Sky Uno Loves Animals (canale 109) è il primo temporary channel che dedica la sua programmazione interamente al mondo animale fino all’8 agosto. Per l'occasione abbiamo intervistato Ferruccio Pilenga, presidente della Scuola Italiana Cani Salvataggio (S.I.C.S.): una realtà e una eccellenza tutta italiana nonché la più grande organizzazione nazionale dedicata alla preparazione dei cani e dei loro conduttori, le così dette Unità Cinofile.
di Barbara Ferrara
Fino all'8 agosto, Sky Uno +1 HD (posizione 109) è la casa degli animali: un canale la cui programmazione è interamente dedicata ai nostri amici a quattro zampe, in occasione del lancio di questo temporary channel, abbiamo intervistato Ferruccio Pilenga, presidente della Scuola Italiana Cani Salvataggio (S.I.C.S.), la più grande organizzazione nazionale dedicata alla preparazione delle Unità Cinofile, il cui obiettivo principale è l’addestramento al salvataggio nautico dei cani di tutte le razze che abbiano determinate doti di acquaticità e peso.
Per capire la portata della loro straordinaria importanza, basti pensare che solo l’Unità Cinofila può effettuare la rianimazione in acqua, impossibile senza l’aiuto del cane. Questi “cani con le ali” come li definisce scherzosamente Pilenga, sono capaci di imprese fuori dal comune, come trainare un battello con a bordo fino trenta persone, per rendere l’idea.
La scuola organizza corsi per istruttori e rilascia ogni anno il Brevetto di Salvataggio S.I.C.S. riconosciuto dal Ministero Trasporti e Navigazione al fine del servizio di salvataggio. Incuriositi dal lavoro e dalla passione di questi super-eroi a quattro zampe, abbiamo chiesto a Ferruccio Pilenga di raccontarci come è nato questo piccolo grande miracolo tutto italiano che sta richiamando l’attenzione di molti paesi nel mondo, che dagli Stati Uniti al Giappone arrivano in Italia con le loro troupe televisive a filmare le esercitazioni dei cani in acqua.
Il vostro obiettivo è salvare vite umane: un’ impresa stra-ordinaria.
I salvataggi sono spesso all’ordine del giorno, noi siamo tutti volontari della Protezione Civile, lo facciamo a titolo gratuito con immenso piacere. Ognuno di noi all’interno dei diversi gruppi ha la sua specialità.
Quella della vostra scuola è una specialità unica nel suo genere?
Sì, a mio avviso è una specialità tutta italiana: un’eccellenza che non ha pari, il cane da salvataggio in acqua. A oggi, come noi, non c’è nessuno.
Significa che siete gli unici al mondo ad addestrate i cani con l’elicottero?
Dal 1992, nessuno è riuscito a conquistare il nostro know how di conoscenze e capacità, è un’arte. Le unità cinofile della SICS, sono le uniche al mondo a lanciarsi in acqua direttamente dagli elicotteri.
Come nasce questa realtà?
Da una sinergia filosofica, come diceva Seneca bisogna prendere tutto con filosofia, l’idea è sempre quella di fare le cose con la testa. Anni fa volevo prendere un cane che fosse utile, che non fosse solo di compagnia, ho deciso per un Terranova, animale che nelle stampe d’epoca e nei manuali era indicato come il cane da salvataggio per eccellenza. La scoperta fu che nessuno però lo utilizzava nelle spiagge.
Quindi?
La fortuna è stata quella di avere per amici il personale dell’aeronautica e della guardia costiera: da qui è nata l’idea di “imparare dai migliori”, siamo andati a vedere cosa faceva l’uomo nella tempesta perfetta: salvava vite umane con l’elicottero. Io e il mio cane Mas ci siamo messi alla prova fino ad arrivare al primo volo insieme.
Sul suo cane lei ha scritto anche un libro: “Io sono Mas – Le avventure di un cane salvatutti”
Sì, è la storia di Mas raccontata da lui stesso in prima persona, dalla prima volta che mi ha visto al primo bagno insieme, dal primo volo in elicottero al primo salvataggio. Dalle motovedette della guardia costiera al riconoscimento del valore dei cani salvataggio.
Ne è passato di tempo da quella prima volta con il suo Mas.
Oggi da quella prima volta di Mas, si sono uniti centinaia e migliaia di cani. Passo dopo passo abbiamo di-mostrato che il cane poteva calarsi insieme al conduttore dall’elicottero e la cosa particolare è che l’elicottero creava la tempesta perfetta: onde, vento e rumore: riuscire con il cane ad operare è una soddisfazione immensa.
Con i vostri cani, oltre alla spiaggia vi muovete su altri fronti?
Sì, in ospedale, si tratta di un progetto che va oltre la pet teraphy, i nostri cani speciali ogni settimana vanno a trovare i bambini ricoverati al Buzzi, al De Marchi e al San Raffaele di Milano. Raccontano loro una storia dandogli appuntamento in spiaggia. Oltre che dai bambini andiamo anche dai nonnini, gli anziani della Fondazione Castellini di Melegnano. Sono minuti belli in cui si pensa positivo.
Qual è la difficoltà maggiore nell’addestrare un cane?
Indispensabile è stringere una certa sinergia, passione, esperienza, e una bella dose di pazienza fanno il resto, la mia istruttrice Mariangela in questo momento è alle Azzorre insieme a un Terranova buonissimo che però non sa nuotare, noi gli insegniamo a farlo dandogli l’esempio attraverso altri cani. Oggi per la prima volta in vita sua è riuscito a nuotare, ho appena ricevuto le foto. Una bella soddisfazione.
Dunque non tutti i cani sanno nuotare?
Esattamente, inoltre, il fatto che un cane non anneghi nuotando a cagnolino non significa che possa salvare qualcuno, anzi rischia di non voler entrare più in acqua. Un cane da salvataggio al contrario, quando è vicino all’acqua, non vede l’ora di andare a fare il bagno, è una cosa bellissima.
La vostra scuola sta diventando molto celebre anche all’estero: qual è il vostro sogno?
Ci siamo inventati tutto, dai metodi di addestramento alle imbragature, il sogno non è altro che mantenere lo standard, mantenere la qualità e mantenere i cani: ogni anno abbiamo decine di cani che vanno in pensione, abbiamo circa 350 cani operativi, calcolando che per arrivare al brevetto occorrono circa due anni, e che la loro carriera dura dieci anni, se tutto va bene, ogni anno dobbiamo formare nuovi cani che seguano le gesta dei vecchi. Occorre seguirli passo dopo passo.
Con lo stesso entusiasmo?
Forse anche più grande, perché hai più esperienza.