Manhattan: tra finzione e realtà

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Un finale col botto (letteralmente!) per una serie che ci ha portato dietro le quinte della corsa alla creazione del primo ordigno nucleare e dentro le vite degli abitanti della Collina: in attesa della maratona della seconda stagione prevista per domenica 27 marzo a partire dalle 12.35, andiamo a scoprire qualcosa di più sulla serie e sulla Storia dietro la storia

Si è da poco conclusa la seconda stagione di Manhattan, la serie che ci ha portato dentro le vite degli scienziati che parteciparono al Progetto Manhattan, che condusse alla nascita dei primi ordigni nucleari. Sam Shaw, creatore dello show, si è chiaramente ispirato a fatti storici realmente accaduti per raccontare le peregrinazioni degli abitanti della Collina, il “villaggio degli scienziati” che venne creato a Los Alamos per l’occasione, ma quanta Storia c’è nelle storie di Frank, Charlie, Abby, Liza e degli altri personaggi? Andiamo a scoprirlo (fonte HistoryVSHollywood.com).

 

I personaggi principali di Manhattan sono basati su persone realmente esistite? No, sono completamente frutto del lavoro della fantasia dell'autore, nonostante lo show utilizzi la Storia come background. Nel corso della serie, però, ci sono anche incursioni di personaggi che sono la versione fittizia di persone realmente esistite. Un esempio su tutti: il fisico Robert Oppenheimer, presente soprattutto nella seconda stagione.

 

Il sito del Progetto Manhattan aveva un unico indirizzo di posta come si vede nella serie? Sì. Per mantenere la segretezza, la posta arrivava tutta a un’unica casella postale a Santa Fe, e da lì veniva trasportata alla Collina. Il controllo della posta (come si vede in un episodio, quando a Abby viene restituita, con tanto di note a margine, una lettera scritta da lei e destinata al padre) era, comprensibilmente, prassi. La sicurezza prima di tutto.

 

Gli abitanti dovevano sottoporsi veramente alla macchina della verità? Sì. Nello show succede a Abby, la vediamo sottoporsi al test appena dopo il suo arrivo sulla Collina, ma, sempre per motivi di sicurezza, questa era la procedura standard per tutti i nuovi residenti.

 

Gli abitanti del sito si trovarono veramente ad avere problemi di scarsità di acqua e beni di prima necessità? Sì, successe veramente. All’inizio si prevedeva che solo alcune decine di scienziati (con famiglie al seguito) si sarebbero trasferiti a Los Alamos, ma poi il loro numero crebbe esponenzialmente, e alla fine si arrivò quasi a 6000 abitanti. Un paesone! Oltre ai razionamenti c’era poi il problema delle case, non proprio di ultimo grido. Incendi, stufe che non funzionavano, infiltrazioni, e poi strade fangose, in poche parole: UN INCUBO!!

 

Per quanto tempo la Collina fu attiva e abitata? All’inizio della serie mancano 766 giorni al 6 agosto 1945, data del rilascio di Little Boy su Hiroshima, coi risultati che tutti, purtroppo, conosciamo. Fat Man, invece, sarà rilasciata tre giorni dopo, il 9 agosto, su Nagasaki. Storicamente è tutto giusto, il countdown coincide con i dati ufficiali, visto che, approssimativamente, la Collina fu abitata e fu attiva per circa due anni.

 

Gli scienziati e gli abitanti ebbero veramente problemi di salute causati dalle ripetute esposizioni alle radiazioni? Gli scienziati della Collina che maneggiarono il plutonio furono parecchi, e all’epoca non si sapeva tutto quello che si sa oggi sul funzionamento di certi elementi radioattivi, quindi è facile immaginare che molti siano stati esposti agli effetti di quelle sostanze. Nel corso della serie si vedono spesso i personaggi utilizzare i rivelatori di radiazioni, Liza nota delle stranezze a livello biologico nella flora della zona, a Charlie a un certo punto sanguina il naso, lo stesso Frank non sta proprio benissimo. Uno studio del 1997 condotto su 26 persone che lavorarono col plutonio all’epoca rivelò che otto di loro svilupparono una qualche forma di cancro, ma si trattò comunque di un numero nella media per le statistiche dell’epoca.

 

Gli scienziati sulla Collina furono veramente divisi in gruppi? Sì. Proprio come si vede nella serie, gli scienziati furono divisi in gruppi perché si pensava che la competizione li avrebbe spinti a lavorare al meglio e il più velocemente possibile. Ciò portò alla creazione di due diverse tipologie di ordigni nucleari, uno basato sulla reazione a catena scatenata dalla fissione (Little Boy era di questo tipo), un altro basato sulla reazione a catena scatenata dall’implosione (Fat Man appartiene appunto a questa categoria).

 

Il sito di Los Alamos esiste ancora? Sì. La Collina è ancora attiva, e oggi ospita il Los Alamos National Laboratory, un laboratorio che effettua test e ricerche a livello nazionale su energie rinnovabili, ricerche spaziali, nanotecnologie, nuove frontiere della medicina e supercomputing. Lo staff attuale è composto da circa 9000 impiegati.

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