Facebook acquisisce FacioMetrics: nuova sfida a Snapchat
TecnologiaMenlo Park ha preso il controllo della startup specializzata nel riconoscimento facciale. Servirà per creare filtri simili a quelli del social concorrente e a favorire la creazione di nuove funzioni
Nutrire la propria intelligenza artificiale e lanciare una sfida a Snapchat. Sono questi gli obiettivi che hanno convinto Facebook ad acquisire la startup FacioMetrics. La società è uno spin-off della Carnegie Mellon University, nata nel 2015 e specializzata nello sviluppo di strumenti basati sul riconoscimento facciale.
L'utilità per Facebook – Le ragioni che hanno portato all'acquisizione (le cui cifre sono riservate) sono diverse. Quella più immediata è l'arricchimento della comunicazione attraverso i filtri in stile Snapchat. Lo ha detto, anche se senza citare il social concorrente, un portavoce di Menlo Park: “Il modo in cui le persone comunicano e condividono sta cambiando. Maschere e altri effetti vengono usati per esprimere se stessi in modo creativo e divertente”.
I precedenti - Non è la prima volta che Facebook si ispira a Snapchat. Aveva infatti recentemente già lanciato una nuova app, Flash, pensata per i mercati emergenti. È disponibile (per ora) in Brasile e somiglia molto, per design e funzionalità, al social fondato da Evan Spiegel. Instagram Stories consente invece di montare sequenze di immagini: idea molto simile a quella delle Snapchat Stories. In occasione di Halloween, infine, è stata diffusa un'altra innovazione vicina allo stile di Spiegel: le maschere animali, funzione alla quale FacioMetrics potrà dare nuovo impulso. L'interesse di Zuckerberg d'altronde non è nuovo: nel 2013 tentò infatti (senza successo) di acquisire Snapchat.
L'intelligenza artificiale – Dietro all'aspetto più giocoso, l'arrivo di FacioMetrics porterà anche un contributo nel campo dell'intelligenza artificiale e della realtà virtuale. La società ha infatti sviluppato IntraFace, un'app che non si limita a riconoscere il volto di una persona ma ne comprende anche le emozioni. Così i software in grado di imparare dall'esperienza potranno in futuro dialogare con l'uomo non solo con i click, ma anche in funzione di gesti ed espressioni facciali, adattando l'interazione in base alle sensazioni dell'utente. In una piattaforma social come Facebook, questo potrebbe significare ad esempio dare un “like” semplicemente sorridendo. Non è un mistero che Mark Zuckerberg punti a differenziare sempre di più le reazioni esprimibili: lo dimostrano le faccine di Reactions, che da febbraio affiancano il pollice all'insù.