L’impiegata di Monopoli dice addio al sogno di vestire i panni del settimo MasterChef italiano. Nel corso della decima puntata, esce di scena insieme ad Antonino, il macellaio siculo. In attesa del prossimo appuntamento, giovedì alle 21.15 su Sky Uno, leggi l’intervista a Marianna
Dopo aver combattuto fino all’ultima sfida ai fornelli, Marianna sfila per sempre il grembiule di MasterChef e saluta i suoi compagni di viaggio, alla giuria dedica parole di riconoscenza per il privilegio di aver preso parte della brigata. Il suo motto “Non ci sono limiti, se lo puoi pensare lo puoi fare” l’ha portata fino a presentare il piatto che meglio rappresenta la sua personalità e il suo carattere, al cospetto del critico gastronomico Eleonora Cozzella, capo della giuria italiana del The World’s 50 Best Restaurants. “Quello è stato sicuramente il momento più entusiasmante di tutto il mio percorso, è stato un vero onore, un’emozione incredibile”. Senza contare che tutto ciò si è svolto durante l’esterna girata guarda caso nella sua terra, tormentata dal vento, sul promontorio del Gargano, nella cornice del Faro di Vieste, “mamma Puglia” ha preparato un ingrediente speciale: il polpo. Cucinato con una fonduta di canestrato e un crumble di olive è piaciuto all’ispettrice per la guida Ristoranti de "L’Espresso", prova superata egregiamente. Altrettanto non si può dire del Pressure Test, i suoi “saltimbocca alla romana” non si dimostrano all’altezza e Antonino Cannavacciuolo non ha peli sulla lingua nel farglielo notare. La nostra cuoca amatoriale finisce al duello decisivo con Alberto e la sua uscita è sempre più vicina.
Abbiamo incontrato Marianna il giorno dopo la sua dipartita, leggi l’intervista e scopri cosa ci ha raccontato di quest’avventura nelle cucine di MasterChef, con i suoi “amici-rivali” e la temuta giuria formata da Bruno Barbieri, Joe Bastianich, Antonino Cannavacciuolo e Antonia Klugmann.
L’idea di partecipare a MasterChef è stata la sua?
Dopo anni in cui i miei figli e mio marito spingevano per iscrivermi, mi sono decisa, ho sentito che era arrivato il momento giusto, non l’avevo mai fatto prima anche a causa di problemi di salute, non mi sentivo pronta. Quest’anno avevo l’energia giusta e volevo dare una scossa alla mia vita.
Cosa è cambiato in lei dopo questa esperienza?
La consapevolezza, inoltre confrontarsi con chef di alto livello aiuta tantissimo a migliorare, capire i tuoi limiti, superarli e soprattutto aiuta a crescere.
A proposito di chef stellati, qual è stato l’incontro più significativo?
Quello con lo chef Giorgio Locatelli (il primo stellato con un ristorante italiano all'estero, ndr), tra l’altro ho avuto il privilegio di poterci lavorare a stretto contatto, posso dire che al di là del talento, è una persona eccezionale, di un’umanità pazzesca, mi ha colpito davvero tanto. Anche Eleonora Cozzella mi ha emozionato, lì ho realizzato di aver raggiunto un livello alto.
Una gratificazione non da poco.
Sì, una soddisfazione personale incredibile, forse la più grande in assoluto: creare un mio piatto e farlo assaggiare a un critico importante come lei. Inoltre mi ha fatto ottimi apprezzamenti e per me ha significato molto, un bel traguardo.
Cosa si rimprovera?
Non aver gestito bene la mia ansia, la mia paura nelle varie prove, non ho saputo mostrare tutto quello che sapevo fare, perché davanti allo stress ti blocchi, ti si annebbia un po’ il cervello.
Cosa ha imparato?
Che bisogna credere in se stessi, e che veramente non ci sono limiti, ho testato la mia personalità e i miei limiti. Confermo il mio motto: “Non ci sono limiti, se lo puoi pensare lo puoi fare”.
Per chi fa il tifo?
Faccio un tifo misto (ride, ndr), diciamo che tifo per il migliore.
Il giudice che le ha dato di più?
Ciascuno a suo modo mi ha dato tanto, però Bruno Barbieri è quello che mi ha compito di più, un uomo di mondo, uno chef incredibile che sa esprimere esattamente quello di cui hai bisogno.
La critica più costruttiva che ha ricevuto?
Quella della chef Klugmann, fin dall’inizio mi suggeriva di calmarmi, di usare la calma durante la prova per riuscire a superarla al meglio.
Progetti che le piacerebbe realizzare?
Sul breve periodo direi un mio libro di ricette, ho molte idee già buttate giù, avevo anche iniziato a pensare al menu della finale…