Marco Mengoni: "Un tattoo? E' arrivare nel profondo dell'anima"

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Marco Mengoni pubblica un album live. Ma chiamarlo album è limitativo, è un viaggio lungo due anni pieno di sorprese. Lo abbiamo intervistato per parlare di questi ultimi due anni che lo hanno visto protagonista anche a livello internazionale, per parlare di futuro, di vertigini e paure e di quei tattoo che il suo Esercito si porterà per sempre sulla pelle. Intanto ogni domenica alle ore 21.15 su Sky Uno va in onda Ink Master


di Fabrizio Basso
(@BassoFabrizio)


Sarà difficile abituarsi a un anno senza Marco Mengoni. Certo lui ha seminato tante idee e tanta musica a farci sentire meno soli ma l'incertezza non è pane per l'Esercito. Il suo esercito. Proprio per questo siamo certi che qualche apparizione la farà. E, come ha fatto ora col nuovo progetto discografico Marco Mengoni Live (griffato ShipMate Milano), ci stupirà. C'è chi, per averlo sempre addosso, ha scelto la strada dei tattoo, una sua frase, un suo disegno, il suo volto. Ce ne parla in questa intervista mentre su Sky Uno ogni domenica alle ore 21.15 si parla di tatuaggi in Ink Master.

Marco la vertigine è volare sopra l'esercito, come fai nel tuo live, o la consapevolezza che i tuoi video sono stati visti 280 milioni di volte?
La vertigine è guardarsi un po’ dietro e poi lo scatto della cervicale che ti porta a guardare avanti.
Cosa vede?
Le persone che partono in aereo e dormono giorni e giorni all’aperto per avere un posto più vicino al palco. E', per me, capire che dopo otto anni gli dai ancora qualcosa. Quella è vertigine e una sensazione incredibile. Me ne rendo conto in tour. I numeri fanno piacere, ma vedere queste persone e il pubblico che cambia mette anche un po’ paura.
Come è nata la collaborazione con Paloma Faith in Ad occhi chiusi (Light in you)? Ricambierà ballando il burlesque in un suo video?
Spero di ricambiare in musica l’onore di averla nel mio disco. E’ una artista internazionale, molto famosa all’estero, in Italia un po’ meno perché fa parte di quella nicchia che amo ed è legata alla musica soul. Spero di ricambiare con un duetto. Ma soprattutto vorrei fare qualcosa live con lei.
Se imparassimo...cosa vorrebbe imparare e se fosse un professore cosa vorresti insegnare?
Vorrei imparare moltissime cose ma so anche che ce ne sono molte che non imparerò mai. L'ultimo disco si intitola Le cose che non ho proprio per l’esigenza di insegnare a me stesso di prendere tempo e assorbire le emozioni dei momenti belli che vivo.
A volte le sfuggono?
Spesso mi soffermo sulle cose meno positive e non mi godo il momento stesso. Col tempo perfezionerò questa attitudine.

 


E se fosse un professore?
Non lo sono...vorrei insegnare a me stesso a vivere. Sarei insegnante di un alunno solo, Marco Mengoni.
Ci racconta la sua esperienza a FoxLive, il nuovo format di Fox Italia?
E' un canale molto giovane. Per certi versi attento alle cose più particolari. Felice di essere parte di questa scommessa con un percorso che racconta la notte prima dell’ultimo concerto. Fox è il canale più giusto per questo progetto.
Il tuo rapporto con i tattoo: raccontaci i tuoi e che responsabilità dà sapere che i fan si tatuano tue frasi.
Mi fa sempre effetto vedere sul corpo di un mio fan tatuata una mia frase o un qualcosa che gli ho disegnato nei firmacopie o quando parlo e condivido con loro dei momenti.
Cosa rappresenta un tattoo?
I tatuaggi sono cose molto preziose, corrispondono a un momento particolare accaduto nella vita. Vederlo sulla pelle di un’altra persona, indelebile, da una parte è una gioia per me perché significa che sono arrivato nel profondo. Ma penso anche allo stress alla pelle causato dall’inchiostro che la profana.
Il tour chiude il 20 dicembre a Varsavia: una promessa al suo esercito per il 2017?
A Varsavia farà freddissimo e spero di scaldare il pubblico col nostro ballare. Al mio Esercito prometto che me ne andrò a pensare a quello che devo fare. Lavorerò per creare cose nuove e iniziare a pensare al futuro. Ma non sparisco: cose in questi due anni ne sono state fatte e quindi nessuno rimarrà a bocca asciutta.

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