Come fare un video a 360 gradi: istruzioni per l'uso

Tecnologia
L'attore Zachary Quinto intervistato dal team di Getty Images Entertainment Video (Getty Images)

Facebook e YouTube stanno puntando molto sui filmati immersivi. Nel frattempo i dispositivi e i software per crearli stanno diventando sempre più semplici e meno costosi

Capita sempre più spesso di incrociarli. Youtube li ha introdotti nel marzo 2015. Facebook poco dopo, nel settembre dello stesso anno. Sono i video a 360 gradi e stanno crescendo. Soprattutto per due motivi: i dispositivi che consentono una fruizione davvero immersiva (smartphone e visori) sono più popolari e meno costosi. Inoltre, e tecnologie necessarie per realizzare questi video, diventano sempre più semplici ed economici. Ma come si gira un video a 360 gradi? Come si condivide?

Che cosa sono i video immersivi

I video a 360 gradi sono filmati nei quali si lascia all'utente libertà di movimento all'interno della scena. Con il mouse, le dita o il movimento della testa. Per ottenere questo effetto, servono videocamere ad hoc. La telecamera non fissa più un riquadro di fronte a sé ma amplia l'angolo di ripresa. Come in quelle tradizionali, la qualità, la definizione e – di conseguenza – i costi variano. L'oscillazione è ampia, anche perché il mercato è molto giovane. Da un paio d'anni però si sono affacciati dispositivi alla portata, sia per costi che per competenze necessarie al loro utilizzo. Ci sono già dispositivi con prezzi che partono da poco più di 100 euro. Per realizzare video a 360 gradi basta quindi comprarne uno, avere uno smartphone o un pc e un software di editing – un'app o un prodotto più complesso - per visualizzare, tagliare e modificare il video.

Le camere a 360 gradi

Fino a poco tempo fa, le attrezzature necessarie, sia per hardware che per software erano molto più complesse. Servivano più camere (almeno sei, spesso action cam come le GoPro) e programmi di “stitching”: si tratta di software capaci di assemblare “i pezzi” di video ripresi dalle diverse camere. Con tante telecamere (e tanto girato) questi programmi richiedevano una potenza di calcolo notevole. Le telecamere di nuova generazioni superano questo ostacolo. Come? Sono dispositivi che utilizzano meno obiettivi (ne bastano due con un angolo di ripresa di 180 gradi ciascuno). In questo modo, l'intera scena viene catturata come in una sfera. E lo stitching, se non si hanno grandi pretese, può essere elaborato anche da uno smartphone.

Consigli pratici

Dal punto di vista pratico, l'uso delle videocamere a 360 gradi non è molto diverso da quello tradizionale. Si sceglie la scena da riprendere, si posiziona l'obiettivo e si schiaccia play. Servono però alcuni accorgimenti, perché cambia la prospettiva: a decidere la direzione dello sguardo non è chi riprende ma chi osserva. È quindi consigliabile porre il dispositivo al centro della scena, fermo: questo consentirà di catturare tutto quello che c'è attorno, senza perdere nulla. E lascerà allo spettatore maggiore libertà. Meglio, quindi, avere un supporto fisso. Se le esigenze di ripresa portano il cameraman a muoversi, non è un problema: le attuali videocamere sono già molto leggere e maneggevoli. Ma servirà perdere alcune abitudini tipiche dei dispositivi tradizionali. Innanzitutto: meglio non impugnare la camera come fosse un cono-gelato: il corpo di chi riprende coprirebbe un'ampia zona di ripresa. Meglio allora tenerla in una posizione che minimizzi le interferenze. Ad esempio sulla testa. Ma soprattutto bisognerà resistere alla tentazione di muovere l'obiettivo in direzione di ciò che più ci interessa: verrà ripreso comunque, ma deve essere l'utente a scegliere cosa vedere.

Come modificare il video

Una volta ripreso il video, si dovrà scaricarlo su pc o smartphone. I dispositivi mobile più evoluti sono in grado di accogliere i filmati a 360 gradi e comporli. Per ritocchi più professionali, però, è necessario lavorare su pc e su uno dei software di editing video. Le possibilità di intervento, in questi casi, sono tante. Esattamente come nei formati tradizionali. La condivisione non è obbligatoria. Il video potrà essere guardato anche con i visori per la realtà virtuale o con lo smartphone: quelli di ultima generazione sono capaci di “orientarsi” nello spazio. Non è più necessario far scorrere il video sotto le dita ma basta spostare il dispositivo, proprio come fosse un visore per la realtà virtuale.

Come caricare i video

Se non volete che il vostro video resti privato, allora c'è un altro passo da fare: condividerlo. YouTube e Facebook, che su video immersivi e realtà virtuale stanno puntando molto, hanno creato delle procedure di caricamento piuttosto semplici. Molto simili a quelle di un video tradizionale. Per Facebook basta entrare nelle impostazioni “Avanzate” e compilare i campi seguendo le indicazioni della pagina di supporto. Su YouTube serve invece scaricare l'app 360 Video Metadata e seguire il percorso suggerito. La piattaforma di Google indica anche la configurazione ottimale: “Al momento supporta i video a 360 gradi con 24, 25, 30, 48, 50 o 60 fotogrammi al secondo” e consiglia di caricarli “in formato equirettangolare con proporzioni 2:1 e risoluzione 7168 x 3584 o superiore, fino a 8192 x 4096”.      

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