso 15 minuti prima dell'inizio di un evento importante. "Le Olimpiadi - ha spiegato a Digiday  Jeremy Gilbert, direttore delle iniziative strategiche del Washington Post - sono state il modo perfetto per dimostrare il potenziale di questa tecnologia. Nel 2014 il personale della redazione sport ha trascorso innumerevoli ore a pubblicare manualmente i risultati degli eventi. Il robo-reporter libererà i giornalisti e i redattori da questo compito, permettendogli di impegnarsi in articoli di approfondimento". Insomma, Heliograf non andrà a sostituire i giornalisti tradizionali, piuttosto lavora insieme a loro permettendogli di compiere un lavoro più approfondito, con maggiore calma.

 

Come funziona

La scrittura automatizzata di Heliograf deriva da un incontro fra le esigenze del quotidiano, dei lettori e dei più sofisticati algoritmi. In origine, i redattori creano dei modelli narrativi per le storie e compilano una lista di frasi chiave che si possono adattare ad una varietà di situazioni. Il software Heliograf è poi in grado, grazie ad algoritmi e analisi dei dati, di abbinare frasi e concetti corrispondenti, generando testi da condividere online, su diverse piattaforme. Il sistema può inoltre avvisare i giornalisti nel caso trovasse delle ambiguità nei dati, in modo che questi possano approfondire. "È solo un altro modo per ottenere una dritta su un potenziale scoop”, dice Gilbert.

 

Dalle Olimpiadi alle elezioni Usa

Heliograf si è rivelato essenziale anche durante le scorse elezioni americane. Il robot si è occupato di comunicare, ad esempio, i risultati di  sondaggi ed elezioni avvisando la redazione nel caso in cui i dati tendessero verso una direzione inaspettata, dando ai giornalisti tempo e strumenti per coprire accuratamente la notizia. Basti pensare che alle scorse elezioni Heliograf ha creato più di 500 articoli, richiamando più di 500 mila visualizzazioni; nel 2012 ci sono voluti quattro dipendenti impiegati per 25 ore per compilare e postare solo una frazione dei risultati elettorali manualmente, generando appena il 15% del traffico internet rispetto a quest’anno.

 

Gli altri

Non è il primo caso in cui i bot entrano in redazione. Si chiama Wibbitz il software utilizzato da USA Today per creare brevi video in automatico: è capace di condensare notizie in un breve script, unirlo ad una selezione di immagini o video, e aggiungere anche la voce sintetizzata di un giornalista. Reuters, invece, utilizza News Tracer, uno strumento di previsione algoritmica che aiuta i giornalisti a valutare l'integrità di un tweet, scoprendo chi sta tweetando su di esso, come si sta diffondendo in tutta la Rete e il feedback restituito dagli utenti. La narrazione automatizzata è entrata anche nelle redazioni di Forbes, dell’Associated Press e del Los Angeles Times.

 

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