4 Ristoranti, Al Ba'ghetto di Roma si uniscono tradizioni millenarie

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Nella quinta puntata dello show cooking di Sky Uno, Alessandro Borghese fa tappa al locale gestito da Ilan Dabush in cui cucina romana e cultura ebraica si incontrano in un mix unico

A pochi passi dal portico d'Ottavia e dal teatro Marcella, nel fulcro vitale del quartiere ebraico sorge il Ba'ghetto: il locale gestito dalla famiglia Dabush che Alessandro Borghese visita per la quinta puntata della terza stagione di “4 Ristoranti” nella edizione estiva”. Questa settimana lo chef giramondo approda nella capitale e va alla ricerca della miglior Trattoria a conduzione familiare. L'appuntamento su Sky Uno il 29 giugno alle ore 21.15.


Tutte le strade portano a Roma

Lì dove si incontrano la cucina romanesca e la millenaria tradizione giudaica nasce il Ba'Ghetto. Più di un semplice ristorante, un'istituzione all'interno del Ghetto ebraico. Pur essendo ancora giovane, è stato infatti aperto soltanto nel 2008, in poco tempo il ristorante ha saputo mettere d'accordo tutti: romani, turisti ed ebrei del quartiere. Ilan Dabush ed il fratello Amit lo gestiscono con energia e passione, portando avanti l'ormai trentennale esperienza del padre nel mondo della ristorazione. È stato infatti proprio quest'ultimo ad aprire l'attività dopo essersi stabilito a Roma. Nati entrambi in Israele, Ilan e Amit si mantengono fedeli ai dettami della religione Kosher, attraverso i quali reinterpretano diversi piatti della tradizione romana. L'incontro tra culture però è più naturale di quanto si possa immaginare, “A Roma gli ebrei ci stanno da 2000 anni è pure normale che le due cose si siano unite”, ammette Ilan.


Al Ba'ghetto un incontro di culture

I vincoli religiosi però, piuttosto che un ostacolo, vengono utilizzati per esaltare i sapori e stupire i propri clienti. Al Ba'ghetto, Alessandro Borghese e gli altri ristoratori non troveranno maiale e molluschi, ma potranno gustare la speciale carbonara di casa Dabush, con carne secca al posto del guanciale, che Ilan giura essere “la migliore”. Buona a tal punto che certi romani “la preferiscono alle versione originale”. Immancabili anche i carciofi alla giudia, fritti due volte a temperature diverse per garantire croccantezza e mantenere la caratteristica conformazione “a fiore”. Tra le carni, invece, menzione d'onore per l'abbacchio – sia classico e servito con patate, sia panato e fritto su un letto di rughetta - e la vitella al forno. Immerso in una location suggestiva, il ristorante si offre allo sguardo dei passanti uniformandosi all'architettura storica del ghetto, eppure una volta entrati al suo interno il Ba'ghetto ha un cuore modernissimo e un arredamento curato nei dettagli.

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