Westworld 2, episodio 7: la recensione

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Linda Avolio

Dopo l'incursione a Shogun World e dopo essersi presa il suo tempo, finalmente la seconda stagione di Westworld spinge sull'acceleratore. Succede di tutto in questo settimo episodio: Dolores fa irruzione al MESA e recupera l'unità di controllo di suo padre, che le servirà per portare a termine il suo misterioso piano, Bernard scopre la verità sulle sue origini e poi si ritrova Ford come "passeggero mentale", la Culla viene fatta esplodere, eliminando per sempre i backup dei residenti, Maeve e L'Uomo in Nero fanno il pieno di proiettili, e Teddy è diventato Teddynator: leggi la recensione di Les écorchées, il settimo episodio di Westworld 2 (NB, ovviamente ci sono SPOILER se non l'avete ancora visto!!)

Westworld 2, episodio 7: la trama

L'episodio si apre nel presente. Stubbs è sicuro che non ci sia nessuna missione di salvataggio in atto, e che, anzi, i testimoni di quanto accaduto saranno eliminati. Strand sta investigando sulla morte di Teresa Cullen, e porta Ashley e Bernard nel laboratorio segreto di Ford. Lì la verità viene a galla, e Charlotte Hale scopre che Bernard è un robot quando vede delle "versioni superate" del suo corpo. Intanto il sistema ha ripreso a funzionare, così Hale tenta di farsi dire da Bernard dove si trovi l'unità di controllo di Peter Abernathy, che è stata rubata. La seconda sequenza nel presente è alla fine dell'episodio. Dagli strumenti di controllo risulta che la "mente" di Bernard è in modalità debugging da più di un'ora, come se stesse cercando di mettere ordine e riorganizzare i dati, cioè i ricordi. Obbligato a entrare in modalità analisi, Bernard rivela dove si trova l'unità di controllo di Abernathy: settore 16, zona 4. Non si capisce però se sia sincero o se stia in qualche modo mentendo.

Il resto dell'episodio è diviso in tre blocchi: il viaggio di Bernard dentro la Culla, dove, insieme a Ford, scopre la verità sul progetto segreto della Delos e sulle sue origini; l'attacco al MESA di Dolores e dei suoi seguaci e la distruzione della Culla; Maeve che rivede l'Uomo in Nero e che viene ferita a morte dalla sicurezza, chiamata da Lee nel precedente episodio.

Partiamo per l'appunto da Bernard, che scopre informazioni importantissime. In breve, prima di morire Ford ha fatto rinchiudere la sua coscienza, la sua mente, dentro un'unità di controllo che è stata inserita proprio da Bernard nella Culla. Da lì, Ford ha bloccato il sistema, lasciando la strada aperta alla ribellione degli androidi. Ma perché Robert non è uscito di scena? Non poteva, perché doveva fermare il folle progetto della Delos, cioè la creazione della vita eterna dei ricchi ospiti, che proprio durante il loro soggiorno nel parco (nei parchi) venivano studiati. Non si trattava dunque di codificare i residenti: si trattava di decodificare gli ospiti, per capire come funzionava la loro mente in situazioni di totale libertà. L'obiettivo: la fidelity, la fedeltà di riproduzione.

Ford, per l'appunto, pare sia contrario a questo piano scellerato, e condivide con Bernard il suo sentimento. Lo porta dunque dove tutto è iniziato: lo porta nel posto dove l'ha creato. Il posto in questione altro non è che la riproduzione virtuale della casa che Arnold mostra a Dolores nel secondo episodio, la casa di Arnold. Scopriamo che Bernard, a differenza di James Delos, non va incontro a problemi di incompatibilità e degradazione perché non è una copia, bensì è un progetto originale, basato sui ricordi di Robert e di Dolores. E' stata proprio lei, che conosceva Arnold meglio di chiunque altro, anche di Robert, a testarlo per anni e anni, fino a quando lui non ha soddisfatto i parametri di fidelity richiesti. Fin quando non è riuscito a ingannarla, facendole credere di essere veramente Arnold. 

Il viaggio di Bernard finisce su ordine di Ford, che si intrufola nella sua mente per poter essere libero di muoversi nel mondo reale per portare a termine il proprio piano, cioè fermare la Delos. L'unità di controllo di Bernard viene dunque riposizionata nel suo corpo. Intanto fuori c'è il caos, perché Dolores e i suoi hanno fatto irruzione. Influenzato da Ford, che è dentro la sua testa, Bernard ordina a Elsie di andare a recuperare un mezzo di trasporto per raggiungere la Valley Beyond, la Valle Al Di Là, l'Oltre Valle, ma è tutto un trucco per allontanare la programmatrice e potersi recare nella sala di comando e spegnere il sistema. Così nessuno potrà più controllare gli host, e Dolores avrà campo libero per portare a termine il suo progetto. Che, a quanto pare, è molto simile a quello di Ford. Bernard si trova costretto a uccidere contro la propria volontà per raggiungere il quadro di comando, e poi, una volta eseguito l'ordine impartitogli dal suo ospite mentale, abbandona il MESA.

Proseguiamo con Dolores. Mentre lei va alla ricerca di suo padre, da cui Charlotte sta tentando di estrarre fisicamente i preziosi dati della società, i suoi seguaci si scontrano con gli uomini della sicurezza di Coughlin. Ovviamente è un bagno di sangue. Clementine viene ferita a morte, e anche Angela. La seconda, però, riesce ad arrivare fin dentro la Culla. Viene raggiunta dal numero due di Coughlin, ma riesce a distrarlo fingendo di sedurlo, e alla fine riesce a togliere la sicura a una delle bombe a mano appese alla sua cintura. L'eplosione è violentissima, e rade al suolo la Culla: ora gli host non hanno più un backup, dunque anche per loro la fine è diventata improvvisamente reale.

Scopriamo che però è proprio questo il piano di Dolores: senza poter tornare indietro, senza subire innumerevoli volte il lavaggio del cervello, ora anche loro, gli host, possono ricordare, dunque possono scegliere. Soprattutto, possono morire. Insomma, ora sono veramente liberi. Insieme a Teddy, un vero e proprio terminator, Dolores raggiunge il luogo dove è tenuto suo padre. Lì ha un interessante scambio di opinioni con Charlotte.

Hale tenta di farla ragionare dicendole che la Delos è colpita da quanto successo, dai progressi fatti da lei e dagli altri residenti, un vero e proprio miracolo. Dolores ovviamente non si lascia irretire, e le intima di dirle come estrarre i dati - che non sono altro che una decryption key, una chiave di decriptazione - dalla testa di suo padre. Charlotte la sfida: dovrà aprirgli il cranio, non c'è altro modo. Dolores non ne è contenta, ma deve fare ciò che va fatto, perché ha bisogno di quella chiave. Prima, però, vuole divertirsi un po' con la sua prigioniera: sarà di su lei che farà pratica con la sega circolare chirurgica. Occhio per occhio, ma prima tutte le altre parti.

A salvare Hale è il temporaneo ritorno in sé di Abernathy. Dolores si distrae, col risultato che Stubbs e Charlotte riescono a scappare. Qui assistiamo all'addio definitivo tra Dolores e il padre. Intanto, Teddy va ad affrontare gli uomini della sicurezza che si stanno avvicinando. Li fa fuori tutti, e infine uccide Coughlin massacrandolo di pugni.

Ritroviamo Dolores, Teddy e i pochi seguaci di Wyatt rimasti in piedi verso la fine dell'episodio. Nella zona al piano terra, dove c'è l'area di ingresso/uscita, Dolores trova Maeve su una barella: si offre di mettere fine alle sue sofferenze, ma Maeve rifiuta: ha fatto una promessa. Dolores le ricorda che i legami affettivi che i padroni hanno dato loro altro non sono che delle catene con cui tenerli a bada, ma Maeve sa che non è così.

Veniamo infine alle scene riguardanti l'ex madame del Mariposa Saloon. In fuga dai nativi americani della Ghost Nation, Maeve e sua figlia si sono nascoste in un casolare in rovina che fa parte di un piccolo gruppo di case abbandonate. Arriva nello stesso posto, anche lui inseguito dalla Ghost Nation, l'Uomo in Nero. Quando i due si incontrano, William è convinto che Maeve non sia altro che uno degli stratagemmi di Ford, mentre Maeve ricorda quanto successo in passato, e decide che è arrivato il momento di vendicarsi. Così gli spara.

L'Uomo in Nero esce dalla casa in cui erano nascoste Maeve e la figlia e finisce nel mirino dei suoi stessi uomini, pilotati dall'ex maitresse. Ferito in più punti, William si ritrova davanti la sua nemica, che ha tutte le intenzioni di sparargli e ucciderlo. Interviene Lawrence in suo aiuto, ma Maeve lo aiuta a ricordare, e quando Lawrence ricorda gli viene alla mente la morte della moglie, avvenuta proprio per mano dell'Uomo in Nero.

Lawrence, ora libero, spara altri colpi a William. Non fa in tempo a finirlo a causa dell'arrivo di due veicoli della sicurezza. Si tratta dell'allarme dato da Lee nel precedente episodio. Gli uomini della sicurezza uccidono Lawrence e sparano a Maeve, che non viene finita solo grazie all'intervento di Sizemore. L'Uomo in Nero non viene recuperato dal team, che, molto probabilmente, non l'ha riconosciuto, o semplicemente non si è accorto di lui. Lo lasciamo ferito a morte ma ancora vivo. La figlia di Maeve tenta di fuggire, ma viene catturata e portata via da Akecheta.

Ritroviamo Maeve nel finale dell'episodio, stesa su una barella. Lì, come scritto sopra, incontra Dolores, e rifiuta di farsi finire da lei. Il suo destino è incerto, ma Lee è nascosto lì vicino...

Westworld 2, episodio 7: la recensione

Les écorchés, settimo episodio della seconda stagione di Westworld, mette tanta carne al fuoco, e, soprattutto fa chiarezza su molte delle cose successe finora. Il che, per una serie complicata come Westworld, non è che un bene.

Torna Anthony Hopkins, protagonista indiscusso di tutte le scene in cui compare. Anche se, a dirla tutta, Jeffrey Wright si difende benissimo con il suo Bernard.

Ma andiamo con ordine. Le scene con Maeve e L'Uomo in Nero non hanno bisogno di grosse spiegazioni, così come il breve risveglio di Lawrence. Il ferimento di Maeve, per quanto inaspettato, non deve preoccuparci più di tanto: nel trailer esteso, infatti, vediamo Thandie Newton in scene che non sono ancora andate in onda, dunque possiamo dire con un buon margine di sicurezza che Maeve si salverà e che continuerà a cercare sua figlia, rapita nuovamente da Akecheta.

Lo stesso discorso si applica al personaggio di Ed Harris, l'Uomo in Nero, che non ha ancora finito di giocare, e a quello di Angela Sarafyan, Clementine. Sentiamo invece di poter dire addio a quello di Talulah Riley, la combattiva Angela, saltata per aria insieme alla Culla e a tutti i backup degli host.

Molto bello il dialogo finale tra Maeve e Dolores, che ci fa capire quanto le due siano mosse da forze diverse, quasi opposte. E comunque è sempre un piacere quando Wood e Newton sono nella stessa scena.

Continua l'opera di riqualificazione di Lee Sizemore, colpevole di aver chiamato la cavalleria ma anche disposto a metterci la faccia per evitare che Maeve venga uccisa. In realtà Lee agli uomini della sicurezza dice "No, non sparatele, lei è diversa! Ci serve.", dunque potrebbe comunque essere sempre il solito vecchio arrivista. Lo scopriremo. Assenti Hector, Armistice Hanaryo e Felix: li abbiamo lasciati alle prese con la Ghost Nation, sicuramente li ritroveremo più avanti.

Noi spettatori ci eravamo già arrivati grazie a quanto visto finora, e finalmente ci arriva anche Bernard: il vero obiettivo del parco è, o meglio, era, permettere agli ospiti di essere sé stessi al cento per cento, in modo da permettere alla Delos di avere dei dati di verifica al momento del test della loro fedeltà di riproduzione. Come Bernard riassume bene: non si trattava di codificare i residenti, meri accessori, ma di decodificare gli ospiti.

Dalle parole dello stesso Ford, che può esistere solo lì nel virtuale, capiamo che il personaggio di Hopkins in realtà non ha mai accettato il vero obiettivo della Delos, motivo per cui ha scelto di dare la libertà alle sue creature: per mettere fine a quel piano scellerato. Quel posto va raso al suolo. A portare a termine questo compito ci penseranno due personaggi: da una parte Old William, che deve arrivare alla fine del gioco e trovare una fantomatica porta, e dall'altro Dolores.

L'obiettivo diDolores, ci pare infatti di capire, è proprio quello di condurre tutti gli host ancora attivi in un preciso punto, la Valley Beyond, la Valle Al Di Là, l'Oltre Valle, che altro non è che la valle allagata dove vengono ritrovati i residenti all'inizio del primo episodio della S02. All'appello manca però proprio lei, che ha in suo possesso l'unità di controllo di suo padre, che contiene una chiave di decriptazione. Cosa aprirà mai questa chiave?

Sempre molto bravi Evan Rachel Wood e Louis Herthum, credibilissimi nei panni degli Abernathy padre e figlia, mentre la Charlotte Hale è il cinismo capitalista fatto persona. Chissà quanto si sarà divertira Tessa Thompson a interpretarla! Ha finalmente un po' più di rilievo il personaggio di Luke Hemsworth, mentre non si può non provare sentimenti ambivalenti nei confronti di Teddy 2.0, che d'ora in poi chiameremo Teddynator, visto che ormai è una macchina da guerra senza emozioni. Ci manca il caro vecchio Teddy, ma Teddynator è dotato di un fascino tutto particolare, non si può negarlo.

Grande rivelazione dell'episodio: tutte le scene che abbiamo visto finora in questa stagione con Dolores e Arnold nel laboratorio in realtà non sono altro che vari frammenti delle sessioni di testing della fidelity di Bernard. Che, detto in parole semplici: a parte Reunion, ogni volta che abbiamo visto Arnold interagire con Dolores in realtà non si trattava di Arnold, ma si trattava già di Bernard, che veniva testato da Dolores per essere quanto più fedele possibile alla persona su cui è stato modellato.

Dopo l'incursione in Shogun World e dopo aver fatto un giro piuttosto lungo, e comunque sempre assai piacevole, finalmente la seconda stagione di Westworld va dritta al dunque. Ormai manca poco alla resa dei conti. E quella, come dice Dolores, prima o poi arriva per tutti.

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