Petyr Baelish, un nome, una garanzia…di guai. Ditocorto è il re delle macchinazioni, dei tranelli e degli imbrogli, difficile stare al passo con i suoi piani, e ancor più complicato riuscire a capire quando, tra le tante menzogne, si nasconde la verità. Aidan Gillen, volto dell'ambizioso ex Maestro del Conio, ha rivelato alcuni retroscena e piani del suo personaggio al New York Times, in occasione della messa in onda del quinto episodio della settima stagione, dove Lord Baelish continua, come suo solito, ad indirizzare gli eventi in proprio favore. Continua a leggere e scopri di più
Petyr Baelish, un nome, una garanzia…di guai. Ditocorto è il re delle macchinazioni, dei tranelli e degli imbrogli, difficile stare al passo con i suoi piani, e ancor più complicato riuscire a capire quando, tra le tante menzogne, si nasconde la verità. Aidan Gillen, volto dell'ambizioso ex Maestro del Conio, ha rivelato alcuni retroscena e piani del suo personaggio al New York Times, in occasione della messa in onda del quinto episodio della settima stagione, dove Lord Baelish continua, come suo solito, ad indirizzare gli eventi in proprio favore.
ATTENZIONE: SPOILER per chi non ha visto il quinto episodio
È dalla quarta stagione che insidia Sansa, bisbigliandole all’orecchio, lusingandola e cercando di guidarne i passi. Con i Cavalieri della Valle ha, di fatto, salvato l’esercito del Nord nella Battaglia dei Bastardi, ma da allora si è sistemato comodamente a Grande Inverno, dove tenta di orientare gli eventi. La prima, evidente, mossa messa in atto finora è stato il tentativo di creare attrito tra le due sorelle Stark, in Eastwatch (Fronte Orientale).
L’arrivo di Bran, che l’ha colpito citando la sua frase topica “Il caos è una scala”, e poi quello di Arya, con i suoi sguardi tra il diffidente e l’astioso, di certo non erano stati previsti dal personaggio di Gillen. Sansa deve essere sola, deve vedere in lui l’unico punto di riferimento, l’unica certezza, per potersi fidare e per aiutarlo a raggiungere i suoi ambiziosi scopi. Se si ritrova circondata da consanguinei creduti persi per sempre, il piano rischia di rivelarsi un fallimento. Ecco dunque che la vera natura di Ditocorto fa di nuovo capolino nell’imbroglio ai danni di Arya (ma la lupa ci sarà davvero cascata?), volto ad insinuare il seme del dubbio in casa Stark.
Ciononostante, Gillen non pensa che Petyr sia nato cattivo, ma che il suo atteggiamento sia, piuttosto, frutto di dolori passati, primo fra tutti il rifiuto di Catelyn Tully, l’unica donna che abbia mai davvero amato. La sua sarebbe, infatti, “una reazione dovuta all’essere stato umiliato e respinto come giovane innamorato” spiega Aidan, che precisa come i modi di fare del lord siano adatti all’universo de Il Trono di Spade, dove il mondo è un luogo tutt’altro che benevolo. E quale modo migliore di curare un cuore spezzato, e di sopravvivere tra re e regine che si fanno la guerra, che concentrarsi sulla conquista di potere e denaro?
“La malvagità di Ditocorto è patologica", racconta Gillen, "Sto cercando di non interpretarlo come un personaggio completamente cattivo, anche se è stato coinvolto nella maggior parte degli eventi più infidi visti durante le sette stagioni, ognuno dei quali, volto a rafforzare la sua posizione". Del resto “Se per farlo deve calpestare qualche testa, allora ben venga”, incluse quelle degli eredi di Grande Inverno.
Per quel che riguarda, invece, il rapporto ‘personale’ con Sansa, Gillen l’ha descritto come “una sorta di tutoraggio, vuole insegnare alla ragazza l’arte della manipolazione, come partecipare al gioco del trono e come sopravvivere”. Ma Lord Baelish vorrà davvero la figlia del suo unico amore al proprio fianco, sul trono di spade, come dettole in The Winds of Winter, l'ultimo episodio della sesta stagione? La risposta è piena di ‘forse’, decisamente in stile Baelish: “Si, forse. Non credo vada inteso alla lettera. Lo scopo era che Sansa ci credesse, ma il mio personaggio dice una cosa e ne intende un’altra. Inoltre non sto recitando un interesse romantico. So che è ciò che sembra, ma è qualcosa di leggermente diverso.”
Insomma, l’attore elude la domanda, non risponde davvero, precisando che “Di certo c’è una mancanza di chiarezza su quello che Petyr vuole, ma credo che sia così che deve essere. Non penso che dovrei avere qualcosa da dire a riguardo.”
Il personaggio deve la sua forza proprio nell’essere, silenziosamente, sempre un passo avanti agli altri, quasi come se pianificasse in largo anticipo le sue mosse. Secondo Gillen, si tratta di un mix tra previsione e improvvisazione: “Dipende da dove gira la fortuna. Spesso si tratta di tirare a indovinare, e capita che non vada a buon fine. Ma spesso va proprio come aveva previsto.”
Intanto, mentre Petyr guarda lontano, Aidan non conosce la fine del suo personaggio e non vuole neanche saperla! Questo perché “Se lo sai, si vede quando reciti e potresti far qualcosa che lo renderebbe evidente.”
Molti fan, dal canto loro, vedono Ditocorto come un ‘villain’ e sarebbero felici di vedere Arya indossare la sua faccia, un giorno, ma Gillen risponde a tono, magari sarà lui a indossare quella della lupa. “Nonostante il personaggio abbia lati chiaramente malvagi, cerco comunque di farlo piacere al pubblico, di renderlo simpatico. Spesso è più una questione di tempistiche, se hai una lunga storia da raccontare in pochi episodi, capita che si debba andare subito ai dettagli della trama, tralasciando gli altri personaggi, che possono risultare ‘in bianco e nero’ o nel mio caso ‘cattivi’. Al momento c’è tanta carne al fuoco, e tutto vive all’ombra dei draghi.”
Ditocorto, però, è decisamente vicino alla trama centrale, e sembra che resterà in circolazione ancora per molto, nonostante i nemici. Tra questi, i più temibili, secondo l’attore irlandese, sono Varys e Bran. “Varys e Ditocorto sanno bene cosa l'altro sta architettando, ed è proprio questo a rendere il Ragno Tessitore una minaccia, anche se non li vediamo insieme da diverso tempo. Ovviamente anche Bran è un problema. Ditocorto sapeva bene cosa intendeva il ragazzo quando gli ha fatto eco con le parole ‘Il caos è una scala’. È stato di sicuro un momento inquietante.”
Infine, Gillen ha risposto a una domanda che forse tutti ci siamo fatti, perché Lady Olenna non ha coinvolto Baelish nell’assassinio di Joffrey? “Me lo sono chiesto anche io. Forse ne voleva tutti i meriti!”
Checché se ne dica, il personaggio di Aidan Gillen, sempre presente dalla prima stagione, è una figura importante, che ha ancora tanto da dare allo show e magari, prima o poi, scopriremo qualcosa in più sul quel passato che ne ha segnato il carattere e di cui ha parlato l’attore al NYT.
Intanto, per scoprire cos’ha in mente il manipolatore più furbo dei Sette Regni, non ci resta che guardare il sesto episodio de Il Trono di Spade (il penultimo!) in onda nella notte tra domenica 20 e lunedì 21 agosto alle 03.00 (poi in replica alle 22.15) in versione originale sottotitolata, e lunedì 28 alle 21.15 in versione doppiata.
Fonte: winteriscoming.net