Giovedì 12 febbraio alle 23.10 va in onda su Sky Uno il terzo appuntamento dello show di Alessandro Cattelan, che avrà come ospite speciale il rapper Marracash, fresco di pubblicazione del nuovo album Status. Leggi l'intervista.
Puntata ricca, questa settimana, a E poi c'è Cattelan. Giovedì 12 febbraio alle 23.10 saranno ospiti del conduttore Alessandro Cattelan nientemeno che la regina della cucina in tv Benedetta Parodi e il king del rap Marracash, che ha da poco pubblicato il suo nuovo album Status. Il rapper di Milano non è uno che accetta qualsiasi apparizione televisiva, ma anzi, come ci ha raccontato, è molto selettivo in proposito, il che testimonia la stima nei confronti dello show di Alessandro. Tra tv, pop e hip hop, ecco che cosa ci ha raccontato.
Pur avendo condotto un programma televisivo, non sei uno che va sempre in tv: come mai?
Non è questione di tv in sé. Dipende da che programma si tratta. Se devo andare in televisione, voglio che sia in uno show di qualità.
Da quando il rap italiano è finito in tv, molti lo accusano di essersi snaturato...
Diciamo che ormai c'è un po' troppa confusione tra pop e hip hop. Non c'è niente di sbagliato nel voler piacere al grande pubblico. Il problema è come: puoi riuscirci solo perché ti adegui a quello che il pubblico stesso vuole, oppure perché sei bravo.
In questo il tuo ultimo disco, Status, si differenzia dal resto?
Sì, è decisamente un disco adulto. Per ottenere tutto come volevo sono andato fino in America, a lavorare con i migliori. Magari proprio perché si tratta di un album così denso, non è di quelli che puoi capire al primo ascolto. Ma è di sicuro il mio lavoro più completo.
La fama ha rovinato le cose?
Per me se ti impegni a fondo e poi ti godi i frutti del tuo lavoro, non c'è assolutamente niente di male. Anzi, proprio il contrario, anche perché in Italia c'è questa cosa per cui non si deve mai far vedere quello che si ha. Il problema piuttosto è se il materialismo diventa l'unica cosa di cui parli.
Da King del rap sono passati tre anni: non avevi paura di essere dimenticato, nel frattempo?
No, sia perché non lavoro per pubblicare un disco all'anno, sia perché nel frattempo in realtà ho fatto tantissime cose.
Fare hip hop in Italia oggi ha lo stesso significato di quando hai cominciato?
Le cose sono cambiate molto, negli ultimi anni. Ma fare hip hop ha ancora un senso. Serve a insegnare ai ragazzini a ribellarsi, a compiere dei veri atti di rottura.
Da quando è tornato sulla scena con Status, Marracash è più in forma che mai. Anche per questo, la nuova puntata di E poi c'è Cattelan promette di essere molto interessante. Siete pronti? Allora l'appuntamento è il 12 febbraio alle 21.10 su Sky Uno!
Pur avendo condotto un programma televisivo, non sei uno che va sempre in tv: come mai?
Non è questione di tv in sé. Dipende da che programma si tratta. Se devo andare in televisione, voglio che sia in uno show di qualità.
Da quando il rap italiano è finito in tv, molti lo accusano di essersi snaturato...
Diciamo che ormai c'è un po' troppa confusione tra pop e hip hop. Non c'è niente di sbagliato nel voler piacere al grande pubblico. Il problema è come: puoi riuscirci solo perché ti adegui a quello che il pubblico stesso vuole, oppure perché sei bravo.
In questo il tuo ultimo disco, Status, si differenzia dal resto?
Sì, è decisamente un disco adulto. Per ottenere tutto come volevo sono andato fino in America, a lavorare con i migliori. Magari proprio perché si tratta di un album così denso, non è di quelli che puoi capire al primo ascolto. Ma è di sicuro il mio lavoro più completo.
La fama ha rovinato le cose?
Per me se ti impegni a fondo e poi ti godi i frutti del tuo lavoro, non c'è assolutamente niente di male. Anzi, proprio il contrario, anche perché in Italia c'è questa cosa per cui non si deve mai far vedere quello che si ha. Il problema piuttosto è se il materialismo diventa l'unica cosa di cui parli.
Da King del rap sono passati tre anni: non avevi paura di essere dimenticato, nel frattempo?
No, sia perché non lavoro per pubblicare un disco all'anno, sia perché nel frattempo in realtà ho fatto tantissime cose.
Fare hip hop in Italia oggi ha lo stesso significato di quando hai cominciato?
Le cose sono cambiate molto, negli ultimi anni. Ma fare hip hop ha ancora un senso. Serve a insegnare ai ragazzini a ribellarsi, a compiere dei veri atti di rottura.
Da quando è tornato sulla scena con Status, Marracash è più in forma che mai. Anche per questo, la nuova puntata di E poi c'è Cattelan promette di essere molto interessante. Siete pronti? Allora l'appuntamento è il 12 febbraio alle 21.10 su Sky Uno!