Mentre fino al 12 agosto Sky Uno Loves Animals (canale 109 di Sky) offre una programmazione dedicata ai nostri amici a zampe, è bene sapere come interpretare i segnali di allarme che i nostri cani o gatti ci inviano con i loro comportamenti.
Non è sempre facile capire quando il nostro amico a quattro zampe ha bisogno di una visita dal veterinario di fiducia. Spesso trascuriamo dettagli che invece andrebbero presi in seria considerazione. Come fare a riconoscere una banale indigestione da una disfunzione epatica o renale? La pigrizia con uno stato di artrosi nelle articolazioni? Abbiamo chiesto il parere della dottoressa Beatrice Zerbinato, veterinaria specialista in medicina comportamentale. Ecco di seguito i segnali da non sottovalutare:
Cambiamenti improvvisi di comportamento: potrebbero essere legati a dolore: l’animale che presenta dolore tende infatti a restare in disparte o diventare aggressivo. A volte può assumere un’andatura tipica con inarcamento della schiena (cifosi), atteggiamento correlato a malessere da cause varie, ortopediche o interne.
Aumento della sete e/o dell’urinazione: è un utile parametro da valutare insieme al tuo veterinario. Spesso un aumento della sete è un campanello d’allarme che può indicare disfunzioni croniche organiche (malattia renale e/o epatica o endocrine, cushing, diabete mellito ) o di importante urgenza come l’infezione uterina nella cagna.
Vomito o diarrea ricorrente: sono sempre sinonimi di mal funzionamento dell’apparato digerente.
Spesso è necessario escludere la presenza di parassiti del tratto gastroenterico tramite esame delle feci e valutare dopo questo se si sta alimentando correttamente il proprio animale.
Altre volte il vomito è una vera urgenza anche considerato che, se si protrae, crea un grave squilibrio idroelettrolitico che va ripristinato e supportato.
Valutare insieme al tuo veterinario dosaggio e tipologia di alimento, nonché cosa e quanto è possibile dare al di fuori della normale alimentazione. Ricordiamo che molto spesso alcuni alimenti sono altamente proibiti e dannosi per i nostri animali domestici (tossicità di cioccolata, aglio, cipolla, uvetta e molti altri alimenti).
Eliminazione inappropriata: partiamo dal presupposto che i nostri animali domestici non fanno gli scherzi; ciò premesso ogni eliminazione inappropriata, ovvero “lasciata“ in luoghi non idonei è un segnale di malessere che può essere di natura organica come una colite ma anche di un problema comportamentale (l’animale ci sta dicendo che ha un disagio e noi dobbiamo capire il perché).
Respiro affannoso: escludendo una forte attività fisica o il caldo intenso dei mesti estivi, il respiro affannoso è spesso sintomatico di malattia ed è un sintomo di diversa origine che va assolutamente indagato sia nell’animale giovane che in quello anziano.
Inappetenza: è un chiaro segnale di malessere, può essere transitorio ma va tenuto sotto osservazione. Se perdura occorre approfondire attraverso indagini collaterali (analisi del sangue o ecografia).
Riluttanza al movimento: gli animali non sono quasi mai pigri, se lo diventano è quasi sempre dovuto ad un motivo. Una valutazione dello scheletro consente di valutare, nel cane anziano e nei più giovani predisposti, lo stato delle articolazioni e la presenza di artrosi. Spesso è utile valutare anche la funzionalità degli ormoni tiroidei poiché determinano importanti alterazioni comportamentali sia in cane che gatto. Se il vostro gatto che prima era silenzioso diventa con l’età un improvviso cantautore portatelo dal veterinario per un check up.
Da non dimenticare che come nell’uomo anziano, anche negli animali esiste una degenerazione cerebrale che può essere prevenuta, supportata e aiutata grazie a molecole che stimolano l’attività dei neuroni e che è possibile combattere mantenendo impegnato il vostro animale in attività che lo aiuteranno a sentirsi meno a disagio. All’invecchiamento di successo aspira qualsiasi individuo perché non garantirlo anche al nostro amico a quattro zampe?