La recensione del sesto episodio di Gangs of London. La serie è in onda su Sky Atlantic il lunedì sera alle 21.15 (disponibile anche On Demand e in streaming su NOW TV). - OVVIAMENTE CI SONO SPOILER PER CHI NON HA ANCORA VISTO L'EPISODIO
Ed Dumani ha capito chi è il mandante della strage che ha portato alla morte di Kinney e Darren Edwards, è Luan Dushaj e si presenta nel suo ufficio sparando. Ma non lo uccide. La famiglia Wallace ha dovuto traslocare dopo gli attentati alla loro vita. Elliott Finch, rimasto ferito per salvare Sean passa la notte con Shannon Dumani: sono preoccupati per quello che sta accadendo intorno a loro. Si ritrovano per un accordo da siglare Ed e Luan ma nonostante i sorrisi il clima resta teso. Luan gli ha fornito il nome della famiglia coinvolta nella faida e Sean vuole sapere se aveva dei contatti con suo padre Finn: quello che è certo che non si può considerare la pratica risolta. Mamma Marian gli ricorda che è il capo della famiglia e deve fare tutto ciò che serve per proteggerla. La detective Victoria 'Vicky' Cheung mette in guardia Elliott.
Ed Dumani ne sa molto di più di quello che dice, e ne parla col figlio Alex. Finn è stato ucciso perché cercava di fuggire, Sean è a rischio perché non è affidabile. Gli investitori voglio poter agire senza problemi. Dietro tutto c’è Jevan Kapadia. Alex non condivide la strategia del padre per mantenere unito il gruppo. La cameriera che ha tentato di assassinare Sean è prigioniera in casa della famiglia Wallace e viene torturata perché vogliono capire chi ha dietro. Finch raggiunge la casa dove sono nascosti i Wallace e viene invitato a pranzo sulle note di Only You dei Platters. Elliott gli da una idea per risalire ai mandanti: il cane della cameriera deve avere un microchip. E così trovano l’indirizzo e vanno armati. La casa è vuota ma a parlare sono le fotografie e ci trovano un vero arsenale e foto delle famiglie: erano tutte sorvegliate. Intanto Floriana, l’amante di Finn, sempre incarcerata e in catene, si avvicina al parto e affronta a muso duro il carceriere: “La mia bambina deve vivere se no non vedrai un soldo”.
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La cameriera continua a essere torturata e Marian Wallace le urla quando ha imparato a odiare suo marito, che dopo la morte ha scoperto non essere la persona che ha amato. Intanto a casa arriva il figlio, Elliott e Sean si dicono poliziotti e chiedono un numero da chiamare. Finita la missione Elliott raggiunge Shannon. Quello che non può la violenza possono le fotografie: mostrano alla cameriera-killer le foto dei suoi figli. Ma le torture continuano e intanto arriva Alexander Dumani che quando vede la stanza degli orrori se ne va furente. Billy Wallace continua a farsi di eroina e litiga col fratello Sean. I Dumani incontrano Jevan e all’uscita vengono fotografati a loro insaputa. Sean cerca di convincere la cameriera a parlare, usa i tasti del cuore, le promette che la riporterà dal figlio se parla. Marian invece vuole la sua morte e Sean la affronta a muso duro e le dice che se il suo obiettivo è proteggere la famiglia deve fermarsi, non hanno più bisogno di lei. Ora è Billy che scende dalla prigioniera, lei sembra parlare, lui ingenuamente la libera e lei gli punta un coccio di vetro al collo. Sean la affronta con la pistola ma non può agire col fratello ostaggio. Anche Marian giunge armata. Emerge che l’ordine era di attaccare quando i Dumani non era con loro. Con un preciso colpo la madre uccide la cameriera. Sean va ad affrontare Alexander e mentre sono faccia a faccia spariscono da una transazione i soldi di Luan, è mezzo miliardo. Tante cose non tornano e Sean dice “Ora basta”