Citadel, spionaggio e azione. La serie dei fratelli Russo. L'intervista a Sky TG24

Serie TV

Denise Negri

Un cast internazionale, una serie che si sviluppa su tre continenti e una trama articolata e complessa. La presentazione a Roma

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Una serie rivoluzionaria, dietro la quale non a caso come produttori esecutivi ci sono i fratelli Russo: Joe ed Anthony. Dal 28 aprile arriva su Prime Video, visibile anche tramite Sky Q e Sky Glass, la serie di spionaggio Citadel.

Un’agenzia indipendente di spionaggio, nata per proteggere i cittadini, è stata distrutta dagli agenti di Manticore.

Sopravvissuti, i personaggi interpretati da Richard Madden e Priyanka Chopra Jonas, sono gli agenti cui è stata cancellata la memoria: almeno fino a quando non dovranno rimettersi in gioco. Nel cast anche uno straordinario Stanley Tucci.

Tutte le serie dell’universo Citadel, tre in tutto, saranno interconnesse tra di loro e create, prodotte e girate sul territorio.

Oltre a Stati Uniti, ci sono anche India e Italia, dove a Roma si è tenuta l’anteprima nazionale alla presenza di tutto il cast.

Ecco cosa ci hanno raccontato i protagonisti.

 

PRIYANKA CHOPRA JONAS

 

"È stato tutto abbastanza complesso a partire dal fatto che abbiamo girato la serie in quasi un anno e mezzo e ovviamente ci siamo dovuti allenare per tutto quel tempo.

Abbiamo preso lezioni per le scene di azione e di acrobazie e alcune volte ci siamo anche fatti un pò male! In più le riprese si sono svolte in pieno Covid, tra il 2020 e il 2021, sono stata a lungo lontana dalla mia famiglia, la storia della serie è molto complessa… insomma è stata una grande sfida!".

 

E del tuo personaggio, Nadia, che cosa davvero ti piace?

"Il fatto che sia una donna in un ambiente in cui ci sono solo spie maschili e che è in grado di prenderli tutti a calci nel…! In genere è un ambiente dominato da maschi mentre qui invece c’è Nadia!”.

 

JOE RUSSO

 

“(Gli attori) hanno fatto un lavoro incredibile visto che Richard e Priyanka hanno recitato diverse versioni del proprio personaggio, come era alla base dell’idea di questa serie, perché l’agenzia per la quale lavorano può cancellare loro la memoria. Inoltre ci sono molte scene d’azione ed è un lavoro molto fisico, in più abbiamo girato per oltre un anno ed è stato estenuante per loro, sono sinceramente orgoglioso del lavoro che hanno svolto”.

 

ANTHONY RUSSO

 

“La cosa che mi rende più orgoglioso di questo progetto, così innovativo, è l’interconnessione dei team creativi e produttivi.

L’idea alla base della serie è che ci siano tre versioni, una in inglese, una versione in italiano e una indiana. Tutte queste tre versioni esistono unite tra di loro e sono state create (le altre due le stiamo ancora girando) grazie a un lavoro di squadra incredibile. È una cosa ormai abbastanza normale il fatto che un prodotto venga realizzato con l’aiuto di più persone sparse nel mondo, ma in questo caso le tre versioni sono proprio il frutto di lavori eccezionali e appunto interconnessi, anche nella trama. Credo, sinceramente, che nessuno abbia mai realizzato qualcosa del genere”.

 

RICHARD MADDEN

 

“Praticamente è come se interpretassi due personaggi che poi sono le due facce della stessa medaglia. Uno è il migliore agente di spionaggio al mondo (credo) e l’altro invece è un ragazzo tranquillo, con una moglie e dei figli ma non sa di essere il miglior agente di spionaggio al mondo! Come puoi immaginare è stato molto divertente interpretarli”.

 

E tu quale dei due preferisci?

“Difficile scegliere… direi comunque il bravo ragazzo perché è meno antipatico, mentre l’altro è abbastanza meschino e di certo sventurato!”

 

STANLEY TUCCI

 

“Credo che la vera forza di Citadel sia il fatto che rivoluziona il genere spionaggio in un modo assolutamente nuovo.

Abbiamo due agenti segreti, un uomo e una donna, e il mio personaggio direi che li guida, insomma, cerca di gestirli nella loro missione. C'è molta azione, anche scontri fisici, e ci sono molti effetti speciali.

La trama è incredibilmente intelligente, stimolante e direi decisamente complicata! Emotivamente poi è molto drammatica, insomma intensa.

Posso solo dire che ho adorato fare parte del progetto”.

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