L'addio di Zingaretti a Montalbano, ma la Sicilia chiede un ultimo episodio

Serie TV

La notizia della fine delle avventure del Commissario Montalbano, personaggio creato dalla penna di Andrea Camilleri, ha provocato la reazione del mondo politico siciliano, convinto che almeno si debba realizzare un ultimo episodio della serie TV, quello tratto dal romanzo pubblicato postumo del grandissimo scrittore di Porto Empedocle dal titolo "Riccardino"

Montalbano si congeda

Andrea Camilleri lo aveva detto: "il commissario Montalbano finirà con me". Sono state quasi profetiche le parole dello scrittore siciliano morto a 93 anni il 17 luglio 2019 a Roma. La saga letteraria che ha venduto 31 milioni di copie nel mondo si è conclusa con l'ultimo libro "Riccardino", scritto nel 2005, rimaneggiato nel 2016 e, su desiderio dell'autore, pubblicato postumo il 16 luglio 2020. Così, è notizia di solo qualche giorno fa, allo stesso modo cala il sipario anche sulla fortunata fiction Rai ispirata alle avventure del poliziotto interpretato da Luca Zingaretti. Ad anticipare che è arrivato il momento per Montalbano di congedarsi dai suoi tanti spettatori è stato Peppino Mazzotta, attore che nella fiction interpreta l'ispettore Giuseppe Fazio

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Le parole del Sindaco di Noto, Corrado Bonfanti

La notizia non solo ha gettato nello sconforto i tantissimi fan della serie, ma anche ha anche provocato la reazione del mondo politico siciliano, convinto che almeno si debba realizzare un ultimo episodio, quello tratto proprio dal romanzo del grandissimo scrittore di Porto Empedocle da titolo Riccardino. A parlare per tutti  Corrado Bonfanti, sindaco di Noto in provincia di Siracusa che, in una sua dichiarazione, ha detto di ritenere "impensabile ed oltremodo irriverente nei confronti della memoria del grande maestro Camilleri pensare di non realizzare un'ultima e definitiva puntata della straordinaria serie televisiva”. Il primo cittadino chiede che venga girata una puntata tratta dall'ultimo romanzo "Riccardino". "Il Val di Noto non può assistere inerme - dice - a questa indecisione generale e deve farsi promotore e protagonista di un grande atto d'amore per il maestro, per la Sicilia e per milioni di ammiratori ed estimatori di storie ed intrecci tutti siciliani che si sviluppano tra i nostri palazzi, le nostre vie e i nostri monumenti". E si rivolge a "Luca Zingaretti e alla casa produttrice Palomar, dell'amico Carlo Degli Esposti, che devono trovare in noi amministratori del Sud Est tutta la disponibilità e l'entusiasmo per rendere possibile questo significativo e irrinunciabile gesto d'amore e di riconoscenza della nostra terra".

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LA SICILIA NON CI STA

Gli fa eco Giuseppe Rosano, presidente dell'associazione Noi albergatori Siracusa: "il turismo di quest'angolo di Sicilia deve molto a questa serie e ci auguriamo che la nostra provincia possa ancora una volta ospitare le riprese del commissario Montalbano". E' rammaricato anche il presidente dell'associazione politico culturale Ragusa in Movimento, Mario Chiavola: "tutto lascia presupporre che, - dice - dopo vent'anni, questa straordinaria esperienza per la nostra città e per la nostra provincia si sia conclusa. Sapevamo che un giorno sarebbe accaduto. Ma ora che non ci sarà più l'effetto Montalbano a trainare la notorietà del territorio reso celebre dalle bellezze barocche di cui ci pregiamo, saremo in grado di potere contare su una valida alternativa?". E osserva polemicamente: "manca ancora una visione complessiva su quello che si vuole fare. Ragusa è ancora oggi la città di Montalbano, la realtà urbana set cinematografico naturale della fortunata serie televisiva. Già da ora, però, sarebbe necessario predisporre le linee guida per un futuro che non è più tanto lontano."

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