Il Racconto del Reale: "Fyre: il festival della truffa"

Serie TV

Linda Avolio

Nuovo appuntamento con la serie di docu-film del ciclo Il Racconto del Reale: domenica 1 settembre alle 21.15 andrà in onda su Sky Atlantic Fyre: il festival della truffa, il documentario prodotto da Hulu e diretto da Jenner Furst e Julia Willoughby Nason che racconta cos'è veramente successo nel 2017 in occasione del Fyre Festival, la gigantesca truffa organizzata da Billy McFarland e dal rapper Ja Rule: scopri di più.

Doveva essere l'evento dell'anno, il 2017 per la precisione, invece si è rivelato la truffa dell'anno: stiamo parlando del Fyre Festival, il mega party alle Bahamas organizzato - si fa per dire! - da tale Billy McFarland e dal suo socio, il rapper Ja Rule. Come forse qualcuno ricorderà, non andò proprio come sarebbe dovuta andare: per la decisamente non modica cifra di svariate migliaia di dollari, gli organizzatori avevano promesso ai partecipanti un weekend da sogno e ad altissimo tasso di "instagrammabilità", ma, una volta arrivati a destinazione, i partecipanti, e i finanziatori, si resero conto subito di essere stati truffati. Niente resort di lusso, niente yacht, niente DJ per infinite nottate di musica e balli, niente cocktail bar sulla spiaggia, niente accoglienza in grande stile e niente celebrities...insomma, niente di niente!

Ma cosa successe veramente? Come si arrivò a tanto? A fare luce sul più grande imbroglio mediatico degli ultimi anni è Fyre Fraud (titolo italiano Fyre: il festival della truffa), il documentario prodotto da Hulu e diretto da Jenner Furst e Julia Willoughby Nason, in onda su Sky Atlantic domenica 1 settembre alle 21.15 all'interno del ciclo Il Racconto del Reale.

Fyre Festival: un po' di storia

2016: per promuovere un'appplicazione musicale (la Fyre Media App), il giovane imprenditore Billy McFarland e Jeffrey Atkins, rapper conosciuto col nome d'arte Ja Rule, durante un viaggio di lavoro sono obbligati a fare tappa nell'incantevole isola di Great Exuma, nell'arcipelago delle Bahamas. Il posto sarebbe perfetto per organizzarci un festival, e infatti i due decidono di procedere nonostante il luogo, Rokers Point, non sia adeguatamente attrezzato: ci sarà tempo per preparare tutto al meglio.

In occasione della promozione imminente, Rokers Point viene dunque rinominato Fyre Cay, e sul sito ufficiale dell'evento viene inventata una storia alquanto avvincente secondo cui Fyre Cay sarebbe un'isola remota appartenuta addirittura al signore della droga Pablo Escobar. I costi lievitano in fretta, ma McFarland e Ja Rule non si preoccupano più di tanto: rientreranno nel budget previsto con la vendita dei biglietti.

Per convincere i futuri acquirenti ci vuole però un lancio ad hoc, così vengono reclutate alcune modelle e influencer del momento per girare un'accattivante spot. Tra queste ci sono anche Kendall Jenner, Bella Hadid e Emily Ratajkowski, che, in seguito, dichiareranno di essere totalmente estranee ai fatti, e di aver prestato la propria immagine (su lauto compenso, ovviamente!) per girare un video promozionale di un evento non ben specificato. 

Lo spot finisce sui canali ufficiali del festival. In pochissimo tempo, e grazie al sapiente utilizzo di Instagram e di altre piattaforme social, il sito "esplode": i contatti aumentano in maniera vertiginosa, e i biglietti cominciano ad andare a ruba. Tutto lascerebbe intendere che il Fyre Festival sarà un successo. Sarà invece un disastro.

Non è tutto oro ciò che luccica su Instagram

Aprile 2017: verso la fine del mese, a Rokers Point arrivano i primi partecipanti, qualche centinaia di persone, tra cui ovviamente molti influencer, ma anche alcuni "comuni mortali." Un po' a causa della problematica situazione meteorologica e un po' a causa della totale impreparazione di McFarland & Co, la situazione però precipita in poche ore. Per farla breve, il luogo non assomiglia neanche lontanamente al paradiso sponsorizzato online. Altro che ville di lusso e pasti gourmet: per gli ospiti solo tende spartane (peraltro neanche waterproof!) e tristi panini preconfezionati. Sì, insomma, una truffa bella e buona! I malcapitati non ci pensano due volte, e cominciano a postare online video, foto e tweet che fanno crollare in poche ore il castello di carte messo in piedi da McFarland.

Chi di frode ferisce, di frode (non) perisce

Nel giro di pochissimo tempo, McFarland e gli altri organizzatori vengono denunciati per truffa aggravata, per un totale di 8 cause legali. Il 30 giugno del 2017, il Procuratore degli Stati Uniti per il Distretto Sud di New York accusa il giovane imprenditore di frode informatica, un reato che viene preso molto sul serio oltreoceano. Nel marzo dell'anno successivo, McFarland capitola e si dichiara colpevole del reato di frode telematica finalizzata alla truffa. La triste (e assurda) storia del Fyre Festival giunge a conclusione l'11 ottobre del 2018 con la condanna di McFarland (che su Wikipedia in lingua inglese ha un bel "fraudster", truffatore, tra parentesi dopo il nome) a sei anni di carcere e con la confisca di ben 26 milioni di dollari per frode informatica.

L'appuntamento con Fyre: il festival della truffa è per domenica 1 settembre alle 21.15 su Sky Atlantic.

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