Leggi la recensione dei primi due episodi di Penny Dreadful: City of Angels, in onda su Sky Atlantic il sabato sera alle 21.15 (la serie è disponibile anche on demand e in streaming su NOW TV) - ** ATTENZIONE: SPOILER **
Uno spin-off in piena regola: dopo tre stagioni (trasmesse dal 2016 al 2018) ambientate a Londra in piena età vittoriana, la saga di Penny Dreadful trasloca negli Stati Uniti (per l'esattezza a Los Angeles) e sceglie un decennio complesso, ambiguo e significativo come gli anni Trenta.
Curiosamente, lo stesso luogo e lo stesso tempo del recentissimo Mank, l'ultimo film di David Fincher appena approdato su Netflix, nonché di un cult immortale come Chinatown di Roman Polanski, il complicatissimo noir a cui questo spin-off sembra rifarsi palesemente, almeno nell'apparenza di un'ambientazione torrida e torbida che si fa subito inquietante, con il ritrovamento di un mucchio di cadaveri orrendamente deturpati, regalo di benvenuto al nuovo arrivato Tiago Vega, il primo detective di origine messicana della storia del Dipartimento di Polizia di Los Angeles entrato in servizio da appena due giorni. La carne al fuoco è abbondante e prevede anche un calderone di tensioni razziali che ruota intorno alla costruzione di una nuova autostrada che minaccia l'esistenza della comunità di Belvedere Heights, quartiere a maggioranza messicana che insorge contro l'autorità; un movimento americano filo-nazista che strizza l'occhio a ciò che sta accadendo al di là dell'Atlantico e cerca di eleggere un proprio rappresentante anche a Los Angeles; un lacerante conflitto familiare tra fratelli, sanguinoso fin dal principio; e infine l'elemento caratterizzante di tutta la serie di Penny Dreadful, ovvero il soprannaturale e il divino che interferiscono e influenzano le azioni degli umani.
approfondimento
Penny Dreadful: City of Angels, le foto dei primi due episodi
I titoli dei primi due episodi, rispettivamente Santa Muerte e Dead People Lie Down, entrano subito nel merito della questione: il primo fa riferimento a un “mostro” (per così dire) immaginario, i secondi (la gente morta rimasta sull'asfalto) sono la causa di “mostri” assolutamente terreni, concreti, reali. Lo sviluppo di temi così impegnativi è semplice e diretto; le dinamiche tra i vari personaggi sono chiare, e il compito di increspare le acque è affidato all'elemento soprannaturale “maligno” (interpretato da Natalie Dormer). Vedremo come la serie e la trama evolveranno negli episodi successivi, magari puntando su uno sviluppo più approfondito dei personaggi principali, al momento semplicemente annunciati e appoggiati su una storia che si prevede ancora molto complessa, a cominciare da quello che sembra essere il protagonista: il detective Tiago Vega, per il momento ancora un po' timido e spaurito nei suoi nuovi panni di detective LAPD.