Torna la serie che racconta la vita delle donne che hanno fatto parte della camorra con ruoli di primo piano. Da venerdì 17 novembre alle 22.55 su Crime+Investigation
Figlie, compagne, mogli e madri votate all’amore per i propri cari. La stessa tempra e determinazione di tante donne comuni. Con una sola abissale differenza: le loro famiglie si chiamano clan. Dopo il successo della prima stagione, che ha registrato ascolti record, torna da venerdì 17 novembre alle 22:55 su Crime+Investigation (canale 118 di Sky) con nuovi sei episodi Camorriste, la docu-serie che dà la parola ad alcune donne che sono state figure di spicco della camorra.
Ora queste donne vivono in luoghi segreti coperte da una falsa identità e sotto la protezione delle forze dell’ordine e hanno deciso di raccontare per la prima volta e senza reticenze alle telecamere di una televisione il proprio passato. Per diversi anni hanno trascorso una vita fuorilegge, che ha permesso loro di gestire le leve del potere e diventare delle vere e proprie lady camorra. Si sono poi ribellate e hanno iniziato a collaborare con la giustizia, rivelando i segreti, le regole e le dinamiche della camorra.
Girata tra la gente e nei quartieri di Napoli e nei paesi della provincia che sono stati teatro delle vicende raccontate, Camorriste è co-prodotta da A+E Networks Italy, DocLab e Mediamediterranea con la partecipazione di Autentic Germania. La regia è firmata da Paolo Colangeli. Il produttore è Marco Visalberghi. Camorriste è stata realizzata grazie alla collaborazione e al supporto della Film Commission Regione Campania e del MIBACT.
Ascolteremo la voce di Patrizia Franzese che, dopo una vita di violenze e soprusi subiti, si innamora di Aniello, capo di un clan che controlla le attività criminali di Pomigliano D’Arco, diventandone braccio destro e killer. Scopriremo come la storia di Rosa Amato si intrecci con quella dei Casalesi: il padre di Rosa, Carlo, inizia a far concorrenza ai Casalesi per vendicarsi dell’uccisione del figlio, entrando nel racket delle slot machine. Viene aiutato dalla figlia, che in poco tempo diventa una temutissima camorrista. Seguiremo la vita criminale di Anna e Luisa, cognate, alleate e poi nemiche. Anna è una delle tante sfollate del terremoto dell’Irpinia. Per poter sopravvivere si dedica allo spaccio, attirando l’ostilità del clan di Cutolo. Anna non demorde e insieme al fratello, alla sorella e alla cognata dà vita ad una guerra per la conquista del territorio. Poi i destini di Anna e Luisa si divideranno. Conosceremo Giulia: uccide il marito tossicomane e spacciatore e chiede protezione al Clan Giuliano, ottenendo anche la gestione di una piazza di spaccio di stupefacenti.
Figlia di onesti agricoltori, Laura sposa Antonio. Ma il marito ha una doppia vita: all’insaputa della moglie, collabora con i clan della zona, ma finisce nei guai e abbandona la famiglia. Laura incomincia a spacciare cocaina tra la borghesia benestante di Mondragone. Dopo alcuni anni Antonio torna dalla moglie e i due formano un’agguerrita coppia criminale, suscitando l’odio dei clan rivali. Enrica si sposa con uno degli affiliati del clan Birra, che opera ad Ercolano: non si accontenta dello spaccio di stupefacenti, ma vuole di più: scala il vertice del clan, ne diventa manager per poi scontrarsi con la famiglia rivale degli Ascione.
Oltre alla testimonianza delle ex camorriste, ogni episodio propone interviste a magistrati, rappresentanti delle forze dell’ordine e giornalisti che hanno seguito da vicino il caso, presenta immagini d’archivio e fa ricorso a ricostruzioni con attori, sottolineando gli sforzi compiuti e i successi ottenuti dallo Statoper contrastare la criminalità organizzata campana.
Girata tra la gente e nei quartieri di Napoli e nei paesi della provincia che sono stati teatro delle vicende raccontate, Camorriste è co-prodotta da A+E Networks Italy, DocLab e Mediamediterranea con la partecipazione di Autentic Germania. La regia è firmata da Paolo Colangeli. Il produttore è Marco Visalberghi. Camorriste è stata realizzata grazie alla collaborazione e al supporto della Film Commission Regione Campania e del MIBACT.