4 Ristoranti: gran finale catanese

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Nell’ultima puntata di 4 Ristoranti, Alessandro Borghese ci porta a Catania dove 4 giovani imprenditori hanno accettato di sfidarsi per conquistare il titolo di miglior ristorante under 30 di Catania. L'appuntamento è martedì 2 febbraio alle 21.10 su Sky Uno

Nell’ultima puntata di 4 Ristoranti, Alessandro Borghese ci porta a Catania, terra dei limoni, dov'è stato inventato il gelato.


Qui, dove è nata la pasta alla norma assisteremo a una piccola rivoluzione. Se in Sicilia la cucina ha una tradizione antichissima che arriva dalla Magna Grecia, i ristoratori di Catania invece cercano di proporre una cucina moderna. E sono proprio gli under 30 i protagonisti di questa nuova tendenza.


4 giovani imprenditori hanno accettato di sfidarsi a colpi di novità vere o presunte per conquistarsi il titolo di miglior ristorante under 30 di Catania:


Marco ha soli 27 anni ed è chef e titolare del KM.0. Ha trasformato il luogo dove il nonno forgiava il metallo in una fucina di sapori. Marco ha un’ idea molto precisa sul suo locale: vuole essere diverso dagli altri. Qui si mangia bene, ma si spende altrettanto. La base di partenza è una cucina che utilizza i prodotti del territorio (Km 0), ma questo è solo il punto di partenza per incursioni di prodotti di eccellenza dal mondo. La cucina è gourmet e il servizio da ristorante di livello. Il locale è piccolino, solo 25 posti, per questo motivo Marco vuole che per ogni commensale l’esperienza culinaria sia qualcosa di diverso e unico rispetto ad altri ristoranti di Catania. Dall’aspetto semplice e curato, la location è perfettamente in linea con la caratteristica peculiare del ristorante: ritornare ai sapori autentici della cucina siciliana, genuina nella sua semplicità.

 


Giorgia, 30 anni, è una dei titolari del Buatta, piccolo localino super young che potrebbe trovarsi ovunque nel mondo. Location curatissima, di design, nasce come una birreria trendy per poi diventare anche ristorante. Giorgia è giovane, propone una tipologia di ristorazione diversa dalla tradizione, pur utilizzando prodotti locali. Il ristorante ha una carta limitata di piatti serviti in contenitori insoliti: buatte (barattoli di vetro) o taglieri di legno o di metallo. Pasta, zuppe, cunzattini e dolci sono i piatti tipici.
Giorgia e i suoi soci hanno voluto creare un posto diverso per Catania, una specie di bistrot aperto dalle 11 del mattino fino a sera, dove mangiare, rilassarsi, bere, lavorare. Forse più un bar con piccola cucina che un ristorante, ma molto interessante.

 


L’officina del gusto è un locale nuovo per il panorama di Catania, molto young, molto american style. Gestito da Andrea, ventottenne, figlio di ristoratori storici di Catania, un giovane molto convinto di quello che fa, a 28 anni parla come se ne avesse 15 in più. Pignolo, preciso, pensa di essere unico in città.
Hamburger e tagliate di carne sono le sue specialità, ma anche i primi sono molto richiesti, alcuni piatti sono serviti in contenitori come barattoli e non in piatti canonici. Buona selezione di vini, tra cui il prosecco con il mandarinetto offerto a tutti i clienti prima del pasto.
Il locale è bello e moderno e potrebbe trovarsi in qualsiasi città, anche a Milano. La proposta innovativa sta soprattutto nella presentazione dei piatti: per le patatine fritte, ad esempio, Andrea propone un cestello della friggitrice.

 


Lorena ha ventotto anni ed è la titolare della Corte dei Biscari, ristorante prevalentemente di pesce dall’aria giovane e attuale. Lorena proviene da una famiglia di ristoratori (il padre è in questo settore dal 1990). La cucina è legata al territorio, si utilizzano materie prime siciliane e in particolar modo pesce. I crudi sono il loro cavallo di battaglia, ma in generale si ricerca la bontà dei piatti al fianco di una certa estetica visiva nell’impiattamento.
Il locale è pensato per essere chic, ma in un certo senso è un po’ eccessivo. Aperto da poco più di un anno, si è comunque imposto come uno dei locali più frequentati dai giovani catanesi. Secondo Lorena il punto di debolezza del locale è la sala, considerata troppo piccola per un certo tipo di richiesta da parte della clientela.
 

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