Alessandro Borghese si fa in quattro per Sky Uno

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Alessandro Borghese - foto Jule Hering
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In attesa della seconda stagione di Alessandro Borghese 4 Ristoranti, in arrivo su Sky Uno a novembre, leggi l'intervista a chef Borghese, e non perdere le repliche della prima edizione, ogni martedì alle 21.10

di Barbara Ferrara

 

In Alessandro Borghese 4 Ristoranti, il nuovo imperdibile show firmato Sky che giunge con successo alla sua seconda edizione, Chef Borghese ci racconta il mondo della ristorazione italiana e i suoi protagonisti. Non solo i segreti di una buona cucina ma storie di vita vissuta, storie di ristoratori giovani alle prime armi e di altri che hanno contribuito a costruire la storia della ristorazione. In ogni puntata si sfideranno in quattro, tutti ristoratori di una stessa categoria che verranno giudicati da chef Borghese sulla base di quattro parametri fondamentali: location, menu, servizio e, last but not least, conto.


“Ristorazione, cucina e Belpaese, gli ingredienti del programma, e poi naturalmente la competizione”: ogni ristoratore invita a cena gli altri tre che, accompagnati da Alessandro, commentano e votano la location, il menu, il servizio e, soprattutto, il conto. Nel corso delle sei puntate, oltre alla competizione, Alessandro Borghese ci accompagna alla scoperta di luoghi, culture gastronomiche e personaggi unici conosciuti in giro per l’Italia, da Milano a Matera, dalla Riviera Romagnola alle Murge. E, conoscendo lo spirito goliardico del conduttore, che alla nouvelle cuisine preferisce un bel pezzo di pane casereccio con burro e  acciughe o un uovo con una bella grattugiata di parmigiano, non mancheranno i momenti esilaranti e i colpi di scena. Nell’attesa che la gara abbia ricomci, a partire dal prossimo novembre, leggi l’intervista.

Qual è lo spirito di Alessandro Borghese 4 Ristoranti?
Andare a esplorare il mondo della ristorazione italiana on the road passando da una regione all’altra e raccontare anche delle storie. Storie di ristoratori che hanno fatto tanti sacrifici per mettere su le proprie attività e che sono in gara tra loro per prendere un premio in denaro da investire nel loro business.
Un buon motivo per vedere il programma?
Perché è divertente, la mia conduzione ha un piglio goliardico, vogliamo farci due risate e ce le facciano. Vedere 4 ristoratori che inizialmente si vogliono bene, ma poi, essendo in gara, cambiano e giocano con le strategie per guadagnare più punti. Poi perché raccontiamo l’Italia del momento, descriviamo piccole e grandi realtà. 
Il suo ristorante ideale come dev’essere?
Devo sentirmi accolto e rilassarmi. La verità è che il ristorante ideale è a casa mia, in cucina a fare due spaghetti aglio e olio o al pomodoro. Potermi godere il lusso della semplicità.
Cos’è per lei il lusso della semplicità?
La materia prima eccelsa lavorata con tecnica ma col cuore, cucinare è un atto d’amore: lo si fa per qualcuno e lo si fa anche per se stessi, decidi di dedicarti del tempo, in uno spazio tuo dove non c’è la spettacolarità della cucina. E’ una coccola reciproca.
Se il programma fosse un bel piatto italiano, quale sarebbe?
Una pizza quattro stagioni. Ben cotta con il cornicione croccante alla napoletana.
L’asso nella manica di un ristoratore quale può essere?
Devono essere quattro in realtà, noi giudichiamo quattro aspetti: la location, che impatto ti dà, se ti invoglia a entrare o no. L’offerta gastronomica, il menù; il servizio, se non è buono il lavoro di chef viene meno. Infine il conto, una cartina tornasole che potrebbe valere il posto,.
Il peggior difetto un ristoratore?
La poca professionalità e l’improvvisazione mi mandano in bestia.  Aprire e gestire un ristorante non è la soluzione di chi vuol cambiare mestiere. 
Consigli da dare a casa, per ricevere al meglio un ospite?
Bianco d’estate, rosso d’inverno e bollicine tutto l’anno. Bolle italiane ghiacciate sempre in frigorifero. E la mia teoria della semplicità: se un ospite viene a casa, fai quello che sai fare, punta sul tuo cavallo di battaglia, non voler stupire con effetti speciali quello che senti più vicino a te. Una buona bottiglia e il proprio piatto è sempre vincente. Non stupire con piatti che non si conoscono. La semplicità paga quasi sempre.
Un aneddoto divertente durante le riprese
Due sorelle ristoratrici che dopo aver aperto insieme un ristorante e lavorato insieme per anni si sono separate in malo modo: noi le abbiamo riunite in una stessa puntata, ma non voglio anticiparvi troppo. Ne vedrete delle belle, le scintille sono assicurate.

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