Cinque anni fa moriva Leonard Cohen, i suoi 10 album simbolo

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Il 7 novembre 2016 si spegneva una delle voci più più celebri, influenti e apprezzate al mondo. Il cantautore, poeta, scrittore e compositore canadese ha lasciato in eredità dischi che sono entrati nella storia. Da "Songs of Leonard Cohen" a "You Want It Darker", ecco i suoi più grandi successi

Leonard Cohen moriva 5 anni fa, il 7 novembre 2016. Una delle voci e delle penne più celebri, influenti e apprezzate al mondo, il cantautore, poeta, scrittore e compositore canadese ha lasciato un vuoto incolmabile nel mondo della musica, nel quale era entrato da adulto (LE CANZONI PIÙ FAMOSE). Ecco i suoi album più celebri.

Songs of Leonard Cohen (1967)

Il suo debutto discografico arriva quando Leonard Cohen aveva già 35 anni. Il suo esordio è considerato una pietra miliare della musica cantautorale. Le canzoni di questo disco hanno avuto un forte impatto su molti cantautori: da Suzanne a So Long, Marianne, i brani cult lo facero paragonare dalla critica dell'epoca a Bob Dylan.

Songs from a Room (1969)

Songs From a Room fu uno straordinario successo che ha eguagliato quello dell’album di debutto del cantautore. Contiene 10 canzoni dal tono malinconico e intimista, in cui dominano i rapporti interpersonali. Indimenticabili, tra le altre, Bird on the Wire, Story of Isaac e The Partisan.

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Songs of Love and Hate (1971) 

Songs of Love and Hate è il suo terzo album in studio. In questo lavoro si respira un grande senso di dolce solitudine. Profonde le riflessioni esistenziali al suo interno. Il disco, aperto da Avalanche, contiene il capolavoro Famous Blue Raincoat.

Death of a Ladies' Man (1977)

L'album è il primo dopo la decisione di Cohen di abbandonare il genere folk acustico per sperimentare una collaborazione col produttore Phil Spector. In tre settimane i due composero quindici pezzi, otto dei quali entrarono a far parte dell'album. Prima che Cohen potesse terminare di lavorare sulle parti vocali, fu cacciato dallo studio da Spector che svolse da solo il missaggio dell'album. L'album non ebbe grande successo, ed è spesso definito come il più controverso e il meno riuscito della discografia di Cohen.

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Recent Songs (1979) 

Le sonorità folk predominano l’album Recent Songs, fondendosi alla perfezione con le influenze orientali e jazz da cui Cohen si è lasciato conquistare. Dieci le canzoni, con una formula compositiva che si avvicina al flusso di coscienza.

Various Positions (1984) 

Hallelujah, capolavoro di Leonard Cohen, è indiscutibilmente il simbolo dell'album Various Positions, dominato da profonde riflessioni spirituali e religiose. Ricerche che l’artista già da un po’ stava svolgendo.

I’m Your man (1988)

I'm your man è il suo più grande successo in quanto a vendite. Caratteristica la copertina in bianco e nero con il cantautore con gli occhiali da sole che mangia una banana. Particolarmente significativo il testo di Everybody knows, in cui Cohen prende in giro la rivoluzione sessuale del 1968. Tower of song chiude questo album straordinario.

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The Future (1992) 

Come ci suggerisce lo stesso titolo, l’album The Future riflette sul futuro dell’umanità. Lo fa attraverso un pessimismo straziante. I toni sono quasi apocalittici. I brani più rappresentativi sono Waiting for the Miracle, Anthem e Closing Time.

Ten New Songs (2001)

L’album Ten New Songs arriva dopo che Leonard Cohen si era isolato in un monastero zen per cinque lunghi anni che si traducono tutti in brani come In My Secret Life e Love Itself. È una sorta di nuovo inizio per Cohen.

You Want It Darker (2016) 

You Want it Darker è l'ultimo album in studio di Leonard Cohen. Un album che è stato pubblicato un mese prima della scomparsa del cantautore. L'album si focalizza attorno ai temi della morte e Dio. Il cantautore non riuscì a completare definitivamente l'album a causa di problemi cardiaci che lo costrinsero al riposo. Il lavoro venne però ultimato dal figlio, Adam. L'album ha ottenuto grande successo presso critica e pubblico. L’artista, 82enne, sforna qui brani come It Seemed the Better Way, Leaving The Table Steer Your Way. 

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