Da fumetto a anime, il successo di "Solo Leveling"

La seconda stagione di “Solo Leveling”, distribuita da Crunchyroll, è stata in grado di superare il successo della prima. Ed è interessante provare a capire il perché. “Solo Leveling” è tratto da un manhwa, un fumetto coreano, a sua volta tratto da una serie di light novel. Rispetto al materiale originale, l’anime ha uno stile decisamente più definito: nel corso degli episodi, non c’è una crescita o un miglioramento netto del disegno e delle animazioni; tutto sommato, si mantengono costanti. Il punto di forza di “Solo Leveling”, però, non è la sua resa visiva. O almeno, non è solo quello. Il punto di forza di “Solo Leveling” è la sua storia. In un mondo simile al nostro ma allo stesso tempo diverso, esistono hunter, dei cacciatori di mostri dotati di poteri. Uno di loro, inizialmente debole e senza speranze, riceve un secondo risveglio: all’improvviso, diventa capace di crescere e di salire di livello, proprio come in un videogioco. Questa dinamica – il protagonista che si allena, che combatte, che ha addirittura un’interfaccia su cui studiare le proprie statistiche e i propri progressi – è ciò che rende così appassionante “Solo Leveling”. Prima i lettori del fumetto e ora gli spettatori dell’anime sono curiosi di sapere in che modo il protagonista, Sung Jinwoo, riuscirà a salvare sua madre, la sua città e a fare la sua parte come eroe. È tutto abbastanza prevedibile: non ci sono grossi colpi di scena o bruschi cambi di rotta. Ma “Solo Leveling” riesce comunque a essere esaltante. Forse, uno degli aspetti negativi dell’anime è la sua divisione in episodi, che a volte, proprio per creare dei cliffhanger o delle sospensioni narrative originariamente non previste, sono pieni di pause inutili. Eppure questi rallentamenti non sembrano essere un problema per gli spettatori, che continuano a vedere e, soprattutto, a consigliare “Solo Leveling” – il passaparola gioca sempre un ruolo fondamentale. Rispetto a “DanDaDan” non ci ritroviamo davanti a un successo così diffuso e dilagante. Ci sono delle differenze, ovviamente. Ma sono differenze che vanno oltre la messa in scena o la storia. “Solo Leveling” diventerà anche un live action, e questa è l’ennesima dimostrazione che è l’idea alla base, più che il linguaggio, a essere la sua caratteristica principale. “Solo Leveling” cita i videogiochi, e lo abbiamo già detto, e dà un percorso lineare al suo protagonista: ci viene promesso che sarà il più forte ed è esattamente quello che, puntata dopo puntata, succede. Più il racconto va avanti e più gli elementi tipici del gioco di ruolo vengono abbandonati. Non si parla più di classi e poteri, di livelli o differenze di capacità, e ci si concentra maggiormente sui personaggi. “Solo Leveling” parte come una serie ambientata in Sud Corea, con un contesto e dei riferimenti precisi. E poi, gradualmente, si allarga. In questo modo, smette di essere limitata dai confini geografici e può trasformarsi in una storia più orizzontale, potenzialmente rivolta a tutti. Le differenze tra anime e fumetto riguardano soprattutto i disegni: le scene sono più piene, più ricche di dettagli, e il protagonista viene rappresentato subito in un certo modo. Le linee sono sottili, affilate, nette; in alcuni passaggi, addirittura eleganti. Le sequenze d’azione, che da un punto di vista puramente narrativo rappresentano l’apice della serie, funzionano. Sono immediate, pulite, veloci. Non mantengono sempre la stessa qualità, ma bastano per dare al racconto un altro passo e un altro ritmo. Il fatto che “Solo Leveling” sia distribuito unicamente da Crunchyroll in Italia e non da altre piattaforme streaming ne limita in qualche modo la diffusione. Allo stesso tempo, però, permette di avere una comunicazione più coerente e, a suo modo, attenta. “Solo Leveling” deve fare i conti con tante cose, specialmente nella sua versione animata: i tempi di distribuzione, il budget; le varie iniziative che vengono organizzate . Come fumetto, invece, conserva non solo la sua libertà ma anche quella spinta famelica che lo rende così interessante e appassionante. In particolare se letto online, dove si sviluppa in verticale, dall’alto verso il basso.

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