Dopo aver avviato il progetto di fact-checking delle notizie negli Stati Uniti, il social network ha annunciato che il Paese europeo sarà il prossimo campo di battaglia contro le bufale. Anche perché, nell'autunno del 2017, i tedeschi saranno chiamati alle urne
Facebook ha annunciato che la battaglia contro la diffusione delle notizie false, dopo gli Stati Uniti, si allargherà anche alla Germania. Quest'anno il Paese sarà chiamato alle urne, in autunno, per le elezioni politiche per il rinnovo del Bundestag: molto probabilmente è per questo che il social network ha dato priorità alla "Locomotiva d'Europa" in questo impegno a favore della corretta informazione. Facebook, infatti, è stato al centro delle critiche di diversi commentatori per il presunto ruolo che avrebbe avuto nelle elezioni presidenziali americane non filtrando una vasta quantità di “bufale”, che potrebbero aver influenzato il voto. Proprio nei giorni scorsi, un'inchiesta di BuzzFeed News ha raccontato la diffusione di notizie false - sia in tedesco che in inglese - che riguardano Angela Merkel. Bufale che arriverebbero siti di estrema destra.
La mossa in Germania – Come già si sta testando negli Stati Uniti, il piano della società fondata Mark Zuckerberg per il contrasto delle “fake news” consiste essenzialmente nel contrassegnare i contenuti dall'affidabilità sospetta. Tale segnare dovrebbe essere un campanello d'allarme più che una vera e propria censura. Gli utenti possono segnalare i contenuti che ritengono falsi e, successivamente, alcuni gruppi di vagliatori di fatti (noti come fact-checkers), esterni a Facebook ma firmatari del Codice Poynter (il codice di condotta internazionale sul fact-checking) che ne attesta il metodo, si attiveranno nel verificare i contenuti. Una volta che la notizia è stata “flaggata” come inaffidabile, potrà comunque essere condivisa, ma sempre portandosi dietro questo avviso ai naviganti. In Germania il compito di analizzare le notizie sospette è affidato a Correctiv, una redazione non profit il cui obiettivo, si legge sul suo sito, è fornire “giornalismo investigativo a prezzi accessibili per i media”. Correctiv ha inoltre confermato che è in corso l'iter per la sua adesione al codice Poynter.
L'impegno di Facebook - “Impareremo da questi test in Germania, aumenteremo ed espanderemo i nostri strumenti nel corso del tempo”, si legge nel comunicato diffuso dal social network: “È importante per noi che i post e le notizie pubblicate su Facebook siano affidabili. Siamo felici di questi progressi ma sappiamo che molto dev'essere ancora fatto”. In un primo momento le responsabilità sulla corretta informazione erano state respinte da Zuckerberg all'indomani del trionfo di Donald Trump alle elezioni: l'idea che le notizie false potessero aver influenzato le elezioni era stata definita - subito dopo il voto americano - “una follia” dal fondatore del social network. Lo scorso 15 dicembre, però, ha ammesso: “Anche se non scriviamo le notizie che leggete e condividete, riconosciamo di non essere solo un distributore di news”.