Tutti i segreti della colonna sonora della serie The White Lotus

Qualche giorno fa Sky Atlantic ha trasmesso l'episodio finale della terza stagione di The White Lotus, la serie HBO ideata da Mike White che racconta le vacanze di alcune ricche famiglie americane in un resort di lusso che cambia ad ogni stagione: l'altro fil rouge della serie è che c'è sempre un cadavere all'inizio della prima puntata e solo alla fine si scoprirà chi è il morto e chi l'assassino. Tranquilli, non racconteremo la trama e men che mai faremo degli spoiler, perché qui vogliamo affrontare la musica di questa serie che, come il suo plot, è piena di sottostorie e di misteri. L'antefatto Fin dalla prima stagione il tema della sigla iniziale è stato il protagonista assoluto della storia, e molti si sono avvicinati alla serie grazie proprio a questa sigla che era molto più di un jingle, era proprio un personaggio, un identità, un commento sonoro ironico e spietato. Tema musicale peraltro associato da illustrazioni come in un grande dipinto – wallpaper, anch'esso mesmerico. Il brano musicale si chiamava “Aloha!” ed era un tema un po' dark caratterizzato da questi wow wow e da percussioni tribali vagamente hawaiiane. Il tema della seconda stagione , che era una sorta di club remix della prima, andò ancora meglio, al punto che il dj Tiesto decise di realizzarne una sua versione, entrata anche in classifica negli Stati Uniti e suonata nei club e nei festival di mezzo mondo. Nella terza stagione però il tema scompare definitivamente, sostituito da un altro, gettando nello sconforto migliaia di fans. Sembra quasi un suicidio artistico, perché non c'è più? Che cos'è successo? Il lavoro di Cristobal Tapia De Veer Prima di raccontare la storia che c'è dietro, scopriamo chi è l'autore delle musiche, ovvero Cristobal Tapia De Veer, compositore cileno-canadese di 51 anni con uno stile ben riconoscibile. Generalmente suona tutto da solo, usando poco i sintetizzatori, ma preferisce registrare i suoni d'ambiente e di animali che poi diventano i protagonisti delle sue colonne sonore . Come ha raccontato in una sua recente intervista al New York Times, la genesi della colonna sonora della serie è stata tutt'altro che semplice a causa di dissidi molto forti con la produzione e specialmente con lo showrunner e regista Mike White. Fin dalla prima stagione il regista avrebbe voluto un tema molto più sexy e up-tempo, genere musica di Ibiza, ma Cristobal Tapia che invece è specializzato in atmosfere decisamente più dark lo convinse della sua versione inventandosi la definizione di suono vicino a un Hitchcock Hawaiiano – il primo episodio si svolge in un resort della catena Four Seasons di Maui – che convinse tutti. Anche per la seconda stagione Tapia fece molta fatica per far passare una versione più barocca e con atmosfere à la Monteverdi del tema della prima stagione e anche questa volta dopo tante discussioni con il regista, anche piuttosto animate, ebbe ragione lui: il tema e la serie ebbero infatti un successo ancora più folgorante. Per la terza stagione – che si svolge in Thailandia - non riuscì a far passare la sua prima versione, ennesima variazione del glorioso tema riveduto e corretto, ma White lo costringe a scrivere “Englightment”, una sigla più introspettiva dai suoni più spirituali in linea con gli argomenti della serie, ma assai poco apprezzata dal pubblico. Tuttavia l'ottimo Cristobal Tapia riesce comunque a portare dalla sua parte il pubblico con un remix più dance del tema che arriva al quinto epidoso durante la festa sulla spiaggia di Ko Samui e che diventa subito un successo in rete. Come ha raccontato Francesco Taddeucci nel primo episodio della terza stagione del suo podcast The Music Spoiler, dedicato alle musiche di serie e film, è proprio Cristobal Tapia la vittima di questa season, infatti il compositore ha annunciato che non sarà più l'autore delle musiche della prossima storia di The White Lotus evidentemente stanco delle infinite trattative e litigi con il regista Mike White. Il lavoro del music supervisor Ma se parliamo delle musiche di The White Lotus non possiamo non citare il lavoro del music supervisor Gabe Hilfer che ha scelto musiche e canzoni già edite da inserire nelle puntate. In particolare in Usa sono state particolarmente apprezzate le canzoni italiane di Mina, Battisti e De Andrè – più evocativi nei suoni e nelle atmosfere piuttosto che per i testi legate alle scene – ma anche cose più recenti come Myss Keta e La Rappresentante di Lista. Ma forse il lavoro più interessante di Hilfer è stato compiuto in questa ultima stagione, scegliendo delle vere e proprie rare groove di funk thailandese anni 70-80 come “Made in Thailandia” dei Carabao o una cover thailandese di “Iron Man” dei Black Sabbath, oppure una canzone del 1992 della popstar Lek Patravadi che partecipa anche come attrice nei panni della co-proprietaria del resort. Nella terza stagione c'è anche un brano del trio texano Khruangbin, band piuttosto famosa anche qui da noi che per i loro pezzi si è sempre molto ispirato alla scena anni 70-80 thailandese. Insomma, tutto questo per far capire che dietro al successo di una serie come The White Lotus ci sono storie e complessi lavori di ricerca anche nella musica, elemento sempre più strategico per la nuova serialità.

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