1994, la recensione del finale di stagione

Serie TV

Linda Avolio

Il 12 novembre 2011, diciassette anni dopo gli eventi del settimo episodio, torniamo dentro le vite di Pietro, Veronica e Leonardo. In un momento cruciale della Storia politica italiana contemporanea, rivediamo per l'ultima volta e salutiamo i personaggi di Stefano Accorsi, Miriam Leone e Guido Caprino: leggi la recensione dell'ottavo e ultimo episodio di 1994. - 1994, le foto di backstage del cast del finale di stagione della serie TV

1994, cosa succede nell’ottavo e ultimo episodio

Londra, 7 novembre 2011. Sono passati 17 anni dal finale del settimo episodio, dunque torniamo dentro le vite dei nostri personaggi dopo un bel salto temporale. Sulle note di “Somebody that I used to know” di Gotye, ritroviamo l’irriducibile Leonardo Notte, che, a quanto pare, ora vive nella capitale britannica non insieme a Veronica, bensì insieme a una giovane e avvenente nuova fidanzata. Leo è intervistato da un giornalista piuttosto agguerrito che vuole sapere la verità sullo scandalo relativo alla sua compagnia di aerei privati. Secondo un blog che si chiama “Guarda caso”, ci sarebbero in ballo 70 milioni di passivo. Uno scoop che è un bastone tra le ruote di proporzioni a dir poco gigantesche.

Notte risponde col suo solito fare accomodante anche quando gli viene chiesto di Berlusconi, in pieno scandalo anche lui tra Bunga Bunga e spread alle stelle. Sotto sotto, però, è preoccupato, come confessa a Scaglia – sì, il sodalizio con l’ex fedelissimo di Di Pietro è durato più del matrimonio con Veronica – in aereo, durante il volo per Roma. Sempre durante il volo apprendiamo che l’ex Signora Notte è rimasta in politica al fianco del Cavaliere, ma che ora, complice la persuasione di Gaetano Nobile – è lui il vero uomo che lavora nell’ombra, altro che Leonardo! – ha deciso di cambiare casacca e di abbandonare Silvio, ormai sempre più solo.

Al suo fianco, infatti, pare essere rimasta solo Rachele Manni. Il personaggio di Stefano Accorsi, che nel corso degli anni tra l’altro è passato dalle “bionde” alla e-cig, tenta di convincerlo a prestargli 30 milioni di euro, giusto il necessario per tenere calme le banche, ma Silvio, di nuovo nell’occhio del ciclone a causa della magistratura, ha le mani legate. “Tutto quello che ho fatto come statista, come politico…ho evitato la guerra tra Russia e Georgia, ho fatto delle cose pazzesche…tutto dimenticato, sono solo quello del Bunga-Bunga…” è il suo amaro commento. Notte tenta di spronarlo, di convincerlo a non mollare: è solo un bluff dell’Europa per mandarlo via. D’altronde, il futuro è ancora tutto da scrivere. Solo verso la fine dell’episodio scopriremo che il bel discorsetto di Leonardo è ben lontano dall’essere qualcosa di sincero e di disinteressato. Ci avevamo quasi creduto, questa volta.

Al suo ultimo Consiglio dei Ministri, Berlusconi sposa le idee del suo ex consigliere e fixer, ma tutti gli danno contro: Tremonti, Maroni – che, saggiamente, gli consiglia di farla fare a qualcun altro la manovra “lacrime e sangue” – e anche la traditrice Castello. Che, come scritto sopra, è in combutta con Nobile, grande manovratore, che la tranquillizza: il Governo è al capolinea, sta per iniziare il resto della sua vita. Intanto, però, il passato sembra continuare a non volerne sapere di lasciarla in pace: prima Veronica incontra Leo, col quale comunque sembra non ci sia rancore, poi scopre da Simona che una ragazza presente a una delle serate del Bunga Bunga ha intenzione di rivelare alla stampa che anche lei ha preso parte a quelle festicciole di dubbio gusto.

Dopo aver scoperto che dietro il blog “Guarda caso” si cela il giovane Giulio Venturi, Notte e Scaglia decidono di andare a fargli visita. Dario tenta di mettere paura al blogger: c’è in ballo un danno di molti milioni di euro, c’è un ballo una denuncia per diffamazione. Poi, però, Leo trova una foto di Arianna: Giulio è suo figlio. La sua è una vendetta personale: si tratta di vendicare la morte del padre…e quella della madre, ammalatasi di cancro dopo essere stata scaricata senza tanti giri di parole. Notte, freddo come un blocco di ghiaccio, dice di aver amato sinceramente Arianna e di aver voluto bene anche a lui…per un po’. Viene tirato in ballo il nome di Casaleggio, proprietario dell’azienda in cui Giulio si è formato, uno "in grado di far sembrare che le idee vengano dal basso.” Ad ogni modo, anche Giulio è un capitolo chiuso ormai.

A parte un breve scambio di battute, Leonardo quasi non interagisce con Tommaso, che è stato cresciuto come suo figlio ma che in realtà non lo è. La distanza tra i due non potrebbe essere più evidente. In compenso, rivediamo il personaggio di Accorsi prima in una breve sequenza di incoraggiamento a Silvio – sì, Rocky perde, però rimane in piedi, e alla fine la gente ricorda veramente solo questo – e poi al momento della conferma delle dimissioni di Berlusconi. Con la folla in festa sullo sfondo, Silvio e Leonardo hanno un ultimo scambio di battute. E lì viene fuori la verità, cioè che il secondo ha tentato di manipolare il primo solo per “tirare su” i famigerati 30 milioni di cui sopra. E anche qualcosa di più. Il Cavaliere cerca di recuperare terreno: lui ha sempre fatto quello che ha voluto, manipolarlo è impossibile. Un tentativo in extremis di riappropriarsi di un minimo di dignità in un momento del genere.

Per Notte, che è miracolosamente riuscito a uscirne indenne anche questa volta – debito estinto e ultimo confronto con Silvio decisamente vinto – è tempo di tornare a casa, come dice al fidato Dario dopo essersi fatto dare una sigaretta. “Una vera, ca**o.” Ma dov’è casa? Sulle note di Padania degli Afterhours, non c’è dubbio: casa è Milano. E’ sul faccione sorridente di Leonardo che cammina in mezzo alla folla che si chiude 1994.

Questa, però, è solo la storia di Notte. Mancano gli altri due grandi protagonisti della serie, Veronica Castello e Pietro Bosco, ma prima è doveroso segnalare che l’ultimo episodio di 1994 tira un po’ le fila per tutti personaggi, motivo per cui ritroviamo, anche se per pochissimo, Di Pietro e Giulia Castello. Mentre la folla esulta per le dimissioni di Silvio, Giulia, inviata per una grande testata nazionale, intervista una sua vecchia conoscenza, di Pietro per l'appunto, ora in politica. A telecamera spenta, l’ex PM avvisa la giornalista: “Castello non voltarti, c’è uno scheletro dei nostri rispettivi armadi qua dietro.” Si tratta di Dario, che accenna un lieve “Ciao Giulia…” che semplicemente cade nel vuoto. Scaglia poi va da quello che una volta era il suo idolo per dirgli di non farsi ingannare dall’esultanza della folla, perché “La gente non ci capisce una mazza. Lei adesso gongola, ma ‘sta tarantella è cominciata con Mani Pulite, e più andrà avanti più sarà peggio.” La risposta di Di Pietro è chiara e concisa: “Scaglia, vaffanc*lo tu e Leonardo notte.”

Veniamo dunque ai personaggi di Miriam Leone e di Guido Caprino. Di Veronica sappiamo che ha fatto carriera, che è uno dei ministri del Governo Berlusconi IV, e che si è fatta guidare da Nobile in queste settimane delicatissime, arrivando a tradire il Cavaliere, colui che nel 1993 le diede la chance di diventare ciò che poi è effettivamente diventata. Sappiamo anche che ha portato a termine la gravidanza e che ha un figlio ormai sedicenne di nome Tommaso che spera di diventare un calciatore famoso.

Mentre Tommaso si reca in motorino alla partita che potrebbe proiettarlo nel mondo dei professionisti, partita a cui presenzierà anche uno scout dell’Atalanta, Veronica si reca a casa della ragazza di cui le ha parlato Simona, una tale Gabriella. Prima tenta di comprare il suo silenzio con la proposta di un provino per una parte in televisione, ma il tentativo va a vuoto. Certo, si tratta della parola di un ministro contro la parola di un’illustre sconosciuta, ma c’è un problema: Gabriella ha un video che ritrae chiaramente l’ex Miss Parlamento intenta in balletti poco edificanti, con tanto di coro da stadio in sottofondo. Veronica si gioca la carta della pietà, cioè il fatto di avere un figlio che non può venire a sapere una cosa del genere sulla madre, ma la ragazza sembra irremovibile. Disperata e in un angolo, il personaggio di Leone fa partire la minaccia: se devo finire ricoperta di escrementi io, ci finirai anche tu, e anche più di me. Pessima idea: Gabriella, che per un momento aveva pensato di tacere, ora è più che mai decisa a cantare. Ops.

Non importa quanto Veronica abbia tentato di lasciarsi il passato alle spalle, ormai è chiaro. Per lei 1994 finisce al tavolo di un ristorante, prima in compagnia di suo figlio – che, giustamente, vuole sapere la verità sul suo vero padre, notizia-bomba appresa da pochissimo –, poi in compagnia di Pietro, che “buca” il rientro in carcere nella speranza di chiarire le cose con Tommaso.

Ma veniamo per l’appunto a Bosco. L’avevamo lasciato in fuga su una barca, dopo aver detto addio all’amore della sua vita, e lo ritroviamo in carcere. O meglio, all’ingresso della struttura, perché, come scopriremo più avanti nell’episodio, gli è stata concessa la semilibertà. Decisamente invecchiato e “sfatto” - con tanto di mustacchio incolto e capello lungo e crespo raccolto in un codino scomposto -, Pietro è senza dubbio quello a cui è andata peggio. E non poteva essere altrimenti. Grazie al vecchio e fidato Bortolo, che gli presta nuovamente la macchina, va alla partita del figlio. Quando lo vede dare un pugno a un avversario non può fare a meno di sorridere: è proprio sangue del suo sangue, e rabbia della sua rabbia. Post partita assistiamo all’incontro tra i due: dall’accento di Pietro, Tommaso pensa di trovarsi di fronte allo scout dell’Atalanta, così accetta di buon grado un passaggio in macchina, nella speranza di fargli una buona impressione.

Con la scusa della delusione di Tommaso nei confronti del presunto padre – che allo stare con lui preferisce lo stare con Berlusconi –, Pietro, che da lontano rivede Leonardo, anche lui a Roma, finisce addirittura a casa Castello. L’emozione è veramente troppa, è incontenibile, e alla fine la verità viene fuori: io sono il tuo vero padre, sei nato il 25 aprile, sei del segno del Toro, tua madre voleva chiamarti Milo, come, mio fratello. Peccato che il personaggio di Caprino debba andarsene in fretta e furia: ha un coprifuoco da rispettare. Ma, arrivato di fronte al carcere, sempre accompagnato da Bortolo, di nuovo cede alla sua emotività, e si fa portare al ristorante, dove però trova solo Veronica. Scopriamo che in tutti quegli anni i due sono rimasti in contatto e si sono sentiti parecchie volte. Lei ovviamente non è per niente contenta della scelta di lui di dire la verità a Tommaso, e lui ribatte ribadendo di essere “una testa di ca**o.” Pietro poi accenna una “proposta indecente”, e lei scoppia a ridere. Sono ancora complici. Si sono ritrovati. Ma forse non si erano mai persi.

 

1994, le foto del finale della serie TV

 

1994, il commento all’ottavo e ultimo episodio

La “seconda fine” di 1994 ci porta direttamente nel 2011, a novembre, il 12 del mese per la precisione, durante un altro momento cruciale della Storia italiana contemporanea. Le vicende realmente accadute – la decisione di Silvio Berlusconi di dimettersi, l’impennata dello spread, il peso ormai enorme dell’Europa nella politica nazionale, lo scandalo del Bunga Bunga – fanno da sfondo alle vicende dei tre personaggi principali, cioè quelli interpretati da Accorsi, Leone e Caprino.

Divertente la gag del sensore acustico della macchina – Bosco, in cella da parecchi anni, proprio non riesce ad abituarsi a quel “ca**o di bip-bip!” –, e altrettanto divertente il fatto che sia Pietro sia Leonardo rimarchino quanto sia strano avere un figlio con un marcatissimo accento romano. Liberatorio il vaffa di Di Pietro a Scaglia, eppure tra i due è evidente, col senno di poi, che Dario ci ha visto giusto: la gente non ci capisce una mazza, nel 2011 e anche oggi.

“Se non funziona con te…che sei esattamente come me…allora non può funzionare con nessuno. Veronica, sei la mia ultima possibilità di salvezza…”è la chiusa del discorso di Leonardo nel settimo episodio. Ebbene, Notte aveva ragione. Non ha funzionato, e per lui infatti non c’è stata nessuna salvezza. A Leonardo interessa solo una cosa: Leonardo. L’ultimo dialogo, l’ultimo duello, con Berlusconi ci rivela che in realtà il personaggio di Stefano Accorsi aveva un solo interesse, temporeggiare per fare in modo che lo spread salisse ancora di più. La caduta del Governo per lui ha rappresentato la salvezza. Patetico il tentativo di Silvio di recuperare, ma sappiamo benissimo che la mossa del suo ex consigliere e fixer è stata totalmente inaspettata. L’ultimo confronto tra i due è decisamente amaro, ma anche malinconico. Quel “TU sei finito! Io sono Silvio Berlusconi, io non muoio mai!” esprime alla perfezione il personaggio interpretato da Paolo Pierobon, e quel rabbioso “Ma tu chi cazzo ti credi di essere? Tu pensi davvero che uno come te possa convincere me a fare qualcosa? Ma io ho sempre fatto come cazzo ho voluto, tutta la vita. Tu sei solo una comparsa. E’ da sempre che sei ossessionato da me, fatti curare!” è veramente il canto, furente, del cigno. La chiusa è il tentativo finale di riprendere possesso della propria narrazione. Quando Silvio dice “Pensavi non l’avessi capito? E’ stato bello, credici ancora un po’. Come una volta.” il dubbio sorge spontaneo, ma il ghigno beffardo di Leonardo dice tutto quello che c’è da dire. “Ci siamo divertiti, tu ed io…” sono veramente le ultime parole dell’ormai ex, di nuovo, Presidente del Consiglio. Parole che segnano la fine di un’epoca. Glaciale – qualcuno direbbe semplicemente pragmatico – come sempre Notte: debito estinto, affetto sincero estinto, dunque è tempo di alzare i tacchi e andarsene. Sì, il meglio, quantomeno per qualcuno, è veramente alle spalle.

Stranamente positivo il finale relativo a Veronica e Pietro, che effettivamente è il padre di Tommaso – non che avessimo dubbi in merito, era evidente. In realtà è un finale relativamente positivo: Veronica sta per finire nell’occhio del ciclone Bunga Bunga, mentre a Pietro quasi sicuramente verrà revocata la semilibertà. Ma tutto questo non ha importanza: sono di nuovo insieme. Ora il personaggio di Miriam Leone non è più un ministro, ora non gioca più in serie A – un chiaro richiamo a 1992 e al loro primo incontro –, magari si può ripartire da qui. Ma per ora Veronica vuole solo ubriacarsi, e Pietro le fa ben volentieri compagnia, perché non va bene bere da soli. Per parlare di loro, e per parlare con Tommaso, ci sarà tempo.

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