Ethereum, il Bitcoin di prossima generazione

Tecnologia

Gabriele De Palma

Ispirata alla celebre moneta digitale, la nuova piattaforma garantisce scambi più veloci e sicuri. E per questi motivi sta riscuotendo i favori di investitori e sviluppatori. Alla base c'è una valuta (Ether), ma gli scambi possono avere molteplici nature.

C'è un nuovo spettro che si aggira per la rete e inizia a farsi strada nelle cronache finanziarie: è Ethereum. Nato da una costola di Bitcoin e sviluppato nel 2014 dal programmatore russo Vitalik Buterin, Ethereum vuole superare alcuni limiti presentati dalla criptovaluta Bitcoin: la velocità degli scambi e la poli-funzionalità della piattaforma. Anche per questo viene visto dal mondo degli affari con molta più simpatia e ha raccolto il contributo prezioso di colossi come Microsoft, Intel e JP Morgan. Vediamo meglio di cosa si tratta.

Peer-to-peer 

Ethereum è una piattaforma peer-to-peer, è cioè basato su un software che crea una rete in cui tutti i computer connessi hanno la stessa funzione, sono tutti 'nodi' con gli stessi poteri e le stesse possibilità. Da questo punto di vista Ethereum è del tutto simile ad altri programmi p2p come Bitcoin, o come i più datati Kazaa (per lo scambio di file) e Skype (per le telefonate). Il software è considerato dalla comunità di sviluppatori più efficiente di quello di Bitcoin. 

Blockchain

Ethereum funziona registrando tutti gli scambi tra 'nodi' in un elenco chiamato blockchain. Come la blockchain che sta alla base del funzionamento di Bitcoin, anche quella di Ethereum garantisce l'anonimato dei 'nodi' e la sicurezza degli scambi. A differenza di Bitcoin, gli scambi su Ethereum avvengono a una velocità molto maggiore. 

Moneta digitale

Per alimentare Ethereum è necessario che qualcuno dei 'nodi' risolva calcoli computazionali. Come ricompensa di questi calcoli il nodo viene premiato con un'unità di valuta digitale Ether. Il sistema di calcoli e il conseguente conio delle monete digitali è molto simile a quello usato da Bitcoin, ma la velocità è notevolmente aumentata: in Bitcoin le soluzioni vengono trovate a ritmo di una ogni dieci minuti; in Ethereum una ogni dieci secondi. Questo rende Ethereum una piattaforma più valida per supportare volumi molto maggiori di scambi.

Controvalore

Gli Ether vengono scambiati nei siti di cambio valuta digitale a circa 200 euro. Non poco per una valuta nata solo due anni fa e partita dal controvalore di 1 dollaro. Il mercato però è quanto mai volatile, anche più di quello già molto instabile di Bitcoin. A fronte di una crescita annua a tre zeri si registrano anche pericolosi scivoloni, come quello che – a causa ampio volume di vendite – ha fatto crollare il valore di un Ether da 300 a 0,80 euro in un giorno; per poi riprendersi nel giro di poche settimane su valori superiori al centinaio di euro.

Smart contract

La grande differenza tra Bitcoin ed Ethereum consiste nella destinazione d'uso della piattaforma. Mentre Bitcoin è legata unicamente alle transazioni di criptovaluta digitale, Ethereum permette di scambiare molto di più della moneta. Le transazioni su Ethereum permettono azioni più complesse e di fatto equivalgono alla firma di un contratto tra due utenti. Il contenuto del contratto può essere potenzialmente di qualsiasi natura, dalla vendita al dettaglio di un bene, a un qualsiasi programma o app, all'hosting dei nomi di dominio, a un sistema elettorale online. Sebbene in questa fase d'esordio della piattaforma le attenzioni e le transazioni si riferiscano quasi unicamente alla valuta digitale degli Ether, il punto di forza di Ethereum sembra proprio essere questa versatilità.

Un video di CNBC spiega la differenza tra Ethereum e Bitcoin

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