True Detective: 5 motivi per guardare la seconda stagione

Serie TV
TD2_202_LT_11_14_14_023

Su Sky Atlantic è in onda ogni lunedì alle 21.10 (versione doppiata) e alle 22.10 (versione sottotitolata) il secondo capitolo della serie creata e scritta da Nic Pizzolatto per HBO: ecco perché non potete proprio perdervi questa season 2

 

di Linda Avolio

 

 

Su Sky Atlantic ogni lunedì alle 21.10 e alle 22.10 è in onda la seconda stagione di True Detective, che, come sanno ormai benissimo i fan, per il secondo capitolo si è traferita in California e ha arruolato come protagonisti tre poliziotti ognuno a suo modo (dis)turbato e un criminale con aspirazioni imprenditoriali desideroso di mettere a segno il colpo (legale, peraltro) della sua vita. Esatto, niente più saltoni temporali, niente più musica country, niente più atmosfere malate della Louisiana, e soprattutto niente più Rust e Marty.

Ma allora, vi starete chiedendo, perché io, che ho amato la prima stagione proprio per queste ragioni, dovrei guardare la seconda, dal momento che è cambiato praticamente tutto?? Ve lo diciamo noi perché: ecco cinque motivi per cui non potete proprio non guardare il secondo capitolo di True Detective.

I personaggi e il cast – Così come McConaughey e Harrelson lo sono stati per la prima stagione, anche per la seconda il fiore all’occhiello è sicuramente il cast, dai quattro protagonisti ai personaggi di supporto. I tre true detective Ray Velcoro, Ani Bezzerides e Paul Woodrugh (interpretati da Colin Farrell, Rachel McAdams e Taylor Kitsch) e l’ex (?) criminale ora imprenditore Frank Semyon (interpretato da Vince Vaughn) riescono a catturarci fin dall’inizio, e adesso non vediamo l’ora di sapere quali ombre sono nascoste nel loro passato e come andranno a influire nel loro presente. Come dichiarato da Farrell in un video rilasciato da HBO, “a definire i personaggi sono le situazioni in cui si vengono a trovare, e Nic ha scritto delle scene veramente fantastiche, che rendono in maniera fisica il loro tormento emotivo”. Tormento emotivo che i quattro attori esprimono in maniera chiaramente diversa, ma comunque magnetica. Da segnalare anche Kelly Reilly, che nella serie è Jordan, la moglie e complice di Frank.

L’atmosfera rovente ma cupa – Non sappiamo voi, ma a noi visivamente questa seconda stagione fa l’effetto della carta vetrata sulla pelle unita a una secchezza di gola che manco nel deserto del Nevada. In senso “buono”, meglio precisarlo! Il cambio di location ha chiaramente portato con sé anche un cambio di atmosfera, sottolineata da una fotografia caratterizzata da toni ipersaturi. Scordatevi la California “da cartolina”, perché quella di True Detective è una California spietata, malata, dunque perfetta per la cupezza della storia e soprattutto per il buio e il vuoto che portano dentro se stessi i personaggi.

La scrittura – Pizzolatto sa quello che fa. Magari si prende il suo tempo, magari ci gira un po’ intorno, ma sa esattamente dove andare a parare. Se i monologhi e le riflessioni di Rust della prima stagione sono, giustamente, rimasti nella nostra memoria, non abbiamo dubbi che anche in questo nuovo capitolo ci saranno dialoghi memorabili, e ci sentiamo di dire quasi con assoluta certezza che sarà Velcoro, il personaggio di Farrell a regalarceli. Alcuni, anzi, ce li ha già regalati: lo scatto di rabbia col figlio e lo scambio di battute con Frank nel primo episodio, e poi la frase-chiave “Ho un forte sospetto: abbiamo il mondo che ci meritiamo”. Ray ci darà grandi soddisfazioni.

La musica – Il buon Nic controlla attentamente ogni aspetto, dunque anche la parte musicale. Se la sigla inizialmente ci aveva lasciato un po’ straniti, ora già l’amiamo, mentre le canzoni scelte per i singoli episodi sembrano create ad hoc per le scene che accompagnano. Alcune, anzi, sono state proprio create appositamente per determinati momenti: stiamo parlando dei pezzi interpretati dalla cantautrice Lera Lynn, di cui vi abbiamo parlato qui, conosciuta come “la cantante da taglio vena nelle scene ambientate al bar”. Chissà cosa ci riserveranno i prossimi episodi?

Il mistero – E’ vero, il focus è sui personaggi, sulle loro interiorità, ma ammettiamolo: True Detective è comunque la storia di un'indagine, infatti siamo tutti curiosi di conoscere l’identità dell’assassino…o degli assassini! E c’è un solo modo per scoprire chi è “testa di corvo” e perché ha fatto ciò che ha fatto: arrivare all’ultimo episodio.


Insomma, è tutto chiaro?


<img height="352" src="http://media.giphy.com/media/3o85xrkL33ojloY8Sc/giphy.gif" width="625" />


La seconda stagione di True Detective è in onda ogni lunedì alle 21.10 in versione doppiata e alle 22.10 in versione originale sottotitolata, solo su Sky Atlantic.

Spettacolo: Per te