EPCC, ecco Yombe la coppia più internazionale della musica italiana

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Fabrizio Basso

Yombé

Yombé, coppia nella vita e sul palco, la cui musica è un elegante mix di elettronica, new soul e pop contemporaneo, è tra lerivelazioni italiane più interessanti e affascinanti degli ultimi tempi. Il duo ha da subito avuto largo consenso internazionale: il primo EP è stato recensito e pubblicato su Complex, uno dei portali musicali più influenti al mondo. Li abbiamo intervistati aspettando di vederli mercoledì 7 febbraio a EPCC, il late night show di Sky Uno in onda dal lunedì al venerdì in seconda serata

(@BassoFabrizio)

Sognando Londra. Yombé, una delle più belle realtà italiane degli ultimi anni, costruisce in Italia per poi raccogliere Oltremanica. Il duo electro-pop italiano fondato dal musicista e produttore Alfredo Maddaluno e dalla cantante e songwriter Cyen, entrambi ex membri dei Fitness Forever, stanno, con la complicità attenta di Carosello Records, segnando un solco nella creatività Made in Italy. Li abbiamo intervistati aspettando di vederli ospiti, questa sera mercoledì 7 febbraio, a EPCC, il late night show di Sky Uno in onda dal lunedì al venerdì in seconda serata e condotto da Alessandro Cattelan.

Dove vivete? Dove respirate internazionalità?

Siamo a Napoli da circa un anno, soprattutto per motivi tecnico pratici, abbiamo spazi enormi dove lavorare. Ma prevediamo tra circa un anno di tornare a Milano.
Parlateci di Goood.
E' quasi un disco e raccoglie il pensiero di entrambi.. All'inizio volevamo buttare giù canzoni, poi ha preso una sua forma ma soprattutto ci sono brani che testimoniano quello che è il nostro concetto di bozza da sviluppare in futuro.
Nella stagione della ridondanza voi andate in direzione opposta.
Vogliamo essere il più sintetici possibile sia nelle liriche che in suoni e arrangiamenti.
Come lavorate?
La logica è che di meno è meglio. Amiamo la vibrazione di pochi suoni incastrati.
Siete perfezionisti?
Per restare nel linguaggio Sky, siamo come i concorrenti di MasterChef: quando è il momento alziamo le mani e mostriamo quello che abbiamo.
Siete coppia anche nella vita.
Ci siamo fidanzati in tour. Poi abbiamo fatto il singolo Vulkaan e lì ci ha contattato Carosello, che è entrata nel nostro progetto ma con un disco già auto-finanziato. Arriviamo da un periodo frenetico, mai stati a casa più di tre giorni.
Siete stai all'estero: perché siete tornati quando tutti vogliono espatriare?
Ce lo domandiamo anche noi, ma la risposta è semplice: non abbiamo ancora i soldi per permetterci Londra come vorremmo.
Siete stati i primi a collaborare con Boiler Room, collettivo noto a livello mondiale per la realizzazione di originali contenuti riguardanti la musica elettronica.
Un enorme attestato di stima. Ora cerchiamo il supporto dei media italiani.
Come lavorate?
Siamo interscambiabili.
Perché Yombé?
Ci siamo ispirati a una mostra di arte africana vista al Mudec di Milano. Yombé è una tribù del Congo. Noi siamo rimasti impressionati per la manifattura e l'estetica delle sculture congolesi in ebano.
Obiettivo 2018?
Andare a Londra. Ma non per suonare in un pub e poi rientrare in Italia. Vogliamo riscuotere gli interessi del nostro lavoro.

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