Tin Star: Liverpool, cos'è successo nei primi due episodi della serie tv in onda su Sky

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Linda Avolio

Ecco cos'è successo nei primi due episodi di 'Tin Star: Liverpool', in onda su Sky Atlantic il mercoledì sera alle 21.15 (la serie è disponibile on demand e in streaming su NOW TV). ** ATTENZIONE: SPOILER **

Tin Star: Liverpool, cos'è successo nel primo episodio

Il primo episodio della terza e ultima stagione di Tin Star si apre con l’arrivo di Jim/Jack a Liverpool. Finalmente “a casa,” il personaggio di Tim Roth si reca presso il pub The Dragon, e lì, dopo aver ordinato tre pinte di birra, attende pazientemente l’arrivo di Angela, che ci mette giusto quelle 24 ore in più, ma che alla fine arriva. Anna, invece, si fa trovare al The Drag Inn, lanciatissima durante un numero di karaoke insieme a una drag queen. Finalmente insieme, i Worth prendono una stanza presso il super kitsch Britannia Adelphi Hotel. La mattina successiva, nella hall, Angela e Jack mostrano alla figlia la lista dei nomi delle persone che dovranno uccidere. Persone che devono morire, altrimenti loro non saranno mai al sicuro.

Intanto Michael Ryan – uno dei nomi sulla lista, che, tra l’altro, è il fratello maggiore di Danny Ryan, il padre biologico di Anna – si mette in contatto con Catherine McKenzie, la capa della polizia del Merseyside, l'area che comprende la zona in cui stanno per iniziare i lavori di riqualificazione di un’imponente struttura una volta utilizzata come magazzino portuale. Michael, infatti, è un criminale, ma nel corso degli anni si è “reinventato” imprenditore, per la precisione imprenditore edile. Ma cosa lega un delinquente ripulito, quantomeno in superficie, a una poliziotta? Semplice: anni prima (ma, viene fatto intendere anche di recente), i due si sono trovati a “collaborare,” e sono stati entrambi coinvolti con Jack, con Angela, e con i fatti poco puliti successi a quell’epoca. Mentre telefona alla sua “socia,” Michael osserva una larga crepa nell’asfalto: cosa c’è lì sotto?

 

Dopo aver fatto tappa in un tugurio con le pareti ricoperte di scritte, Jack va insieme a moglie e figlia a cambiare i soldi. Poi i tre si recano da una certa Mary, una conoscenza di vecchia data dei coniugi Worth, una ex truffatrice ora impegnata nel sociale, precisamente nel recupero di ragazzi difficili. Come side business, però, Mary vende armi: ecco il vero motivo di quella visita. Michael e Catherine si accordano: intrappoleranno i loro nemici in un edificio e poi li ammazzeranno. Jack, Angela e Anna, che nel frattempo hanno recuperato uno sgangherato furgone, non perdono di vista l’auto della Chief McKenzie. Quando la donna entra in un palazzo da un ingresso laterale, la seguono. Solo che, per l’appunto, si tratta di una trappola! I Worth, però, riescono a fuggire.

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Il giorno successivo, Jack fa irruzione durante una cerimonia presieduta da Catherine, che sta presentando il nuovo piano contro i crimini d’odio. “Provare a uccidere me e la mia famiglia può essere considerato un crimine d’odio?” chiede il personaggio di Tim Roth, che poi si rivolge direttamente alla telecamera e avvisa qualcuno, cioè i nomi sulla lista: lui li troverà, niente potrà fermarlo. Presso il dipartimento di polizia, la Chief McKenzie, che nel frattempo ha reclutato la detective Lunt (che, come fa notare Mr. Worth, fa rima con c*unt, una cosa piuttosto volgare che non stiamo qui a tradurre), avvisa Jack: niente più colpi di testa, o sarà costretta a prendere provvedimenti. Lui, però, non si fa intimidire: non può arrestarlo, perché se dovesse essere arrestato poi dovrà parlare, e lei non vuole che ciò accada. E’ evidente che il personaggio di Tim Roth sa bene in cosa è stata implicata Catherine in un passato neanche troppo lontano: in un giro enorme di corruzione e altri crimini. Jack è chiaro: sa dove sono seppelliti i corpi, meglio che stiano lontani dalla sua famiglia.

 

McKenzie si incontra con Michael: Jack non può cantare, perché in realtà rischia parecchio anche lui, ma per ora meglio fare un passo indietro. Intanto, in flashback, scopriamo cos’è successo al padre biologico di Anna. 1999. Danny a un certo punto viene mandato da suo fratello a uccidere Angela, evidentemente una testimone scomoda. Angela, però, lo porta fin sul tetto di un palazzo, intrappolandolo e condannandolo a morte, perché lì c’è anche qualcun altro: Jack. E Jack, senza tanti preamboli, dopo aver avuto il nulla osta dalla sua amante afferra Danny e lo fa volare a terra. Per la precisione, il poverino si schianta sul parabrezza dell’auto di Michael, che ovviamente giura vendetta.

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Tornati nel presente, Anna, che finalmente sa come sono andate le cose, confessa di essersi trovata costretta a un uccidere un uomo durante la sparatoria a Prairie Field…e di essersi sentita inaspettatamente forte e potente… Intanto Michael si reca nello stesso tugurio precedentemente visitato da Jack: è lì che sono seppelliti i corpi? Di sicuro è lì che Ryan ha preparato la tomba della famiglia Worth…

Tin Star: Liverpool, cos'è successo nel secondo episodio

I nomi sulla kill list dei Worth hanno visto il messaggio di Jack in televisione…e ora sono molto, molto, molto preoccupati. Mentre Michael è alle prese con un’insistente crepa nel terreno dell’area dove a breve inizieranno i lavori – crepa che potrebbe compromettere la stabilità della struttura, gli dicono gli ingegneri, ma a lui interessa solo che sia coperta –, Catherine ordina a Lunt di seguire il personaggio di Tim Roth e di tenerlo d’occhio. La detective non fa domande, ma è evidente che ha capito che sotto c’è qualcosa di potenzialmente scottante.

 

Intanto i nostri si sono spostati in una zona decisamente più turistica, e hanno preso in affitto una stanza presso il The Queen’s Royal. Angela si prepara ad andare in missione in solitaria: vendicherà l’assassinio di suo fratello. Prima, però, Jack – spinto da Anna e dai festeggiamenti attualmente in corso presso l’albergo, che sta ospitando dei novelli sposi – si decide a chiedere ufficialmente la mano di quella che ormai è la sua compagna (di vita e di crimine…) da due decenni: matrimonio in vista!

 

Dopo aver rubato il furgone delle consegne di un panificio, Angela finge per l'appunto di andare a fare delle consegne presso il pub gestito da un certo Sean McGrath. Intanto Jack e Anna noleggiano la macchina con cui andranno a recuperarla, ma vengono seguiti da Lunt. Si dividono: Anna va dalla madre, mentre Jack si fa seguire fin dentro il cortile di un locale. Lì avvisa la detective: meglio che stia attenta, sarebbe un peccato se dovesse rimanere uccisa. L’altra non si lascia impressionare, ma poi, quando il personaggio di Tim Roth le ordina di ammanettarsi al tavolino e si fa consegnare tutto (pistola, distintivo, chiavi della macchina, portafoglio, telefono, chiavi di casa, addirittura le scarpe!), capisce di essersi messa in una bella rogna.

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Tin Star 3, il cast della stagione finale della serie tv. FOTO

Nel frattempo, Anna ha raggiunto sua madre e l’aiuta a tenere sotto tiro il target. Si chiamava Callum il fratello minore di Angela, e aveva solo 17 anni quando iniziò a lavorare per Michael. Senza tante cerimonie, Mrs. Worth spara al ginocchio di Sean, poi lo fa spogliare e lo chiude nella cella frigorifera privo di sensi e con la kill list in bocca. Il messaggio arriverà a chi dovrà arrivare. Dopo aver intimato di farsi “i cavoli suoi” a un prete che evidentemente è uno dei nomi sulla lista e che evidentemente sa che sotto quella crepa c’è qualcosa di losco (quasi sicuramente dei corpi), Ryan va a parlare con Catherine: bisogna fare qualcosa, altro che stare fermi per un po’.

 

La capa della polizia si trova di fronte una scalza Lunt e capisce che Jack e famiglia sono di nuovo liberi e pericolosi. A quel punto decide di andare a parlare con Mary e la ricatta: o l’aiuterà a trovarlo, oppure metterà nei casini i suoi ragazzi. Mary non si fa intimidire e risponde a tono, ma sotto sotto è preoccupata. Anche McKenzie, però, comincia a sudare freddo.

 

Fortunatamente per lei, i Worth per il momento sono in altre faccende affaccendati: Anna, infatti, ha insistito per fare un’uscita come si deve, anche per festeggiare l’addio al nubilato della madre. Dopo un salto al bingo – con tanto di “pacco di carne” vinto al primo giro, che fortuna! –, i tre si recano in un locale. Intanto Lunt è alla ricerca di informazioni su Jack, ma tutti i fascicoli dell’epoca sono inspiegabilmente vuoti. Come se non bastasse, il fascicolo online a suo nome è inaccessibile senza autorizzazione dall’alto. Qualcosa non torna, è evidente che Catherine non le ha raccontato tutta la verità.

 

Nel locale, Anna chiede da bere al bancone a un barista giovane e decisamente incline a flirtare con lei, un certo Jesse. Intanto Angela, ormai ubriaca, chiede al DJ di mettere della musica “d’annata” e si scatena sulle note di Can’t Get You Out Of My Head di Kylie Minogue. Nel buio della notte, Michael si intrufola nella camera d’albergo dei Worth e incide il nome “Danny” su una parete.

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La mattina successiva, all’alba, Jack e Angela decidono di sposarsi, ma per sposarsi serve un prete. Fortunatamente per loro, sulla kill list c’è anche un servo di Dio, lo stesso mandato via a male parole da Michael. L’uomo, che si chiama Kevin Wilson e che evidentemente è stato coinvolto in passato in qualcosa di veramente brutto – Jack gli chiede se sente ancora l’odore di tutti quei bambini morti… – officia il matrimonio in chiesa, ma a un certo punto il personaggio di Tim Roth gli spara “per sbaglio” (dobbiamo crederci?). Fuori un altro. Il cadavere dell’ecclesiastico viene gettato nella tomba da lui stesso scavata il giorno prima: evidentemente sapeva che quello sarebbe stato il suo destino.

 

Angela e Jack tornano in albergo per passare insieme la loro prima notte (mattina, a questo punto) di nozze, ma c’è qualcosa che non va. Qualcosa è fuori posto. Sul comò c’è una busta con sopra scritto un nome in stampatello: ANGELA. Dentro ci sono delle foto. La prima è quella del povero Callum, bruciato vivo a soli 17 anni. Poi ci sono svariati scatti dei componenti della famiglia Worth, ma a preoccupare i novelli sposi sono ovviamente le foto che ritraggono Anna. Qualcuno, infatti, li sta tenendo d’occhio da parecchio tempo…e quel qualcuno è ovviamente Michael, che proprio in quell’istante sta seguendo sua nipote di nascosto lungo la passeggiata sul pontile…

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