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Monsters, dopo serie Netflix la casa dei fratelli Menendez è diventata meta per turisti

Serie TV
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I residenti intorno alla villa di Elm Drive a Beverly Hills, luogo dell'omicidio dei coniugi Menendez nel 1989, si sono lamentati del destino del loro pacifico quartiere, che ora invece calamita orde di curiosi

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Dopo il successo della serie tv Netflix (visibile anche su Sky Glass, Sky Q e tramite app su NOW Smart Stick) Monsters: La storia di Lyle ed Erik Menendez, ideata da Ryan Murphy, e il rinnovato interesse sui fratelli Lyle ed Erik Menendez, che nel 1989 a Beverly Hills hanno ucciso con un fucile da caccia i genitori Jose e Kitty Menendez e che nel 1996 sono stati condannati all’ergastolo senza possibilità di libertà vigilata, la vecchia casa della famiglia è stata invasa dai turisti. Come riporta il Los Angeles Times, i residenti intorno alla villa di Elm Drive si sono lamentati del destino di quello che un tempo era il loro pacifico quartiere, e che ora invece calamita orde di curiosi. “C’è gente a tutte le ore della notte”, ha detto al quotidiano un residente. “Le persone scendono dalle loro auto, bloccano il nostro vialetto. Non avevo capito che [la villa] fosse dall'altra parte della strada rispetto a me. È stato tutto piuttosto tranquillo finché non è uscito lo show di Netflix”. Il mese scorso, la polizia di Beverly Hills ha ricevuto 18 chiamate per forti rumori e violazioni di domicilio. La strada è meta anche di autobus turistici che peregrinano davanti alla casa, venduta a marzo per 17 milioni di dollari e attualmente in ristrutturazione e priva di abitanti. Inoltre, i turisti scattano foto e girano video, in particolare del famoso indirizzo. “In Italia lo spettacolo è molto seguito”, ha raccontato un turista italiano. “È affascinante visitare questo posto, qualcosa che vedi sempre sugli schermi. Hai l'opportunità nella vita reale [di vederlo]”.

VERSO UNA REVISIONE DELLA CONDANNA?

I fratelli Erik e Lyle Menendez sono in carcere da 35 anni per l’omicidio premeditato dei genitori. La scorsa settimana, però, il procuratore distrettuale della contea di Los Angeles, George Gascón, ha annunciato che chiederà di rivedere la condanna. Secondo lui sarebbero infatti attendibili le nuove prove sugli abusi sessuali che i fratelli, che all’epoca del delitto avevano 18 e 21 anni, avrebbero subito fin da piccoli dal padre sotto il silenzio della madre. Gascón ha aggiunto che la richiesta di una nuova sentenza, e quindi di una potenziale scarcerazione, non ha ottenuto consenso unanime: “Ci sono persone nel mio ufficio che credono fermamente che i fratelli Menendez dovrebbero rimanere in prigione per il resto della loro vita, e non credono che siano stati molestati”. Tuttavia, “credo che abbiano pagato il loro debito con la società”, e “abbiamo l'obbligo morale ed etico di rivedere quanto ci è stato presentato”.

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