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Lucio Battisti nasceva 80 anni fa, le frasi più famose delle sue canzoni

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©Getty

Da "Acqua azzurra, acqua chiara" a "Una donna per amico", ecco alcune delle espressioni che sono rimaste nella storia della muscia cantata da uno degli artisti più iconici del nostro Paese

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Artista straordinario, in grado di descrivere con la sua musica una gamma vastissima di sentimenti: questo era Lucio Battisti che oggi, 5 marzo 2023, avrebbe compiuto 80 anni. Ecco alcune delle frasi più famose delle sue molte canzoni, da Acqua azzurra, acqua chiara fino a Una donna per amico.

Acqua azzurra, acqua chiara

Acqua azzurra

Acqua chiara

Con le mani posso finalmente bere

Nei tuoi occhi innocenti

Posso ancora ritrovare

Il profumo di un amore puro

Puro come il tuo amor

 

Questo è il passaggio iconico della canzone Acqua azzurra, acqua chiara, uno dei più grandi successi di Battisti. Il testo - del 1969, scritto con Mogol - è ispirato al mare di Torre Squillace e racconta come la vita dissoluta di un uomo sempre alla ricerca di ragazze diverse sia cambiata con la conoscenza di una donna che lo ha fatto finalmente innamorare, grazie alla sua purezza.

Innamorato, sempre di più

Innamorato

Sempre di più

In fondo all'anima

Per sempre tu

 

Sempre nel 1969 esce Un’avventura, brano musicale composto da Battisti con testo di Mogol. Battisti interpreta la canzone magistralmente, rendendola subito un successo, anche grazie a un ritornello molto orecchiabile e di grande effetto ritmico.

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Mi ritorni in mente, bella come sei

Mi ritorni in mente

Bella come sei

Forse ancor di più

 

Ancora una volta, sempre nel 1969, Mogol scrive un testo che Battisti rende iconico: Mi ritorni in mente. Anche in questa canzone il tema principale è l’amore, quello di una storia finita, ma di cui il ricordo resta.

 

E penso a te

Io lavoro e penso a te

Torno a casa e penso a te

Le telefono e intanto penso a te

 

E penso a te è una canzone del 1970. Il testo - ancora una volta di Mogol - racconta del pensiero nostalgico verso una donna, giocando sulla contrapposizione tra un appuntamento con un'altra donna finito senza esito.

 

Tu chiamale se vuoi emozioni

Capire tu non puoi
Tu chiamale se vuoi emozioni

 

Sempre nel 1970, Lucio Battisti e Mogol, pubblicavano una delle canzoni più famose della musica leggera italiana: Emozioni. Mogol dichiarò nel suo libro Il mio amico Lucio Battisti che il suo compito era quello di tradurre in parole la musica composta da Battist stesso. E ci riuscì perfettamente anche in questo testo che parla delle emozioni più intime dell'artista, del vissuto che diventa frustrazione nei confronti di un fallimento.

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Le bionde trecce, gli occhi azzurri e poi

Le bionde trecce, gli occhi azzurri e poi
Le tue calzette rosse
E l'innocenza sulle gote tue
Due arance ancor più rosse

 

Nel 1971 esce un altro capolavoro musicale, di nuovo frutto della collaborazione tra Mogol e Battisti: La canzone del sole. Racconta di un incontro tra una bimba e un bimbo e del loro ritrovarsi, anni dopo, ormai cresciuti. I sentimenti in gioco, da infantili diventano adulti e dunque non più puri come un tempo. Le origini del testo sono note, essendo state svelate da Mogol in un'intervista. Il paroliere ha spiegato di essersi ispirato a un episodio autobiografico e cioè l’amicizia stretta durante una villeggiatura al mare fatta da bambino con la coetanea Titty.

Il mio canto libero sei tu

In un mondo che

Non ci vuole più

Il mio canto libero sei tu

 

Impossibile parlare di Battisti senza citare Il mio canto libero (del 1972). Sempre partendo dai testi di Mogol, Battisti canta di un mondo che sta soffocando l'intensità dei sentimenti e la libertà delle persone. Canta di un amore che fa soffrire, ma che rimane un sentimento potentissimo, alto, che alle volte però è incompreso.

 

Scegliendo te, una donna per amico

Può darsi ch'io non sappia cosa dico

Scegliendo te, una donna, per amico

Ma il mio mestiere è vivere la vita

Che sia di tutti i giorni o sconosciuta

 

È il 1978 ed esce Una donna per amico: ancora una volta il successo è dovuto alla collaborazione tra Battisti e Mogol. La canzone parla del rapporto d’amicizia che il cantante coltiva con una donna che, in realtà, lui ama.

Lo scopriremo solo vivendo

Chissà, chissà chi sei

Chissà che sarai

Chissà che sarà di noi

Lo scopriremo solo vivendo

 

Con il nastro rosa - ultima canzone dello storico duo Battisti-Mogol - esce nel 1980: parla di un uomo che sta per sposarsi e pensa alla sua relazione con la donna amata, chiedendosi se il loro rapporto durerà. Quello che accadrà, dice Battisti: ”Lo scopriremo solo vivendo”. La frase, da lì in avanti, è diventata un'espressione molto usata nel linguaggio comune per descrivere le incertezze che si nutrono sul futuro.

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