Andiamo a scoprire nel dettaglio come finisce la discussa serie Netflix (visibile anche su Sky Q e tramite la app su Now Smart Stick), creata dagli autori dell'enigmatica Dark
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1899 è una delle serie Netflix più chiacchierate del momento, ideata da Baran bo Odar e Jantje Friese, gli stessi autori della complessa Dark (visibile anche su Sky Q e tramite la app su Now Smart Stick). Anche 1899 è particolarmente criptica, tanto che il finale può non essere immediatamente decifrabile. Ecco allora la spiegazione della conclusione della serie.
1899, di cosa parla
Prima di ripercorrere il finale di 1899, facciamo un passo indietro per raccontare la storia che ha portato poi alla conclusione. Ambientata alla fine dell’Ottocento, 1899 segue le avventure dei passeggeri del transatlantico Kerberos, diretto a New York. Sulla nave ci sono molti passeggeri, con storie e nazionalità diversi: dalla geisha alla studiosa di medicina Maura Franklin, che sta cercando suo fratello Cirian, il quale ha mandato a lei e ad altri passeggeri una lettera in cui li mette in allerta sulla realtà e su ciò che hanno perduto; e poi ancora Ángel, che viaggia con il prete Ramiro. Il capitano è Eyk Larsen, che un giorno intercetta un messaggio proveniente da un altro transatlantico, il Prometheus, affondato due mesi prima. Larsen vuole andare sul luogo dell’incidente per scoprire se c’è ancora qualche sopravvissuto. Nessuno è d’accordo con lui, tranne Maura, che spera di ritrovare Cirian. L'unico superstite che viene ritrovato, però, è un bambino di nome Elliot. Da quel momento iniziano ad accadere strani fenomeni, come la morte improvvisa di alcune persone e un suicidio di massa di molti passeggeri.
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1899, la spiegazione del finale
E adesso la spiegazione del finale della prima stagione di 1899. Dalla prima puntata abbiamo visto Maura chiusa in un istituto psichiatrico. Alla fine, però, il capitano Larson scopre che Maura era anche a bordo della Prometheus: viene fuori allora che la donna è la figlia di Henry Singleton, proprietario della società che possedeva entrambe le navi, la Kerberos e la Prometheus. Alla fine si scopre che il famoso Creatore di cui tutti parlano non è Henry, ma la stessa Maura. Disperata per la morte del figlio, che si rivela essere Elliot, ha trasferito la sua coscienza in una simulazione, che però le è sfuggita di mano tanto da coinvolgere numerose persone in un loop infinito. Per interrompere la simulazione serve un codice contenuto in una piramide nera posseduta da Elliot. Quando Henry entra in possesso dell'oggetto, però, scopre però che il codice è stato cambiato da Daniel, il padre di Elliot, che ora l’ha nascosto in una piramide con delle frecce colorate. Grazie alla piramide colorata, Maura si risveglia dalla simulazione e si ritrova a bordo di un’astronave, dove legge la scritta “Progetto Prometheus”. Si scopre così che siamo nell'anno 2099, e davanti a lei c'è Cirian, che sta controllando la simulazione. “Welcome to realiy”, le dice. Benvenuta nella realtà.