Lo sloveno vince la 107esima edizione della Grande Boucle, dopo l’impresa nella cronoscalata del giorno prima che gli ha fatto conquistare la maglia gialla. È il secondo vincitore più giovane di tutti i tempi. Sul podio dei Campi Elisi anche il connazionale Roglic e l'australiano Richie Porte
Lo sloveno Tadej Pogacar, il giorno prima di compiere 22 anni, ha vinto il 107esimo Tour de France di ciclismo. Una vittoria storica: è il primo sloveno a trionfare alla Grand Boucle ed è anche la seconda maglia gialla più giovane di sempre, dopo Henry Cornet che, nel 1904, trionfò a 19 anni e 355 giorni. La 21esima e ultima tappa della corsa francese, disputata sui 122 chilometri che collegano Mantes-la-Jolie a Parigi, è stata vinta allo sprint dall'irlandese Sam Bennett.
Il podio finale di Parigi
Il podio finale parigino, ai piedi dell'Arco di Trionfo, è stato completato dall'altro sloveno Primoz Roglic, che ieri ha perso la maglia gialla, secondo a 59", e dall'australiano Richie Porte, terzo con un ritardo di 3'30". Nella classifica generale lo spagnolo Mikel Landa è quarto a 5'58", l'italiano Damiano Caruso - che sarà fra i protagonisti del Mondiale su strada a Imola domenica prossima - è decimo a 14'03".
Il trionfo di Pogacar
Pogacar, della UAE Emirates, ha conquistato la maglia gialla alla penultima tappa, ribaltando le prime due posizioni della classifica generale e asfaltando le ambizioni del connazionale Roglic. Alla partenza della penultima tappa, la terribile cronometro con arrivo alle pendenze del 20% de La Plance des Belles Filles, Roglic aveva 57" di vantaggio su Pogacar che, nel giro di 25 chilometri, ha azzerato il ritardo ed è salito sul tetto della corsa a tappe francese . Roglic aveva indossato la maglia gialla dopo la nona tappa, l’ha conservata per altre 11 frazioni, ma l'ha ceduta al termine della prova più importante e determinante ai fini del verdetto finale. “Ero venuto per partecipare, e ho vinto", ha detto ieri incredulo Pogacar. “Sognavo di partecipare al Tour e l'ho addirittura vinto, non so cosa dire".