Zucchero compie 70 anni e dopo l'Arena di Verona si regala il tour negli stadi

ZU, come lo chiamano gli amici, compie 70 anni. Sette decenni di amore e devozione per il Blues che hanno fatto di Adelmo Fornaciari, in arte Zucchero, uno degli artisti italiani più internazionali dal secondo dopoguerra a oggi. Il regalo più grande lo ha annunciato al suo pubblico qualche giorno fa ed è il suo ritorno negli stadi: nel luglio 2026 attraverserà, insieme alla sua straordinaria band, l’Italia regalando ancora una volta un'overdose di musica tutta suonata dal vivo e di pura energia. Intanto, proseguono i live nello scenario suggestivo dell’Arena di Verona i concerti sono dodici. Ma per testimoniare quando sia di casa nell'anfiteatro scaligero è doveroso sottolineare che a oggi ha totalizzato oltre 660mila spettatori arrivati da ogni angolo del pianeta per i suoi 60 show all'Arena. In questo festoso e rutilante gioco di numeri ci sono due primati che sarà complicato superare: 22 serate in un solo anno e 14 concerti consecutivi . Il bluesman emiliano di Roncocesi, vicino a Reggio Emilia, è un orgoglio nazionale! E per chi non lo sapesse in famiglia c'è un'altra artista di inusuale sensibilità: è sua figlia Irene che in arte si chiama Irene Effe: ha pubblicato il suo album più recente nella primavera del 2024 intitolandolo Terra Bruciata invitandoci a vivere il presente per evitare che ci sfugga. Una filosofia di pensiero non lontana da quella paterna anche se musicalmente Irene ha una sua identità. Anzi è identitaria e unica. Chi è Zucchero? Anche in questa circostanza non possiamo prescindere dalle cifre e da alcuni momenti artistici che hanno rivoluzionato non solo il modo di fare musica ma anche l'impatto sociale della musica medesima. Nella sua carriera, questo signore ha venduto oltre 60 milioni di dischi di cui 8 milioni con l’album Oro, incenso & birra. Inoltre è stato il primo artista occidentale a essersi esibito al Cremlino dopo la caduta del muro di Berlino nonché l’unico artista italiano ad aver partecipato al Festival di Woodstock nel 1994, a tutti gli eventi del 46664 per Nelson Mandela di cui è ambasciatore e al Freddie Mercury Tribute nel 1992. Ma il 1992 è un anno importante per un altro motivo: insieme a Luciano Pavarotti condivide l’ideazione del gala di beneficenza Pavarotti & Friends. La prima edizione inaugura una serie di concerti di beneficenza annuali che sono continuati fino al 2003. Per provare a incorniciare se non la sua carriera almeno le sue rotte musicale basti dire che ha suonato in cinque continenti, 69 Stati, 650 città toccando destinazioni uniche come Oman, Mauritius, Tahiti, New Caledonia, Armenia e Nuova Zelanda per fornire una connotazione geografica più precisa. Per chi ama i nomi, per chi conosce il valore delle collaborazioni in una stagione dove i featuring si fanno per vanità e non per condivisione di ideali ecco un elenco di alcune persone con le quali ha condiviso esperienze. Può sembrare infinito ma vi assicuriamo che si ragiona per sottrazione: dunque, tra gli altri, Bryan Adams, Al Green, Solomon Burke, Dolores O’Riordan, Rufus Thomas, Johnny Hallyday, Sheryl Crow, Tom Jones, Scorpions, Bono, Sting, Jeff Beck, Ray Charles, Billy Preston, Eric Clapton, Joe Cocker, Elvis Costello, Miles Davis, Peter Gabriel, Paul Young, John Lee Hooker, B.B. King, Mark Knopfler, Brian May, Luciano Pavarotti, Ennio Morricone, Andrea Bocelli, Iggy Pop e Queen. Una manciata di righe che potrebbe diventare un quaderno. E' vero che quando ascoltiamo la parola overdose ci sale l'ansia ma in questo caso l'overdose è di amore. Dunque, oltre al Blues, che Dio salvi Zu!

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Fabrizio Basso