La procura di Torino ha disposto perquisizioni nel capoluogo piemontese, a Milano e a Roma negli studi e negli uffici di avvocati e agenti che hanno curato gli interessi dei giocatori nei due anni del Covid: sono stati prelevati documenti relativi ai bilanci per le stagioni 2019-20 e 2020-21
La Guardia di Finanza, su indicazione della procura di Torino, ha eseguito una serie di perquisizioni nel capoluogo piemontese, a Milano e a Roma nell’ambito dell’inchiesta "Prisma" che ipotizza l'accusa di falso in bilancio a carico della Juventus. Uno sviluppo dell'indagine sulle plusvalenze - 282 milioni di euro in tre anni - che lo scorso inverno aveva portato all'iscrizione nel registro degli indagati dei vertici del club bianconero. Sono state prelevate carte relative ai bilanci per le stagioni 2019-20 e 2020-21.
Gli indagati
A essere perquisiti sono stati gli studi e gli uffici di avvocati e agenti che hanno curato gli interessi dei giocatori. Per la questione plusvalenze sono stati indagati il presidente Andrea Agnelli, il vice Pavel Nedved e altre cinque persone, tra dirigenti ed ex dirigenti: l'ex responsabile dell'area sportiva Fabio Paratici, il Chief Corporate & Financial Officer Stefano Cerrato, l'ex Chief Corporate & Financial Officer, Stefano Bertola, l'ex dirigente finanziario Marco Re e l'avvocato Cesare Gabasio. La Juventus è chiamata in causa in qualità di persona giuridica.
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L’indagine della Figc
Di plusvalenze si sta occupando, in seguito alla segnalazione della Covisoc, anche la Procura Federale della Figc, che lo scorso 21 febbraio ha notificato al club bianconero la conclusione delle indagini. L’inchiesta ha coinvolto 11 club, tra cui società di Serie A come Juventus, Napoli, Genoa, Empoli e Sampdoria, oltre a club di serie inferiori come Pisa, Parma, Pro Vercelli, Pescara e due società in realtà fallite come Novara e Chievo.