Le Bureau 5, cos'è successo nel quinto e nel sesto episodio della serie tv

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Su Sky Atlantic è in onda la quinta stagione di Le Bureau - Sotto copertura: ecco cos'è successo negli episodi 5 e 6 (la serie è in onda ogni mercoledì alle 21.15, disponibile anche On Demand e in streaming su NOW TV)

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Le Bureau 5, cos'è successo nel quinto episodio

In Russia, Malotru, sempre tenuto d'occhio da Bakatine, comincia a mandare alla DGSE, in maniera molto discreta, ovviamente, le sue opinioni e le sue analisi su Mikhail Karlov, l'agente dei servizi segreti russi a cui è riuscito ad avvicinarsi e che in teoria dovrebbe reclutare. La situazione, comunque, è delicatissima: se l'FSB dovesse scoprire la verità su di lui e su César/Pacemaker, potrebbero saltare delle teste, letteralmente, e non metaforicamente. Con un colpo da maestro, Guillame, esperto manipolatore, alla fine capisce dove fare leva per reclutare Karlov: un ricatto ben piazzato può portare molto lontano. Non solo lavoro: a Mosca, Guillame passa dei piacevoli momenti insieme all'amata Nadia, ed è come se il tempo non fosse mai passato.

 

La DGSE in linea di massima approverebbe il piano di Malotru, ma procedendo in quella direzione potrebbe esserci bisogno di far tornare a casa César...e César in questo momento si trova in una posizione troppo importante: c'è bisogno che resti dov'è e che continui a passare informazioni in merito all'imminente attacco informatico che stanno preparando i russi. Ponte, pertanto, nega l'ok a procedere. A Phnom Penh, Pacemaker, anche lui nel mirino di Bakatine, infatti sta lavorando con i servizi segreti del Cremlino. La sua missione è infiltrarsi nel network Jusos, il "ramo giovane" del partito socialista tedesco. César, però, non è concentrato come dovrebbe, e dopo aver rotto con la sua ragazza è tentato di fare ritorno a Parigi. Se le cose dovessero andare così, a quel punto reclutare Karlov sarà indispensabile, e JJA lo sa bene.

 

In Egitto, presso Il Cairo, Marie-Jeanne accoglie il figlio del capo tribù, che farà uno stage della durata di alcuni mesi presso l'hotel. L'ex capa di Malotru e compagni, però, non sa che il ragazzo sta lavorando segretamente per qualcun altro. Quando trova nella sua stanza alcuni microfoni, si rende conto che qualcuno la sta tenendo d'occhio, così si mette subito in contatto con l'intelligence egiziana. I servizi segreti, però, sostengono con fermezza di non c'entrare niente con questa storia...dunque chi la sta spiando? A darle man forte arriva Jonas, giunto fin lì per investigare su Daesh e per incontrare di persona lo sceicco beduino. Intanto Marina Loiseau aiuta Mille Sabord, che, grazie a lei, riesce a entrare in contatto con un agente dell'intelligence saudita.

Le Bureau 5, cos'è successo nel sesto episodio

Marina raggiunge Mille Sabords - che è rimasto molto colpito da lei, dal suo intuito e dalla sua capacità di cavarsela anche in situazioni molto complesse e delicate - in Giordania: insieme dovranno scoprire se qualcuno ha dato inizio a operazioni proibite di arricchimento dell'uranio. I due incontrano il saudita Mohammed Al Taouf, e lo convincono che Yusuf Ahmed, un signore della guerra iraniano, sta complottando di nascosto per entrare in possesso di armi nucleari che, ovviamente, non dovrebbero e non potrebbero trovarsi in Iran.

 

Intanto Ponte, preoccupato per la paranoia sempre crescente di JJA - paranoia che, alla fin fine, rischia seriamente di fargli prendere qualche decisione sbagliata - chiede a Liz Bernstein di aprire un'indagine segreta su di lui. A "vincere" questo delicatissimo incarico è Sisteron, che chiaramente dovrà mantenere la più assoluta discrezione: un solo passo falso potrebbe far saltare ogni cosa.

 

Scopriamo che JJA, negli anni Novanta a Mosca per ordine della DGSE, in passato è stato torturato dai servizi segreti russi e poi è stato costretto a lavorare proprio per Karlov, precisamente ad aiutarlo a catturare alcuni obiettivi, rappresentati dalle bamboline di cui è composta una matrioska. Per ogni bambolina, un target preciso: una serie di presidenti degli Stati Uniti d'America, da Kennedy a Clinton. Alla fine, non senza correre dei grossi rischi, JJA è riuscito a fuggire, ma da allora è tormentato da strane voci nella sua testa che gli parlano in russo.

 

César, sempre tenuto d'occhio da Bakatine, supervisiona un gigantesco attacco informatico diretto contro svariate istituzioni europee. La DGSE si ritrova in una brutta posizione: uno dei target dell'attacco è infatti un ospedale belga. Avvisare chi di dovere, col rischio di mettere in pericolo César, oppure tacere e mettere in pericolo l'ospedale? Ponte dà finalmente l'ok a JJA per dare inizio al reclutamento di Karlov, rinominato Kennedy proprio in riferimento all'ultima bambolina rimasta. Un ricordo del passato, di un periodo difficilissimo, ma finalmente il cerchio sta per chiudersi: ora JJA, che non sente più le voci, può finalmente guardare avanti.

 

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