L’ultima fermata di questo cammino in compagnia di Alessandro Borghese, ci ha portato alla scoperta di una terra di confine tra Liguria e Toscana, la Lunigiana e la sua cucina
L'ultima tappa del viaggio di questa stagione ci ha portato al confine tra la Liguria e la Toscana ed è qui, che è stato proclamato il vincitore della decima puntata, Luca Maffei, titolare e chef dell'agriturismo Montagna Verde: "miglior ristorante in un borgo della Lunigiana". Lo abbiamo intervistato, ecco cosa ci ha raccontato di questa sua avventura stra-ordinaria.
Lavori insieme a tua sorella, la vostra è una tradizione di famiglia?
Nel 1995 nostro padre Mario ha aperto uno dei primi agriturismi in Italia, una scelta dettata dall’amore per la propria terra e per il suo piccolo paesino di origine, Apella. Ha iniziato ristrutturando l'antica torre medievale e realizzando al suo interno alcune camere e una piccola cucina per gli ospiti. Negli anni, grazie anche al mio aiuto e a quello di mia sorella, ha ristrutturato le piccole case nel borgo, anche quelle ormai abbandonate e decadenti. Abbiamo avviato un albergo diffuso, un Bioparco per la biodiversità, un allevamento di specie autoctone come la pecora zerasca, la produzione di miele Bio e della farina di castagne DOP della Lunigiana.
Non avete resistito al richiamo di casa.
Non siamo mai stati obbligati dai nostri genitori a seguire il loro percorso, anzi proprio loro ci hanno spinto a studiare e a fare altre esperienze ed è così che mia sorella ha studiato ingegneria Civile a Pisa e io Economia e Marketing a Parma. L’amore, le grandi potenzialità della Lunigiana e l'azienda di famiglia sono stati gli stimoli a tornare. Una scommessa ancora da vincere, ma che fortunatamente ci sta dando tante soddisfazioni e sta ripagando gli immensi sacrifici della nostra famiglia. Ogni giorno siamo sempre più convinti di aver fatto la scelta giusta, quella di puntare tutto sulla nostra terra, ancora troppo poco conosciuta.
Com’è la vita in un piccolo borgo?
Apella è un borgo a 700 metri di altezza, immerso nel verde dell'Appennino Tosco Emiliano e abitato da sole cinque anime, tutte over 80 anni. La pace e la tranquillità che si respira è surreale rispetto alla vita frenetica della città, ma non penso di essermi mai annoiato, perché il lavoro che quotidianamente abbiamo da fare ci tiene molto impegnati. La differenza la senti quando ti fermi, ti guardi intorno e non senti una macchina passare, né gente che parla, sei circondato unicamente dai suoni dolci della natura. Ogni tanto sia io che mia sorella ripensiamo a Milano o a Parma, città stupende che ci hanno dato tanto, ma come potevamo non tornare?
Cosa ispira i tuoi piatti?
La mia cucina è figlia della tradizione, sono cresciuto con mia nonna e mia mamma che spadellavano dalla mattina alla sera, la domenica mattina mi svegliavo e dalla mia camera sentivo già il profumo di arrosto o del ragù, lasagne, funghi, castagne, torte d'erbi....sin da piccolo avevo capito che mangiare era una delle cose che più amavo, negli anni ho scoperto che cucinare mi dava ancora più soddisfazione perché potevo rendere felice anche altre persone. Alla base della mia cucina ci sono i piatti tramandati dai nonni, una cucina semplice legata ai prodotti del territorio e alle influenze delle regioni vicine, il tutto arricchito dal mio estro e dalla voglia di rivisitare le ricette in chiave moderna.
Quali pensi sia stata la vostra carta vincente?
Il nostro è un lavoro che impegna tutta la famiglia e ognuno è una pedina fondamentale. Mio padre cura gli orti e gli animali, mia madre ha tutto sotto controllo e nonostante sia in pensione lavora con l’energia di una ventenne, mia sorella, grazie alle sue grandi doti manageriali gestisce il ristorante, le camere, le prenotazioni e tutta la parte burocratica, e io, il più giovane della famiglia, faccio del mio meglio in cucina. La nostra carta vincente è il gioco di squadra e la nostra bellissima realtà immersa nel verde dell'Appennino, una terra, la Lunigiana, che regala prodotti eccezionali e di grande qualità. Non ultimo lo staff che ci aiuta a realizzare i nostri sogni e senza il quale non avremmo potuto fare tutto così bene.
C’è stato un momento in cui hai pensato di vincere?
L'emozione di essere stato scelto tra i quattro partecipanti è stata fortissima e nel momento in cui siamo stati selezionati la tensione è salita alle stelle, la consapevolezza di essere in gara genera dubbi e paure, avevo il timore di non essere all'altezza. Fin dall'inizio però ho parlato chiaro ai miei famigliari e alla mia ragazza, ho detto loro che avrei partecipato sì con umiltà, ma con la voglia di vincere. Ho capito che non sarebbe stato facile, ma avevo le carte in regola. Più che pensare di vincere, il giorno che è toccato a me non mi sono mai sentito così teso per un servizio, mai così agitato, mai così pieno di pensieri....tutte emozioni che però si sono trasformate in carica positiva e mi hanno dato l'adrenalina giusta per fare al meglio ciò che so fare.
Se potessi avere un ospite illustre a cena (anche storico), chi vorresti?
Biagio e Anacarsi Nardi, eroi del primo risorgimento italiano, nati ad Apella, figli di contadini, hanno fatto un pezzo di storia italiana con il loro ruolo di primo piano nei moti di Modena del 1831 e nella spedizione dei fratelli Bandiera. Oggi a loro sono dedicate scuole, ponti e piazze oltre che il cognome del nostro comune che è appunto Licciana Nardi, la casa natale nel nostro borgo e anche centro visita del Parco Nazionale dell’Appennino, mi hanno sempre ispirato con il loro coraggio e la loro passione. Mi piacerebbe offrirgli un lauto pasto per ringraziarli, anche perché, duecento anni fa, non era scontato che chi nascesse ad Apella, povera e sperduta tra i boschi, potesse emergere e dare un contributo così importante all'unificazione della nostra patria.
A chi dedichi la vittoria?
La dedico ai miei genitori, a Mario e Carla, che grazie ai loro sacrifici, al loro impegno e ai valori che mi hanno trasmesso, si meritano essere protagonisti assoluti di questa vittoria.
Progetti per il futuro?
Lavorare tanto e bene, ora dopo la trasmissione ho una grande responsabilità anche nei confronti della mia terra, e spero di dimostrare a tutti che puntare sulla qualità dei prodotti tipici locali, insieme alla passione per la cucina e per le proprie origini, è la carta vincente per ottenere grandi soddisfazioni