Perry Mason, la recensione del finale di stagione della serie tv

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Marco Agustoni

Leggi la recensione dell’ottavo e ultimo episodio della prima stagione di 'Perry Mason' (la serie è disponibile on demand e in streaming su NOW TV) - ATTENZIONE: SPOILER

Perry Mason, cos’è successo nell’ottavo episodio


L’ottavo episodio di Perry Mason comincia con Birdy (Lili Taylor) alla sede dell’Assemblea, con il neonato che lei sostiene essere Charlie, preoccupata per le sorti di Alice (Tatiana Maslany). Dopo il caos scoppiato al cimitero al termine del settimo episodio, Della (Juliet Rylance) ha portato Emily (Gayle Rankin) nella pensione dove vive. La donna, a pezzi, si domanda che ne sia stato del suo bambino, o comunque dei suoi resti.


In tribunale, Perry Mason (Matthew Rhys) si trova finalmente a fronteggiare Ennis (Andrew Howard) e lo incalza con una serie di colpi diretti, snocciolando quanto scoperto finora: dopo averlo fatto riconoscere dal giudice come “testimone ostile”, gli chiede conto di tutte le incongruenze relative a George Gannon, gli schiaffa in faccia il suo passato al soldo di Seidel in Colorado, dove avrebbe conosciuto Novack e Sarecki, racconta di Tang Yin e di come Charlie sia morto per aver bevuto il latte di un’eroinomane, “curiosamente” morta, proprio come un altro testimone scomodo, ovvero lo stesso Seidel. Insomma, sembrerebbe di essere alla resa dei conti… peccato che si tratti solo dell’immaginazione di Perry, intento a fare delle prove con Hamilton Burger (Justin Kirk) alla presenza di Della e Paul Drake (Chris Chalk).

Burger spiega a Mason che uno come Ennis non confesserebbe mai, nemmeno alle strette, in aula di tribunale. E gli contesta il fatto che molte delle prove raccolte non sarebbero ammesse, proprio per il modo in cui Perry le ha ottenute. Insomma, nonostante il detective corrotto della polizia di Los Angeles sia evidentemente colpevole, l’avvocato non ha prove a sufficienza per incastrarlo. Perry perde la pazienza, prima “in generale”, poi nello specifico con Della, rea di avergli consigliato di chiamare a testimoniare Emily, tanto da andare sul personale, schiaffandole in faccia la sua relazione con Hazel. Poco dopo si sfoga con Pete (Shea Whigham), scusandosi a modo suo per come lo ha strapazzato dopo il fallimento con Seidel. L’amico gli fa capire di esserci rimasto male, ma in sostanza lo perdona.


In tribunale, Perry chiama effettivamente a testimoniare Emily, che racconta della sventurata notte in cui Charlie è stato rapito, confessa la sua colpa nell’aver creduto alle fandonie di Steve Gannon e si giustifica dicendo che Matthew (Nate Corddry) era un marito assente e sgarbato. La giuria è colpita. Perry le domanda senza mezzi termini se abbia avuto un ruolo nel rapimento, al che lei risponde di no, perché Charlie è stato l’unico amore della sua vita. Tocca però a Barnes, che attacca tirando di nuovo fuori le lettere di Emily a Gannon e insistendo con malizia sull’episodio al motel. Dopo averla incalzata con una serie di domande, la porta ad ammettere di essere stata la causa, con il suo comportamento, di quanto accaduto.

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Fuori dal tribunale, uno sconosciuto passa una busta a Emily: a casa di Della scoprirà che dentro c’è l’impronta del piede di un neonato. Ennis confronta Perry, che reagisce con un cazzotto ben assestato, ma è poi messo al muro da Holcomb (Eric Lange), che gli intima di non toccare il suo socio. Lupe (Veronica Falcón), che nel frattempo ha già adibito la tenuta a pista di decollo per aerei finalizzata al contrabbando di alcolici, cerca di fare pace con Perry offrendogli dei soldi per la sua casa, ma lui reagisce dicendo che ormai è un avvocato, per cui ne riparleranno in tribunale. Lei si difende dicendo che è una donna immigrata in un paese ostile, per cui deve badare a se stessa.


In tribunale, dopo una notte passata invano a trovare le parole giuste, durante l’arringa conclusiva Perry mostra le foto di Charlie prima e dopo il rapimento e fa leva sui sentimenti della giuria, dicendo che comprende il desiderio di vendetta contro una simile nefandezza, ma anche che questo non porterà a niente. Sottolinea inoltre come Barnes, al di là di aver fatto leva sul fattore scandalistico e su questo desiderio di vendetta, non abbia però prove concrete contro Emily. Maynard, di suo, non può fare altro che insistere sempre sugli stessi punti. Al termine dell’udienza, Perry Mason chiede scusa a Della, che allude a un futuro lavorativo assieme.


Mentre Paul Drake consegna distintivo, pistola e la “busta premio” ricevuta per il suo comportamento in tribunale al suo superiore, la giuria sembra incapace di decidere. E in effetti, dopo un’estenuante attesa non riesce a far altro che far pervenire una dichiarazione scritta al giudice in cui dichiara l’impasse. Il giudice è quindi costretto a dichiarare l’annullamento del processo. Nel caos che ne segue, Barnes dice che non si arrenderà, ma perde la pazienza e si scaglia contro un cronista. Perry, in realtà più che felice per il risultato, provoca Holcomb, si dichiara insoddisfatto perché la sua cliente è innocente, e presenta Della Street come sua associata.

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Pete si incontra per conto di Perry con uno dei giurati, per consegnargli la seconda parte di una mazzetta pattuita in cambio della sua collaborazione. Questi incassa soddisfatto e spiega come la bustarella sia risultata inutile, perché comunque altri due giurati si erano espressi a favore di Emily. La sera, durante i festeggiamenti, sempre Pete spiega durante un faccia a faccia con il suo amico di avere accettato di lavorare come investigatore per Hamilton Burger, che di suo ha decido di perseguire l’Assemblea Radiante di Dio per le sue manovre finanziarie. Per Perry, come è facile intuire, si tratta di un duro colpo. Emily va a trovare Birdy: l’impronta del piede di neonato era un suo “invito” per convincerla ad andare a trovare il presunto Charlie. Emily mette subito in chiaro di essere consapevole del fatto che quello non è il suo bambino, ma decide comunque di accettare il “regalo”.


Nella parte finale di questo ottavo e ultimo episodio della prima stagione di Perry Mason vediamo che sorte è toccata a tutti i personaggi. Birdy è diventata la leader di una nuova chiesa itinerante e si scarrozza Emily con “Charlie” per le campagne, invitando i fedeli a celebrare quella miracolosa resurrezione. Della accetta di lavorare per Perry, ma mette le cose in chiaro: studierà legge, farà praticantato, supererà l’esame (il tutto a spese del suo nuovo boss) e poi lo studio si trasformerà in Perry & Street. Al suo amico/datore di lavoro, che nel frattempo ha assunto Drake come investigatore, non resta che accettare. In quanto a Drake, può finalmente riportare a casa Clara e il loro figlio. Lupe scopre che Perry si è preso i soldi da lei offerti e trova un suo "messaggio di pace". Holcomb ed Ennis ritirano una mazzetta al Lucky Lagoon, ma dopo la consegna il primo fa uccidere il secondo da tre scagnozzi, che annegano il detective corrotto in una fontana.


E con Perry è tutto qui? Certo che no: manca Alice. Mason la rintraccia, con i capelli corti e neri, impegnata a lavorare come cameriera in un posto sperduto. I due hanno un confronto durante il quale l’avvocato chiede all’ormai ex predicatrice se sappia qualcosa della sparizione del cadavere di Charlie e se davvero pensasse di essere in grado di farlo risorgere, ma non ottiene una vera e propria risposta. Fra i due c’è un breve scambio che sembrerebbe alludere alla possibilità di “condividere le proprie solitudini”, ma Alice è consapevole che questo non avverrà e saluta Perry con un malinconico bacio sulla guancia. Questi, rimasto solo, estrae il filo con cui erano legati gli occhi di Charlie da una scatola di fiammiferi e lo soffia verso l’oceano.

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È un finale agrodolce, quello della prima stagione di Perry Mason. Emily Dodson si salva dalla forca, ma senza essere riconosciuta innocente. Perry “vince” con un pareggio in tribunale, senza poter provare la colpevolezza di Ennis. In quanto al poliziotto, vero villain di questi primi episodi della serie tv, giustizia è fatta, ma soltanto con il tramite di Holcomb, stanco dei traffici e delle bugie del suo partner. Oltretutto, lo stesso Perry, che ha incaricato Pete di corrompere un giurato, per quanto invano, si è deciso a giocare sporco come il suo rivale Maynard Barnes.


Siamo ben lontani dall’ideale del paladino senza macchia del passato. E la lezione che emerge da questi primi otto episodi di Perry Mason è che se davvero si vuole far giustizia, bisogna essere pronti a tutto. In ogni caso, non è possibile uscirne davvero puliti.


Al di là della morale, questo esordio della serie tv con Matthew Rhys ha svolto un ottimo lavoro nel reinventare un personaggio che appariva poco adeguato ai tempi correnti. Il risultato è un riuscito intreccio di misteri investigativi e di dibattiti in aula di tribunale che avrà, è già stato annunciato, un seguito con una seconda stagione.


E a proposito della seconda stagione, per quanto al momento non ci siano conferme in merito, è possibile ipotizzare che la squadra formata da Mason, Street e Drake dovrà vedersela con Hamilton Burger, uno dei nemici storici del personaggio, per quanto dalla sua parte in questi episodi. Il che significherebbe che Perry dovrebbe fronteggiare non solo Burger, ma anche il suo vecchio amico Pete Strickland (che oltretutto avrebbe come rivale diretto Paul Drake).


Insomma, considerato ciò e in base a quanto visto finora, le premesse per i nuovi episodi di Perry Mason sono davvero ottime. Ora non resta altro da fare che aspettare con grande pazienza l’arrivo della seconda stagione...

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