Secondo quanto osservato dai medici forensi, il fuoriclasse argentino soffriva di cardiomiopatia dilatativa. Il sangue, le urine e i tamponi nasali prelevati durante gli esami verranno analizzati in diversi laboratori del Paese sudamericano
Il cuore di Diego Armando Maradona pesava il doppio del normale. E a questo primo dato diffuso in seguito agli accertamenti legati all'autopsia sul corpo del fuoriclasse del calcio, morto lo scorso 25 novembre a 60 anni, si aggiungeranno nei prossimi giorni i dettagli delle analisi tossicologiche e su organi e tessuti.
La causa: cardiomiopatia dilatativa
Secondo quanto osservato dai medici forensi, Maradona soffriva di cardiomiopatia dilatativa. Per questo il suo cuore pesava più di 500 grammi, quasi il doppio del peso di un cuore normale. Secondo fonti giudiziarie l'organo cardiaco, il sangue, le urine e i tamponi nasali prelevati durante l'autopsia stanno ora per essere ulteriormente analizzati in diversi laboratori argentini.
Attesa per i risultati
Verranno quindi svolti studi tossicologici, attraverso i quali si cercherà anche di determinare se nel corpo di Maradona ci fossero tracce di alcol, droghe o altre sostanze, e analisi che valutano lo stato di organi e tessuti. La maggior parte delle perizie si svolgerà presso la sede della Soprintendenza della Polizia Scientifica nella città di La Plata. Fonti della magistratura hanno chiarito che i risultati non si conosceranno però immediatamente, nemmeno quelli degli esami che verranno effettuati sui prelievi di urine e sangue, che solitamente sono i primi a essere ottenuti.