Noemi è ospite di E Poi c'è Cattelan, il late night show di Sky Uno in onda dal lunedì al venerdì in seconda serata, mercoledì 21. In attesa di vederla impegnata a EPCC in una partita sui luoghi comuni con Alessandro Cattelan, la abbiamo incontrata e intervistata per raccontare La Luna, il suo nuovo disco
(@BassoFabrizio)
C'è the dark side of the moon e c'è La Luna. Che ce la mostra con la sua luce, la sua opacità, il suo fascino. Noemi è Nostra Signora dei Seleniti del terzo millennio. Ha fatto un disco giustamente ambizioso, La Luna appunto, dove racconta di amore e di persone, di umanità e quotidianità senza mai smarrire quel senso dell'umanità che rende possibili sorellanze e fratellanze. Veronica Scopellitti è ospite di E Poi c'è Cattelan, il late night show di Sky Uno in onda dal lunedì al venerdì in seconda serata, mercoledì 21. In attesa di vederla impegnata a EPCC in una partita sui luoghi comuni con Alessandro Cattelan, la abbiamo incontrata e intervistata.
Noemi ha realizzato un disco con due naime, una blues e una elettronica.
E' una sintesi dei dischi precedenti, sempre in bilico, dal blues di RssoNoemi, all’elettronica di Made in Londra fino al cantautorato di Cuore d’Artista.
Diciamo che non si è mai annoiata.
Si cerca di essere sempre se stessi, ho voluto mettere equilibrio in questo album.
Reazione dei fan?
Sono colpiti da questo disco, dicono che le canzoni sono belle.
E lei che dice?
Io sono sincera in quello che faccio, se non piace ci ritroveremo al prossimo disco. Ho scelto pezzi non pensati, oggi ci si concentra anche troppo sui singoli. I ragazzi oggi si fanno le playlist, la migliore in questo periodo, quella di Sanremo, quella dell'estate.
Lei che dice?
Che appartengo di più alla generazione analogica.
Ha scelto di affidarsi a un nutrito team di autori, tra loro ci sono Dario Faini e Gerardo Pulli.
Ha scelto due opposti. Dario è autore del momento ora, Pulli sarà autore del momento tra qualche anno. Fa parte di questi autori in crescita. Faini mi piace per il suo modo di scrivere moderno.
In Italia si dice che c'è crisi autorale.
Non è vero, autori ce ne sono, basta saperli trovare.
Lei come li identifica?
Il ruolo dell’interpete oggi è un po’ sottovalutato. Ci vuole un sesto senso per sentire quelle che ti stanno bene addosso. Io mi confronto con i miei collaboratori: è l’incontro di anime che rende una canzone speciale.
Omaggia Lucio Dalla reinterpretando la sua Domani.
Per lui provo amore e stima, gratitudine per quello che ha fatto. Di Lucio parlo al presente perché vivrà sempre nei suoi dischi. In Domani attraverso immagini e metafore racconta di due persone che ora sono lontante, sono due cani che si annusano da lontano.
In Love goodbye parla di chimica poco logica.
C'è tanta irrazionalità, ce ne è poca di logica.
Cosa è logico?
Un ragionamento che fila è la logica. Senza dimenticare che nella vita può succedere di tutto e quindi la logica è un concetto da interpretare.
Difficile cantare l'amore al tempo dei social?
Il legame con gli altri è difficile, soprattutto con i più piccoli che sono poco empatici.
Che fa in questo periodo?
Il 29 maggio sarò in concerto a Milano agli Arcimboldi, il 30 a Roma all'Auditorium Parco della Musica. Ora sto facendo gli instore. Qualche altra data ci sarà in estate e poi in autunno il tour.
Avrà amici che verranno a trovarla?
Vorrei Paola Turci. Sono per qusta sorellanza che è partita e non si ferma alle parole. Inviterò Gaetano Curreri che mi ha presentato Gerardo Pulli.
La sua prima volta a EPCC?
Sì, non era ancora capitato. Mi divertirò a discutere con Alessandro Cattelan di luoghi comuni.