Computer cerca tra giornali di 150 anni tracce nascoste della storia

Tecnologia
Dallo studio è emerso che nei giornali gli uomini vengono citati il doppio delle donne (Getty Images)
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Un gruppo di ricercatori dell’Università di Bristol in collaborazione con la British Library ha usato l'intelligenza artificiale per analizzare 35 milioni di articoli ed è riuscito a scovare tra le righe tendenze e fenomeni sociali inediti

Un programma che sfrutta l’Intelligenza artificiale (AI), messo a punto da un team di ricercatori dell’Università di Bristol in Gran Gretagna, ha riletto 35 milioni di articoli pubblicati sui quotidiani britannici tra il 1800 e il 1950 e ha colto tendenze e fenomeni inediti. “L'obiettivo principale dello studio – ha spiegato sul sito dell’Università Nello Cristianini, il ricercatore italiano a capo del team – è stato quello di stabilire se i grandi cambiamenti storici e culturali possano essere rilevati partendo dalle impronte statistiche lasciate all’interno dei giornali locali nel corso del tempo”. Obiettivo che, leggendo i risultati pubblicati sulla rivista dell'Accademia delle Scienze degli Stati Uniti (Pnas), gli studiosi sembrano proprio aver raggiunto.

 

Le tendenze – Attraverso l’analisi statistica dei 28,6 miliardi di parole presenti negli articoli messi a disposizione dalla British Library, il programma è riuscito a individuare non solo guerre, incoronazioni, conclavi ed epidemie ma anche le più sottili variazioni di fenomeni sociali. Ad esempio, il team è stato in grado di indicare nel 1898 l’anno in cui, negli articoli di tecnologia ed economia, si è cominciato a parlare maggiormente dell’energia elettrica a discapito di quella a vapore. Ma non solo, attraverso questa analisi, è emerso che la notorietà di attori, cantanti e ballerini è cominciata a crescere in maniera esponenziale alla fine del 1890 e che il football nei giornali di sua Maestà ha superato in citazioni il cricket già nel 1909. Lo studio ha messo in luce, inoltre, che gli uomini sono sistematicamente più presenti delle donne nell'intero periodo preso in esame. Pregiudizi di genere che si livellano leggermente intorno al 1900 ma che rimangono pressoché inalterati fino ai giorni nostri, con circa il doppio delle citazioni per gli uomini rispetto a quelle che riguardano le donne.

 

Il metodo – "Attraverso la ricerca – ha dichiarato Cristianini – il team ha dimostrato che i cambiamenti nei contenuti dei giornali possono riflettere la cultura, i pregiudizi e le tendenze sociali, permettendo agli storici di utilizzare i dati messi a disposizione per analizzare gli eventi stessi”. L'analisi, infatti, non si è limitata a registrare la ricorrenza delle parole ma le ha utilizzate per identificare luoghi, persone e credenze sfruttando la tecnologia dell'apprendimento automatico.

 

L’apporto umano – Tom Lansdall-Welfare, il ricercatore che ha guidato la parte computazionale dello studio, è convinto che "questi approcci siano in grado di stabilire relazioni significative fra una traccia statistica testuale e momenti storici verificabili, ma che tuttavia il processo non possa essere totalmente automatizzato”. Secondo lo studioso infatti “la comprensione delle implicazioni di questi risultati sarà sempre il regno delle scienze umane e sociali, e non quello delle macchine”.

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