Il cantautore romano Filo Vals esce con Bellissima noia. L'intervista

Musica

Helena Antonelli

Filo Vals esce con Bellissima noia, brano che anticipa il primo progetto discografico ufficiale del cantautore con Sony Music. L’intervista

Romano di nascita e dall’anima internazionale, Filippo Valsecchi in arte Filo Vals esce con il singolo Bellissima noia, brano che anticipa la pubblicazione dell’album di debutto che uscirà per Sony Music. Il nuovo singolo dell’artista, “Bellissima Noia” arriva dopo la pubblicazione dei precedenti singoli “Prima del Caffè” e  “Occasionale”, e dopo aver raggiunto la notorietà a livello internazionale con il brano “Mr. World”.

Figlio dei produttori Pietro Valsecchi e Camilla Nesbitt, Filo Vals torna a cantare in italiano con il suo stile che spazia dall’indie al rock e contaminato da un retrogusto reggae, raccontando di un colpo di fulmine a una festa, di una scintilla scoccata al primo sguardo, di un sentimento che rende pazzo e intimidito allo stesso tempo, che porta a ballare sotto la pioggia durante un temporale e che sa sconvolgere la quotidianità rendendo divertente e bellissima anche la noia di tutti i giorni. È questa la Bellissima noia di Filo Vals. L’intervista

Mi parli del suo nuovo singolo, qual è il messaggio che vuole far arrivare?
Il titolo casca a pennello con il periodo che tutti stiamo vivendo, ma in realtà ci tengo a precisare che questo pezzo è stato scritto a novembre. Bellissima noia per me ha a che fare molto con il presente, siamo in un periodo piatto in cui non abbiamo voglia di incontrarci, un po’ anche per paura, ma tutti in un certo senso speriamo in un incontro amoroso e di poter ancora credere nel potere delle emozioni.

«Ci guardano come pazzi Perché non sentono i suoni Ci guardano come matti Mentre balliamo coi tuoni» Partendo da questa strofa, cosa racconta Bellissima noia?
Con questo brano racconto le volte che mi sono sentito un pesce fuor d’acqua, in quelle situazioni ho sempre sperato di incontrare qualcuno che mi tirasse fuori da quel disagio e mi facesse stare bene con me stesso, e a volte è anche successo.

Bellissima noia è anche un brano che annuncia un nuovo capitolo, il suo debutto con la major Sony. Cosa rappresenta per lei?
Sono passato da avere le redini in mano del progetto, ovvero dal fare tutto da solo con la mia etichetta Papaya Records, a condividere questo viaggio con una grande major come Sony. È una grande ripartenza post coronavirus, mi sento molto più esposto ma spero che da qualche parte ci sia una rete di salvataggio.

Riesce ad affidarsi?
Non è scontato. Sto imparando ad affidarmi continuando ad avere le idee chiare su cosa sia meglio per me. Mi affido ma sia io che loro siamo consci che il progetto resterà autentico andando nella direzione segnata già in partenza.

Bellissima noia anticipa un nuovo album che a breve uscirà.
Si, purtroppo non abbiamo ancora una data. Sarà un album sui generis, in quattro lingue, italiano, inglese, francese e spagnolo, una scelta molto ambiziosa dettata dalla volontà di raccontare la realtà europea vissuta quando ero in Inghilterra.

Quale lingua predilige?
Non sento differenze nel parlare una lingua piuttosto che un’altra. Canto per esprimere qualcosa e finché c’è questo qualcosa alla base viene spontaneo mettere tutto sullo stesso livello. Mi sento molto elastico, cantando e scrivendo in più lingue mi sembra di proporre viaggi diversi.

L’emergenza sanitaria ha influenzato la sua scrittura?
No, ed è stata una scelta. Non volevo che la mia musica mettesse il dito nella piaga. Voglio dare altri messaggi. Sono un ottimista.

Cosa più le è mancato durante la quarantena?
L’assenza di prospettiva totale. Non c’era alcuna visione di un orizzonte o del tipo di orizzonte. La totale assenza condita solo dei bollettini delle 18 mi ha angosciato molto. Ho provato comunque a riempire le mie giornate e a fare cose che mi tenevano per lo più occupato.

Quanto sono stati importanti i suoi genitori in questo suo percorso musicale?
Ho visto il mondo tramite i loro occhi per molto tempo. Mi hanno trasferito la loro eredità culturale, in questo sono stati fondamentali. Non c'è dubbio che essere cresciuto in una famiglia come la mia, dove sono sempre stato circondato da stimoli creativi, sia stato importante, mi ha dato prospettive e ambizioni. Ma il mondo del cinema è quello della musica sono completamente diversi e indipendenti.

 

FILO-VALS_FOTO_@Fabrizio-Cestari

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