4 Ristoranti, Borghese mette alla prova la cucina italiana a Londra

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Dalla Puglia all’Emilia, la capitale del Regno Unito accoglie a braccia aperte i sapori della tradizione nostrana con felici intuizioni e personali rielaborazioni. L'appuntamento con Alessandro Borghese 4 Ristoranti è tutti i martedì alle 21.15 su Sky Uno

Non sente certo nostalgia degli aromi di casa Alessandro Borghese nel camminare per le vie di Londra: nella quinta puntata di 4 Ristoranti, in onda martedì 27 dicembre alle 21.15 su Sku Uno, l’obiettivo è trovare il miglior ristorante italiano del nuovo millennio della capitale britannica. Non si tratta di un gioco da ragazzi visto che la capitale del Regno Unito pullula di ristoranti italiani (o presunti tali) e che gli inglesi vanno matti per le ricette di casa nostra.

A Londra "italians do it better" -

Londra è il posto giusto per vedere e assaggiare il mondo intero senza uscire dai confini di una città. Con i suoi secoli di storia da capitale di un impero vastissimo, ha attirato stranieri da tutto il mondo, che hanno reso la città un “melting pot” di lingue, culture e, ovviamente, tradizioni gastronomiche molto differenti fra loro. Così è possibile passare da un “fish and chips” in un pub a un sushi di lusso, dai sapori speziati di una brasserie indiana a quelli piccanti di un ristorante messicano o vietnamita. In questo ricco panorama non poteva certo mancare la cucina italiana, amata e apprezzata dai sudditi di Sua Maestà già dai secoli scorsi. Se in principio era stata la pizza napoletana a colonizzare le tavole degli inglesi, ora chi vive a Londra ha a portata di mano praticamente tutte le tradizioni culinarie del nostro Paese, disseminate ai vari angoli della città. E pazienza se in qualche menù a lavagna si trova ancora scritto “pepperoni” o “spaguetti boloniese”: i ristoranti italiani autentici resistono e Alessandro Borghese sa dove scovarli.

L'arte della cucina italiana (a Londra) -

Quello di Alessandro Borghese, che a Londra ha vissuto e lavorato ai tempi delle sue prime esperienze in cucina, è un compito arduo ma non privo di soddisfazioni. I 4 locali scelti si trovano in punti molto distanti del centro cittadino: nel cuore della South Bank, a pochi passi dallo Shakespeare’s Globe c’è il “Il Macellaio RC”, dove Roberto Costa sforna a dispetto del nome piatti delicatamente rifiniti. Ovviamente in un posto così comanda la carne rossa: battuta all’albese, cima alla genovese e coda alla vaccinara danno vita a un filo rosso che unisce virtualmente le città d’Italia nel nome del gusto per le carni sapientemente cucinate. Serve spostarsi un po’ più a nord, quartiere Fitzrovia, per incontrare la tradizione parmense doc. Al ristorante “In Parma by food roots” Cristian Però mette in tavola salumi che sono vere e proprie opere d’arte, degne di comparire nel vicino British Museum. Dall’Emilia ha portato anche i tortelli alle erbette e le tagliatelle al ragù, che annaffia con calici di pregiato Lambrusco.

Puglia calling Londra -

Dev’esserci un legame speciale tra i pugliesi e Londra, visto che due dei quattro ristoranti visitati durante 4 Ristoranti da Alessandro Borghese si richiamano alla tradizione gastronomica di questa regione. Paola Sibilla rivendica con orgoglio l’origine pugliese dei suoi genitori, dai quali ha ereditato la passione per la cucina. A “Casa Sibilla”, fermata Brixton della “Tube” londinese, orecchiette, fusilli e tortelloni trovano perfetti accompagnatori nel polipo alla griglia, nelle polpette d’agnello e nella millefoglie ai funghi: un menù a forte ispirazione casalinga coronato da torte e tiramisù rigorosamente home-made. Così come pugliesi al 100% sono le orecchiette con le cime di rapa, le friselle con la salsiccia e  la burrata del ristorante “Gola”, che Aaron Rutigliano ha aperto nel quartiere di Fulham, zona residenziale di Londra a pochi isolati dall’eleganza british di Chelsea e Kensington. Con un occhio alla tradizione e uno all’innovazione, da “Gola” i piatti pugliesi si arricchiscono di ingredienti dichiaratamente afrodisiaci. Perché il cibo, soprattutto quello italiano, resta sempre una passione.

 

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