La star 23enne dei Memphis Grizzlies nella bufera per le immagini circolate sui social. La squadra lo costringe allo stop contro Clippers e Lakers. Lui si scusa per l'episodio, ma non è il primo caso controverso in cui viene coinvolto
Ja Morant, star dei Memphis Grizzlies e uno tra i più talentuosi giocatori Nba, è stato sospeso dalla sua squadra per almeno due partite dopo aver postato un video in cui, all'interno di una discoteca, sembra impugnare una pistola. I Grizzlies hanno diffuso una nota in cui si spiega che Morant "sarà lontano dalla squadra almeno per le prossime due partite", rinunciando, dunque, agli incontri con i Clippers e con i Lakers.
Il messaggio di scuse del giocatore
Due volte All Star e Rookie dell'anno nel 2020, Morant, 23 anni, è considerato uno dei giovani talenti più brillanti del campionato, ma è già stato coinvolto in una serie di incidenti fuori dal campo. "Mi assumo la piena responsabilità delle mie azioni di ieri sera", ha commentato in un messaggio di scuse. "Mi dispiace per la mia famiglia, i compagni di squadra, gli allenatori, i tifosi, i partner, la città di Memphis e l'intera organizzazione dei Grizzlies: vi ho deluso. Ora mi prenderò un po' di tempo per ricevere aiuto e lavorare per imparare metodi migliori di affrontare lo stress e il mio benessere generale".
Gli account social cancellati
In un video postato sui social nelle prime ore di ieri, si vedeva Morant con in mano una pistola. Poi il cestista aveva cancellato entrambi i suoi account Instagram e Twitter. "Siamo a conoscenza di un post sui social media che coinvolge Ja Morant e stiamo indagando", ha fatto sapere il portavoce della Nba Mike Bass. Questo nuovo caso che coinvolge la star dei Grizzlies arriva pochi giorni dopo che i media statunitensi avevano di ferito di come Morant fosse stato accusato, in alcuni rapporti della polizia dello scorso anno, di aver preso a pugni un 17enne, anche se nessuna denuncia era stata presentata al riguardo. I fatti sarebbero accaduti durante una partita di basket a casa di Morant, in Tennessee, a luglio dell'anno scorso. L'agente di Morant aveva detto che il suo assistito aveva agito per legittima difesa.
