Il Trono di Spade, la statistica della sopravvivenza

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Due studenti di statistica americani hanno applicato dei sistemi di calcolo delle probabilità ai personaggi della saga di George R.R. Martin, e hanno scoperto che per evitare la morte a Westeros è meglio essere donne, nobili, e della casata Arryn...

Sopravvivere, nell'universo di GOT non è un'impresa facile. La morte, come ben sanno gli appassionati della serie, è un'assidua presenza nella saga e non risparmia nessuno, neanche i protagonisti più amati. E' dunque logico, all'inizio di ogni stagione, chiedersi chi ci lascerà le penne e chi invece la scamperà.

Se è impossibile saperlo nel dettaglio, ci sono comunque alcuni principi generali che ci possono aiutare per indovinare chi ha più o meno probabilità di restare in vita. A fornirci le indicazioni necessarie sono due studenti dell'Olin College of Engineering, in Massachusetts negli Stati Uniti. Per un progetto all'interno del corso di statistica si sono infatti presi la briga di analizzare tutti i libri dell'epica saga fantasy ideata da George R.R. Martin scritti finora calcolando le chance di sopravvivenza di chi abita le terre del ghiaccio e del fuoco. Risultato: essere donne, appartenere alla nobiltà e in particolare a certe casate (gli Arryn, per esempio) fa diminuire la prospettiva di finire sotto terra.

Casate contro -  Per arrivare alle loro conclusioni i due studenti hanno costruito un database con tutti i 916 personaggi apparsi nei primi cinque libri della saga, ne hanno analizzato le caratteristiche e poi, con dei modelli statistici predittivi, hanno stimato le percentuali che questi hanno di sfuggire al decesso nei futuri capitoli dalla storia. Percentuali che, hanno scoperto, possono variare molto a seconda delle casate. Per esempio, mostrano i ragazzi, avere sangue Lannister è meglio che essere nati tra gli Stark. Nel complesso chi condivide lo stemma con Tyrion e compagnia ha una probabilità di sopravvivenza tra il 40 % e il 70 %, mentre per gli Stark le possibilità scendono tra il 30 % e il 60 %. Meglio di tutti, comunque, fanno gli Arryn, rimasti finora per lo più fuori dai maggiori conflitti. Scelta prudente e che paga sotto il profilo dell'attesa di vita: i membri di questa casata hanno possibilità di restare in vita che vanno dal 50 % al 90 %.

Meglio le donne - Ma l'aspettativa di vita non muta solo con il variare degli stemmi. Anche il genere influisce. Per esempio, dice la ricerca degli studenti dell'Olin College of Engineering, le donne a Westeros vivono più a lungo: per un rappresentante medio del gentil sesso le possibilità di non morire nei prossimi libri sono tra il 60%  e l'80 % contro il 50-60% per un maschietto. Alla faccia della parità di genere. Anche essere nobili o no influisce. Gli aristocratici della saga del ghiaccio e del fuoco tendono ad avere migliori chance (tra il 55 % e il 65 % circa), mentre gli esseri umani “normali” vanno dal 45 % al 55%. Ma c'è di più. Sulla base di queste caratteristiche generali gli studenti dell'Olin College of Engineering hanno provato a valutare la sorte di alcuni singoli personaggi. Non va molto bene a Jon Snow. Il fatto di essere uno Stark, di appartenere ai Guardiani della notte e di essere un uomo non depongono a suo favore: le possibilità di vederlo vivo alla fine del settimo libro sono tra il 10 % e il 60 %. Molto meglio va alla sorellastra Arya. La statistica stima le sue chance sono tra il 20 % e l'85 %, come quelle di Sansa. Quanto a Cersei, il suo futuro sembra probabilisticamente un po' meno roseo: 15 – 75 %. Chi può dormire sugli allori più di tutti è Theon: tra il 60 e il 95 %, lo vedremo ancora in vita quando George R.R. Martin avrà completato il settimo libro. Scommettiamo?

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