Gomorra 4: Claudia Tranchese racconta Grazia Levante

Serie TV

Fabrizio Basso

Una figura defilata ma dominante perché nel petto porta l'afflato della rivalsa. Lei è Grazia Levante e a interpretarla è l'attrice Claudia Tranchese che in futuro sogna di essere Giovanna d'Arco. L'INTERVISTA

(@BassoFabrizio)

La rivalsa non è una questione di età o di cuore bensì è una attitudine. Ne ha tanta Grazia, la figlia di Don Gerlando, e le si legge nello sguardo, nei piccoli gesti. La ribellione è uno stato d’animo difficile da trasmettere per un attore. Perché deve portare lo spettatore nel suo cuore e renderlo partecipe di quello che la voce non dice. E in questo piccolo miracolo è geniale Claudia Tranchese che nella quarta stagione di Gomorra La Serie interpreta questa figura di secondo piano ma di primaria importanza per la comprensione delle dinamiche che animano una famiglia rigorosamente patriarcale, quella dei Levante. La ho intervistata e grazie alle sue parole tutti possiamo essere un po’ più parte di Gomorra 4, i cui ultimi due episodi vedremo su Sky Atlantic venerdì 3 maggio alle ore 21.15.

Claudia come sei diventata…Grazia?
Ho seguito lo stesso percorso di Salvatore Esposito: facevo la spalla.
Che significa?
Che chi si candidava per un ruolo trovava me dall’altra parte con cui interagire. Nel tempo sono entrata un po’ in tutti i ruoli, maschili e femminili e ho conosciuto tutti gli attori.
Come da spalla sei diventata protagonista?
In origine quello di Grazia non era un ruolo per me, nella storia doveva avere una età più grande. Poi Francesca Comencini e Cattleya hanno deciso di provarmi in quel ruolo ed eccomi qua.
Insomma con Grazia già vi conoscevate…
…Da spalla eccome. Ma quando mi hanno affidato la parte tutto è cambiato: più la interpretavo e più il personaggio entrava in me. E più tempo passavo sul set più comprendevo che macchina complessa e fantastica fosse Gomorra.
Dove vi siete sfiorate maggiormente?
Sono originaria di Brusciano, hinterland di Napoli. Li si nasce con spirito di rivalsa e riscatto. Napoli è vicina ma anche lontana: significa salire in macchina per raggiungerla. Altrimenti resti in periferia, conscia di sapere che la vita la vedi dietro un vetro.
Il valore aggiunto che hai messo in Grazia?
Una identità forte anche se poco appariscente.
Famiglia curiosa quella dei Levante.

So che è difficile da comprendere ma noi lo eravamo davvero. Lo siamo ancora al punto che abbiamo anche il gruppo whatsapp famigliare.
Tu sei legatissima a Mickey.
Siamo due volti della stessa medaglia. La differenza è che lui è maschio e ha potuto studiare e per di più a Bologna. Ma entrambi nutriamo profonda indifferenza per nostro padre. Invito a cogliere i nostri giochi di sguardi.
Grazie ha accompagnato Patrizia nei preparativi del matrimonio.
Per Grazia lei è un modello. Io ero succube, nessuno mi ascoltava, al massimo potevo parlare con mia mamma di cucina. Patrizia è sinonimo di libertà. E’ forte e indipendente. All’inizio ero gelosa perché mi portava via Michelangelo ma poi, per merito suo, ho capito tante cose.
Ti senti ancora Grazia addosso?
Dopo il dodicesimo episodio, l’ultimo di Gomorra 4, mi ci sono voluti due giorni per riprendermi.
Quando Claudia decide di diventare attrice?
Non c’è un momento, credo di averlo sempre avuto dentro. All’asilo recitavo, alle elementari recitavo, ho fatto undici anni di danza poi ho dovuto smettere per problemi alla schiena. Mi sono allontanata dal teatro e dedicata a provini cinematografici.
Un formazione completa.
La vita dell’attore è fatta talvolta di pause. E io le ho colmate facendo la commessa, poi la giornalista per due anni, mi sono laureata. Non sto mai ferma.
Prossimo impegno?
Un progetto che sarà al Festival di Venezia ma ne parliamo più avanti.
Altre passioni?
La fotografia e la scrittura in primis. Poi guardo tanti film e serie tv. Amo la poesia. Mi spiace solo di leggere un po’ meno rispetto al passato ma il tempo è quello.
Fare l’attore è anche sognare: chi vorresti interpretare?
Nessun dubbio. Giovanna d’Arco: è il mio sogno da sempre.

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