La canzone si ispira alla tragica morte di Federico Aldrovandi ucciso durante un fermo di polizia all’alba del 25 settembre 2005
IL VIDEO E' INTRODOTTO DA UN TESTO ORGINALE DELL'ARTISTA
Girasoli è tristemente ispirata alla tragica morte di Federico Aldrovandi ucciso durante un fermo di polizia all’alba del 25 settembre 2005. Aveva 18 anni. Il titolo può essere ingannevole. L’ho chiamata Girasoli perché in un’intervista suo padre ha detto che i girasoli erano il fiore preferito di Federico. Volevo che almeno il titolo avesse una connotazione positiva, un suono dolce, colorato, perché in questa storia c’è solo
della tristezza, molto grigio, molto nero. Dicono che quella mattina Federico fosse incontenibile, dicono che fosse visibilmente alterato. Non so se lo fosse, può darsi, tuttavia, per tutta la canzone mi chiedo se non ci fosse proprio un altro modo per fermarlo. Ma cosa passava per la testa dei carnefici quando gli hanno rubato la
vita? Quando l’hanno visto esanime al suolo, almeno in quel momento avranno provato un po’ di pietà?
In realtà questa canzone non parla solo del caso Aldrovandi, parla di qualsiasi forma di violenza esercitata in qualsiasi modo. Infatti nel video realizzato da Paolo Tocco, vengono narrate diversi tipi di ferocia, di brutalità e sopruso. Non c'è una narrazione vera e propria. Le immagini si susseguono freneticamente per affiancare la tensione continua creata dalla musica. Ogni singolo fotogramma è stato pensato per denunciare tutti i tipi di violenza. Al mio playback girato da Marco Paltrinieri si
sommano immagini inedite realizzate di proposito, altre invece sono state pescate dalla rete che ormai la violenza è a buon mercato, gratuita e ovunque, a portata di click. Penso che spesso censuriamo scene di nudo, appena poco accennate, facciamo i moralisti con piccoli dettagli fuori posto e invece l'odio, il razzismo, l'omofobia, la violenza di ogni genere e grado è assolutamente libera, sfacciata, senza censura... per tutti. Che sia anche questo un punto su cui tutti dovremmo riflettere? Ci è sembrato anche inevitabile pescare immagini della distruzione delle bombe, la guerra e ciò che lascia, senza voler in alcun modo citare le cronache attuali quanto più per dar voce al
concetto assurdo di una guerra, una delle poche costanti dell'uomo da quando è nato su questa terra. Ma davvero, che fine ha fatto la pietà?
Girasoli è l’unica canzone che non avevo appositamente scritto per questo nuovo
disco che ho titolato Basta crederci un po’ uscito per Il Crinale Lab con la produzione
artistica di Antonio Gramentieri. Il testo era finito da tempo ma non avevo ancora trovato un modo di suonarla convincente. E poi, all'improvviso, eccoci qua. Girasoli forse non sarà il manifesto dell’intero disco ma sicuramente fotografa a pieno il mio modo di pensare alla forma e all'uso che faccio delle parole.