In arrivo “G”, il nuovo album di Giorgia: "È l’essenza di me"
MusicaAtteso per il 7 novembre, 12 brani, pop a suon di contaminazioni, c’è un feat d'eccezione: Blanco. Giorgia, giudice di X Factor 2025, da fine novembre sarà in tour nei palasport
La incontriamo a Milano, come d’abitudine. Il saluto è quel gran bel sorriso che la caratterizza da sempre. Giorgia è soddisfatta, felice di questo anno intenso e ricco di soddisfazioni. I grandi successi, il platino, i sold out, essere al top delle classifiche, l'affetto del pubblico: nulla di nuovo per lei, anche se niente è mai scontato. Un anno speciale, forse, anche perché porta con sé una nuova consapevolezza. Giorgia chiude il cerchio e lo sigla: esce G.
L’intervista a Giorgia
Nel corso dell'intervista, mai tanto sincera e appassionata, l’artista ha voluto raccontare il significato profondo del suo nuovo lavoro discografico, nato in un’epoca in cui la musica è cambiata, ma il desiderio di autenticità resta intatto. “Questo album significa tante cose. Arriva dopo 31 anni di musica, e quindi non c'è niente di scontato. Dopo tutto questo tempo, fare un disco in un’epoca in cui la musica è obiettivamente diversa dagli anni ’90, ma anche dai 2000, vuol dire confrontarsi con un corso che cambia continuamente”.
La cantante ha voluto sottolineare: “La scrittura è diversa, quindi fare un disco in questo momento ha significato cercare di essere nella contemporaneità, avere delle canzoni di questo tempo, dove io potessi essere me stessa. Quella a cui siamo abituati, ma in questo tempo”.
E ancora: “È stato un lavoro di ricerca ampia, vasta: di canzoni, di incontri con autori. Mi sono rimessa anche a disposizione delle canzoni e della musica. Negli ultimi anni ho fatto album nella mia stanza-studio, dove registravo anche le voci da sola. Questa volta sono tornata a cantare con una persona dall'altra parte del vetro, che mi aiutava e mi dava anche delle indicazioni”.
Il racconto di Giorgia prosegue: “L'esercizio vocale, rimettermi proprio a studiare, a trovare una modalità nuova ma mia, dove potessi esserci anch’io dentro… Insomma, è un privilegio, alla mia età, potermi rimettere a studiare e imparare, perché comunque è linfa, è vita”. Sottolinea poi l’importanza del team: “Fondamentale è stato il gruppo di lavoro che mi ha sostenuto, che mi ha preso per mano e mi ha aiutata. Sanremo, in questo, è stato fondamentale: mi ha spinta a rendermi conto di poter ancora essere vigile e attiva, e di capire quando una canzone è giusta, riuscendo a entrarci dentro e farla mia”.
Infine, la sua riflessione va sul significato profondo del disco: “Di questo disco mi piace dire che è un po’ come due lembi che si uniscono. Uno è quello di me prima, della me giovane, e l’altro è quello della me di adesso. Si uniscono. La G è una lettera circolare, la vita è proprio un cerchio, secondo me. È anche un grazie. Poi mi chiamano ‘G’ i miei amici, i fan club nati negli anni, i miei musicisti… quindi è un po’ un’essenza di me”.
Raccontare, raccontarsi
“È un modo per raccontarsi – prosegue la conduttrice di X Factor – cercando di portare dentro tutto quello che c’è, anche chi ti è accanto. Dietro c’è tanto lavoro di tanti che non si vedono, soprattutto quando sono bravi: non amano neanche farsi vedere. E però sì, raccontarsi è anche una cosa che si impara nella vita”.
Giorgia, poi torna con un ricordo personale: “Quando ho iniziato, mi si diceva che ero fredda, perché ero chiusa nel mio mondo, molto timida, e anche molto impaurita dal giudizio. Questo è un tempo in cui, se hai paura del giudizio, è meglio non fare le cose, perché abbiamo occasione di saperlo in tempo reale”.
Una riflessione che si apre al senso del mestiere: “In realtà, sono occasioni di costruzione, di legami. Il nostro lavoro è fatto veramente – come la vita stessa – di costruzione di legami. Fondamentale è capire da sé chi si è, imparare ad aprirsi, imparare a mettersi in gioco, imparare a non aver paura del giudizio e, anche a volte, rischiare”. E soprattutto, condividere: “Avere la volontà di sentirsi, di condividere con il pubblico: alla fine è una condivisione continua, è empatia. Anche quando fai le cose che non vanno come vorresti”.
Conclude Giorgia, con sincerità: “Perciò sì, raccontarsi di più, con tutto quello che comporta: anche le cose che non ti piacciono, le cose che vorresti cambiare o che stai cambiando”.
La cura per me in versione inedita, feat. Blanco
Giorgia racconta poi con grande emozione l'incontro professionale con Blanco: "Iniziamo il disco con La cura per me e lo chiudiamo con La cura per me, ma insieme all’autore: Blanco, insieme a Michelangelo. Mi ha regalato questo feat. a cui tenevo tanto. Ho sempre parlato della versione che mi è arrivata cantata da Riccardo (Blanco). Il provino era eccezionale, mi ha commossa: questo canto disperato, il suo modo di usare la voce, questa passione… e così la potete sentire anche voi”.
Una collaborazione che dalle sue parole assume un significato profondo: “È proprio una chiusura di un cerchio. C’è il suo finale, quello che lui aveva immaginato, come l’aveva scritta. Poi ho aggiunto un po’ del mio… Insomma, è proprio un matrimonio musicale, questa canzone”.
E lo sguardo già rivolto al prossimo futuro sottolinea: “Bisogna tirare fuori, attingere a tutte le risorse. Diciamo che stare anche a X Factor, avere tutti questi input musicali, questo entusiasmo che vedi nei giovani talenti, ti ricarica. Ti dà la spinta, la voglia di dire: vabbè, mo vado, faccio, bisogna tenere tutto insieme e soprattutto resistere…”.
La sua risata, coinvolgente, chiude con leggerezza il suo pensiero.