MasterChef Italia 8, le interviste agli eliminati Caterina e Tiziana

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Marta Nicolazzo

Tiziana e Caterina © Sky
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Caterina e Tiziana sono le eliminate della quarta puntata di MasterChef Italia 8. In attesa del prossimo appuntamento con MasterChef 8 in Prima Tv Assoluta, tutti i giovedì alle 21.15 con un doppio episodio su Sky Uno (canale 108) e su digitale terrestre al canale 311 o 11, le abbiamo incontrate. Continua a leggere e scopri cosa ci hanno raccontato

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Il quinto quarto, centro angusto dell'Invention Test è stato fatale per Caterina, mentre Tiziana non ha retto la pressione del Pressure Test presentando degli gnocchi che non hanno convinto i severi giudici di MasterChef 8. Per entrambe le cinquantatreenni, la paura e la confusione sono state determinanti. Caterina e Tiziana sono state costrette ad abbandonare la cucina di MasterChef e a ritrattare i loro sogni. Ma le donne non si danno mai per vinte, e questo è il loro caso, perché "i treni non passano più una volta sola". LEGGI L'INTERVISTA

Cosa vi ha spinto a partecipare a MasterChef?

Caterina: L'iscrizione di mia sorella, non mi sarei mai iscritta volontariamente. Ho percorso la via che mi ha aperto lei.

Tiziana: La mia incoscienza di cambiare, però mi ha iscritta mia figlia, non avrei fatto tutto da sola.

Che effetto vi ha fatto arrivare tra i primi quaranta concorrenti?

C: La selezione è stata una passeggiata, senza telecamere sono andata come un treno con il mio sapere, quando poi ho capito che non potevo più tornare indietro e che ormai facevo parte dei quaranta concorrenti mi sono agitata.

T: E' successo anche a me, in più io aveco con me la mia inesperienza su determinate cose e davanti a Chef così importanti "casca il palco", è difficile, ti senti in soggezione.

Quanto vi siete preparate a casa? Avete studiato?

C: Io sono stata un'ingenua, non ho mai fatto corsi di cucina, non ho mai studiato se non le ricette che mettevo in atto, però sono una persona curiosa...

T: Io non ho studiato, sono stata un'incosciente, ho fatto tutto per gioco, era una sfida tra me e mia figlia che continuava a incitarmi dicendomi che ce l'avrei fatta e io che, invece, mi ripetevo che non ce l'avrei mai fatta.

Questo vi ha pensalizzate?

C: Si, almeno la teoria la devi sapere per metterla in pratica, se non la conosci prepari i piatti come hai sempre fatto e la maggior parte delle volte sono sbagliati anche se poi il risultato è gustoso.

T: Sì, soprattutto nei Pressure perché lì la tecnica ce la devi avere anche sui tempi di cottura. I giovani aspiranti chef sanno fare dei bellissimi piatti e poi cadono sulle preparazioni base. Io sono scivolata sulle patatine fritte, le ho sempre cucinate a casa, però quando le devi cucinare con una certa tecnica, con lo stesso spessore e la stessa lunghezza è diverso.

Entrambe all'inizio del programma avete dichiarato: "Non penso di poter vincere", "La vittoria? Che parolone!". Qual'era il vostro obiettivo? 

C: Il mio obiettivo era andare avanti step by step come nelle selezioni, passo dopo passo, pensando di non passare. Quando ho conosciuto il target degli altri conocrrenti mi sono resa conto di essre una delle più scarse, ho riconosciuto un alto livello di conoscenza rispetto alla mia.

T: Anchio, avevo questa voglia di andare avanti pian pianino. Poi mi sono resa conto che da umile casalinga non avendo mai studiato la tecniche è tutt'altro che semplice.

Questo non averci creduto fino in fondo vi ha penalizzato?

C: No, nel modo più assoluto. Con questo modus operandi son sempre stata tranquilla, ciò che non mi ha rilassato sono state le telecamere.

T: Ci credevo dentro di me, pur conoscendo i miei limiti. Presto mi sono resa conto che dovevo studiare, ho comprato i libri per imparare, ma non c'è stato il tempo materiale e anche la testa, ad essere sincera.

Il divario d'età con gli altri concorrenti l'avete percepito?

C: Ho percepito immediatamente la loro voglia di arrivare e ho visto ragazzi molto determinati, forse troppo, ma ci sta considerando la loro giovane età e la forza.

T: Ho pensato subito a quando avevo io la loro età, adesso sono una "schiappa", mi faccio mille problemi, mentre loro hanno una forza interiore pazzesca e vanno allo sbaraglio. In più credo che non avrei potuto vincere perché non ho mai fatto nulla per me stessa, i ragazzi di oggi, come anche le mie figlie, hanno un altro tipo di approccio.

Il quinto quarto e gli gnocchi come li rifareste?

C: Oggi li rifarei con la consapevolezza di fare un buon piatto. Il mio piatto è stato giudicato un "non piatto" perché mancava l'elemento legante. Avevo impostato tutto, ma non ho avuto il tempo. Con il senno di poi avrei fatto mille cose.

T: Il tempo è massacrante, io mi son dimenticata la pentola per mettere l'acqua a bollore e questo mi ha penalizzata nella cottura degli gnocchi. A MasterChef ti assale l'angoscia e non hai il tempo materiale per tornare indietro.

Che rapporto avete instaurato con i giudici?

C: Il minimo, non c'è un rapporto stretto in trasmissione, ma si sono dimostrati tutti e quattro delle belle persone.

T: Bello, ho legato un po' di più (ma solo a livello di sguardi) con Joe Bastianich, essendo un imprenditore e io un'artigiana. Dallo Chef Barbieri ho percepito molta stima, mi ha aiutato tanto. Sono felicissima e onorata delle belle parole che mi sono state dette.

Progetti futuri?

C: Una maratona (ride, ndr)! Non ho progetti, continuerò a cucinare per amici e partenti ripartendo da capo, studiando le giuste tecniche di quello che so già fare per ottimizzare il piatto.

T: Io ho chiuso la mia attività di artigiana, quindi riparto da zero con tanta voglia di cucinare. Spero di poter lavorare in questo settore, facendo anche la gavetta!

Il vincitore di MasterChef?

C: Tanti ragazzi hanno la possibilità di arrivare, però se devo rispondere col cuore tifo per Tiziana e Valeria perché mi sono state accanto durante tutto il percorso e sono delle belle persone.

T: All'inizio non conoscevo nessuno, ma Valeria mi ha subito colpita, questa ragazza solare, serena, limpida, bella tonda! Mi ha sempre ricordato mia figlia, spero che vinca lei.

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